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Ecco la rotta di Isaacman per la Nasa verso la Luna e Marte

Che cosa ha detto l'imprenditore Jared Isaacman, candidato della Casa Bianca alla guida della Nasa, nell'udienza di conferma al Senato degli Stati Uniti, rispondendo sui suoi legami con Elon Musk e su come avrebbe bilanciato l'obiettivo di Trump di raggiungere Marte con il programma Artemis per il ritorno sulla Luna dell'agenzia spaziale statunitense.

Gli Stati Uniti torneranno sulla Luna e andranno pure su Marte.

Ne è convinto Jared Isaacman, astronauta privato, filantropo, miliardario e amico oltre che socio in affari di Elon Musk, nonché la persona individuata da Donald Trump per guidare la National Aeronautics and Space Administration (Nasa).

L’imprenditore candidato alla direzione della nasa ha sostenuto infatti il ritorno sulla Luna degli astronauti americani così come un percorso parallelo verso Marte. È quanto emerso dall’udienza di conferma davanti alla Commissione Commercio, Scienza e Trasporti del Senato degli Stati Uniti, il 9 aprile.

Durante l’udienza, Isaacman ha dovuto rispondere a domande di ampio respiro su come le priorità della Nasa potrebbero cambiare sotto la sua guida. Non solo, i senatori hanno interrogato il prossimo numero uno dell’Agenzia spaziale americana circa i suoi legami con SpaceX, la società aerospaziale di Elon Musk. Isaacman ha replicato che tratterebbe l’azienda che lo ha portato nello spazio due volte come qualsiasi altro appaltatore e non permetterebbe a Musk di esercitare alcuna influenza indebita sull’agenzia spaziale.

Se confermato, precisa Reuters, Isaacman supervisionerebbe 18.000 dipendenti e un budget di circa 25 miliardi di dollari, concentrandosi principalmente sul ritorno degli astronauti sulla superficie lunare nell’ambito di un programma chiamato Artemis.

Il condizionale è ancora d’obbligo, visto che si prevede che la commissione non voterà sulla conferma di Isaacman prima che i legislatori si riuniscano dopo una pausa di due settimane che terminerà il 28 aprile, segnala la Cnn.

Tutti i dettagli.

IL PROGRAMMA ARTEMIS A RISCHIO?

“Non vorrei altro che vedere… americani camminare sulla Luna”, ha dichiarato Isaacman, riferendosi a al programma Artemis, con l’obiettivo di riportare gli astronauti sulla superficie lunare per la prima volta dall’era Apollo.

Isaacman assumerebbe il controllo della Nasa in un momento cruciale per l’agenzia, con missioni chiave pianificate per aiutare a riportare gli esseri umani sulla Luna nei prossimi anni, nell’ambito del suo programma Artemis, uno sforzo promosso da Trump durante il suo primo mandato.

Per mesi, l’agenzia spaziale e i suoi partner commerciali e internazionali hanno dovuto affrontare l’incertezza su come l’amministrazione Trump potrebbe cercare di riallineare le missioni della Nasa per concentrarsi su Marte, piuttosto che sulla Luna. Senza dimenticare che il pianeta rosso è obiettivo dichiarato di Elon Musk, consigliere di Trump in questa amministrazione.

Se un tale cambiamento si concretizzasse, potrebbe portare a cambiamenti per il programma Artemis della Nasa. La missione Artemis I ha inviato una navicella spaziale con equipaggio per un volo di prova attorno alla Luna nel 2022. Lo scorso dicembre la Nasa ha posticipato Artemis II, la prima missione con equipaggio che dovrebbe portare quattro astronauti in orbita attorno alla Luna, rinviandola da settembre 2025 ad aprile 2026.

Attualmente, la NASA non ha piani concreti per inviare esseri umani sul pianeta rosso, sebbene l’agenzia abbia ripetutamente affermato di considerare l’esplorazione lunare un importante precursore delle missioni su Marte. Tuttavia, Isaacman ha dichiarato al comitato che “darà priorità all’invio di astronauti americani su Marte”.

“Non credo che dobbiamo fare compromessi” tra una missione sulla Luna e una su Marte, ha spiegato Isaacman.

“Lungo il percorso, avremo inevitabilmente la possibilità di tornare sulla Luna e valutare i benefici scientifici, economici e per la sicurezza nazionale derivanti dal mantenimento di una presenza sulla superficie lunare”, secondo la dichiarazione di apertura preparata da Isaacman.

OBIETTIVO LUNA INSIEME A OBIETTIVO MARTE

Dunque Jared Isaacman ha affermato in Congresso che la Nasa dovrebbe perseguire contemporaneamente sia un ritorno umano sulla Luna sia missioni con equipaggio su Marte.

Resta da vedere esattamente come Isaacman riuscirà a trovare un equilibrio tra il compiacimento dei sostenitori della Luna e quello di Marte, e come i cambiamenti che potrebbe attuare sposteranno i fondi contrattuali, osserva ancora la Cnn.

“Questa è l’agenzia che è passata dall’inviare Alan Shepard in una missione suborbitale a vedere otto anni dopo Neil Armstrong e Buzz Aldrin sulla superficie lunare. Penso che possiamo tornare sulla Luna, tracciare una rotta per Marte e fare tutte le altre cose? Assolutamente” ha illustrato il candidato direttore della Nasa.

Affermazioni in contrasto con l’enfasi di Musk su Marte. Il ceo di SpaceX ha affermato, ad esempio, in un post sui social media di X la scorsa settimana che “fermarsi sulla Luna rallenta semplicemente l’arrivo su Marte”.

LE RASSICURAZIONI CIRCA IL RAPPORTO CON MUSK E SPACEX

Alla domanda se avesse avuto contatti con Musk su come avrebbe gestito la Nasa, Isaacman ha risposto “per niente”, segnala Reuters, e che la sua lealtà è rivolta all’agenzia spaziale americana, non a fornitori come SpaceX: “Sono loro i fornitori, la Nasa è il cliente. Lavorano per noi, non il contrario”.

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