L’Ue dà il via a Iris2, la costellazione di satelliti, risposta europea alla costellazione satellitare Starlink di Elon Musk.
Oggi 16 dicembre la Commissione europea ha siglato il contratto di concessione per l’infrastruttura per la resilienza, l’interconnettività e la sicurezza via satellite (Iris2), con il consorzio SpaceRise (composto da Ses, Eutelsat e Hispasat) che svilupperà, dispiegherà e gestirà il nuovo sistema dell’Unione europea.
Si tratta di un passo significativo verso la sovranità e la connettività sicura dell’Europa, spiega la nota di Bruxelles. Con questa iniziativa, la Ue mira a posizionarsi nella gestione dei sistemi satellitari in cui attualmente spadroneggia Starlink, la divisione per l’Internet satellitare di SpaceX di Elon Musk. Quel che è certo è che al momento SpaceX ha dispiegato oltre 7mila satelliti Starlink nello spazio (la metà di quelli in orbita) mentre per Iris2 si punta a raggiungere la piena operatività nei primi anni del 2030, uno slittamento di tre anni in avanti rispetto all’obiettivo iniziale che prevedeva il primo dispiegamento già alla fine del 2024 e il servizio completo nel 2027.
Tutti i dettagli.
COS’È IRIS2
Come progetto spaziale più importante dell’Unione europea dopo i programmi Galileo (posizionamento satellitare) e Copernicus (monitoraggio del clima), Iris2 prevede una rete di satelliti multiorbitali di 290 satelliti, di cui 170 in orbita bassa, da lanciare tra il 2025 e il 2027.
Nello specifico, il sistema Iris2 sfrutterà i vantaggi dei satelliti Medium Earth Orbit (Meo) e Low Earth Orbit (Leo), per fornire servizi di connettività sicuri per gli Stati membri dell’Ue e le autorità governative oltre che banda larga ad alta velocità per le imprese private e i cittadini europei, compresa la copertura nelle zone prive di connettività. L’importanza strategica di questo tipo di infrastrutture è cresciuta, come dimostrato anche dall’uso dei sistemi di comunicazione Starlink nella guerra in corso in Ucraina.
La connettività satellitare globale sta rapidamente diventando una risorsa strategica per la sicurezza, la protezione e la resilienza e l’Ue deve garantire urgentemente un accesso garantito e senza restrizioni che non dipenda da terze parti, secondo la Commissione.
Dunque Iris2 è la l’alternativa del Vecchio Continente ai progetto Starlink, Amazon Kuiper e OneWeb.
L’OBIETTIVO
“Grazie al sistema satellitare multiorbita Iris2, l’Europa potrà rispondere meglio alle situazioni di crisi, proteggere le infrastrutture essenziali e combattere il divario digitale”, ha spiegato Eutelsat in un comunicato stampa pubblicato il 31 ottobre.
LA FORMULA DEL PARTNERIATO PUBBLICO-PRIVATO
Si tratta di un partenariato pubblico-privato (PPP) che sarà finanziato da una combinazione di di investimenti pubblici – Unione europea (2,4 miliardi di euro al momento) e Agenzia spaziale europea (600 milioni) – sia da investimenti privati realizzati dai tre operatori riuniti in SpaceRise (Ses, Eutelsat e Hispasat), segnala La Tribune. Il valore del programma è di 10,6 miliardi di euro, secondo Les Echos.
Inoltre, indica ancora la nota dell’esecutivo europeo, “Per garantire la sostenibilità finanziaria, la Commissione assumerà impegni di bilancio iniziali nell’ambito dell’attuale quadro finanziario pluriennale. I futuri finanziamenti oltre il 2027 saranno subordinati all’adozione di programmi successivi da parte del Parlamento europeo e del Consiglio, unitamente alla disponibilità di stanziamenti”.
I PARTNER INDUSTRIALI DI SPACERISE
Per quanto riguarda l’aspetto industriale, il consorzio SpaceRise è affiancato da un gruppo di subappaltatori tra cui Thales Alenia Space, OHB, Airbus Defence and Space, Telespazio, Deutsche Telekom, Orange, Hisdesat e Thales SIX che operano in tutti i segmenti dell’ecosistema delle telecomunicazioni satellitari per la fornitura del ambito del contratto di concessione.
IL RUOLO DELL’ITALIA
Infine, come già detto, il consorzio SpaceRise è affiancato da un gruppo di subappaltatori tra cui Thales Alenia Space (joint-venture tra Thales al 67% e Leonardo al 33%) e Telespazio (joint-venture tra Leonardo al 67% e Thales al 33%). Anche il nostro paese è quindi coinvolto nel progetto.
Inoltre, lo scorso marzo il ministro delle Imprese Adolfo Urso ha annunciato che il Centro Spaziale del Fucino di Telespazio è stato individuato in sede europea come il luogo che ospiterà il principale dei tre centri di controllo della nuova galassia di satelliti Iris2.