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Ecco come il Pentagono premia SpaceX, Ula (Boeing-Lockheed Martin) e Blue Origin

SpaceX, Ula e Blue Origin si aggiudicano contratti di lancio da 13,5 miliardi di dollari complessivi da parte del Pentagono. Tra le tre società, quella di Elon Musk emerge come lanciatore dominante per il Dipartimento della Difesa Usa

Il Pentagono ha assegnato a SpaceX, Ula e Blue Origin miliardi di dollari in contratti per lanciare i satelliti più sensibili del governo Usa.

Il 4 aprile  la società aerospaziale di Elon Musk, la United Launch Alliance (Ula) joint venture tra Boeing e Lockheed Martin e l’azienda spaziale di Jeff Bezos si sono aggiudicate contratti di lancio di razzi da parte della U.S. Space Force per un valore complessivo di 13,5 miliardi di dollari fino al 2029 per inviare nello spazio alcuni dei satelliti più sensibili e complessi del Pentagono.

Si tratta della prima volta che tre aziende condivideranno la responsabilità del lancio di carichi militari e di intelligence ad alta priorità, osserva Spacenews.

“Un’architettura di lancio spaziale solida e resiliente è il fondamento sia della nostra prosperità economica che della nostra sicurezza nazionale”, ha affermato in una dichiarazione il capo delle operazioni spaziali della US Space Force, generale Chance Saltzman.

I contratti per i lanci di sicurezza nazionale riflettono i legami sempre più profondi che la società di razzi di Elon Musk ha stretto con il governo degli Stati Uniti e la sua forte sfida alla storica Ula, commenta Bloomberg, aggiungendo che i contratti mostrano anche un settore in rapida evoluzione, con Ula che ha ottenuto la certificazione la scorsa settimana per il suo nuovo razzo Vulcan e Blue Origin che ha finalmente raggiunto l’orbita con il suo New Glenn a gennaio.

Tutti i dettagli.

I CONTRATTI DALLA US SPACE FORCE PER SPACEX, ULA E BLUE ORIGIN

Nello specifico, lo US Space Systems Command ha affermato in un comunicato stampa che SpaceX si è aggiudicata 28 delle missioni, per 5,9 miliardi di dollari. Ula ha vinto 5,3 miliardi di dollari per 19 missioni. Blue Origin ha ottenuto sette missioni per un valore complessivo di 2,3 miliardi di dollari, con quelle pianificate per il lancio in un anno successivo.

Il programma di approvvigionamento di National Security Space Launch della Space Force assegnerà circa 54 missioni fino al 2029 in ordini di lavoro incrementali, secondo il suo ufficio Space Systems Command.

Si prevede che i voli con questi nuovi contratti avranno luogo dall’anno fiscale 2027 al 2032.

IN TESTA LA SOCIETÀ AEROSPAZIALE DI MUSK

Dunque da questi contratti emerge che SpaceX probabilmente volerà in 28 missioni, ovvero circa il 60% della lista, e Ula circa 19 missioni o circa il 40%. Da parte sua Blue Origin, che ha fatto volare il suo razzo New Glenn solo una volta e deve ancora essere certificato, ha in programma sette lanci a partire dal secondo anno del programma, subordinatamente alla certificazione del suo veicolo.

I contratti assegnati lo scorso fine settimana sono in preparazione da anni, ricorda Reuters. Si tratta della terza fase di un programma che regola il modo in cui il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti acquista voli per lo spazio per i suoi satelliti militari e di intelligence, un’area redditizia di appalti pubblici un tempo dominata dalla joint venture Boeing e Lockheed Martin, United Launch Alliance.

SPRINTA SPACEX

Ma ora con SpaceX è dura reggere il confronto visto che, con il suo razzo Falcon 9, è la società di lancio più attiva al mondo. Ha lanciato decine di missioni spaziali militari negli ultimi anni. La società ha affermato che utilizzerà Falcon 9 e il suo più potente Falcon Heavy (tre nuclei Falcon legati insieme) per le missioni di Fase 3 del programma.

Mentre con il suo Doge guida la spending review del governo federale degli Stati Uniti, un rapporto del New York Times ha rivelato che le aziende della galassia di Elon Musk, in particolare SpaceX, sono destinate a ricevere miliardi di contratti federali nei prossimi anni. Senza dimenticare che Tesla e SpaceX hanno già beneficiato dalle casse dei contribuenti.

Il miliardario della tecnologia che ha investito influenza e denaro dietro il candidato repubblicano “potrebbe essere il più grande vincitore di un secondo mandato di Trump” alla Casa Bianca, evidenziava già alla vigilia delle elezioni Nbc News. Secondo la testata il suo impero commerciale è destinato a raccogliere enormi effetti economici con il ritorno di Trump alla Casa Bianca: i vantaggi riguarderebbero questioni normative come le leggi sul lavoro e le protezioni ambientali, aliquote fiscali più basse e la possibilità di ottenere più contratti governativi per la società aerospaziale di Musk.

E pare proprio andare così: secondo una serie di funzionari federali intervistati dal New York Times, la portata e il valore delle commesse che verranno è senza precedenti. Gli ultimi in ordine cronologico sono infatti i contratti deel National Security Space Launch (NSSL), un’iniziativa progettata per rafforzare l’accesso del Pentagono allo spazio per le sue missioni più delicate e avverse al rischio.

IL COMMENTO DI ELON MUSK

E sulla sua piattaforma social X, il miliardario Musk non si è risparmiato la polemica.
“Vincere il 60% delle missioni può sembrare generoso, ma la realtà è che tutti i concorrenti di SpaceX messi insieme non sono attualmente in grado di fornire l’altro 40%! Spero che ci riescano, ma non ci sono ancora riusciti”, ha affermato il patron di SpaceX, polemico nei confronti delle rivali Ula e Blue Origin.

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