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centro comando nato germania

A cosa servirà il nuovo comando navale della Nato nel Mar Baltico

La creazione di questo centro a Rostock riflette la crescente tensione geopolitica seguita all'invasione russa dell'Ucraina, che ha accelerato l'adesione alla Nato di Finlandia e Svezia

L’inaugurazione del nuovo comando navale Nato nel Mar Baltico, guidato dalla Germania, rappresenta una mossa cruciale all’interno della strategia di contenimento dell’influenza russa nella regione.

Il Mar Baltico, un’area strategica fondamentale, è ormai presidiato quasi esclusivamente da forze della Nato o russe, con l’enclave di Kaliningrad e la base di Kronstadt che fungono da bastioni per la flotta russa. La creazione di questo centro a Rostock riflette la crescente tensione geopolitica seguita all’invasione russa dell’Ucraina, che ha accelerato l’adesione alla Nato di Finlandia e Svezia.

La presenza russa nel Baltico, che include attività di sorveglianza e spionaggio, rappresenta una minaccia diretta non solo per gli Stati membri della Nato, ma anche per la sicurezza delle infrastrutture critiche della regione, come i gasdotti e i cavi sottomarini. La centralità del Baltico dal punto di vista economico, soprattutto per i traffici commerciali tra i Paesi nordici e l’Unione Europea, rende imperativa la protezione di queste rotte marittime. L’aggressione russa si manifesta attraverso una combinazione di minacce convenzionali e ibride, con cyberattacchi e droni che esplorano vulnerabilità strategiche in Europa, come dimostrato dall’incidente con il drone nello Schleswig-Holstein.

In questa cornice, la Nato, sotto la guida della Germania, si posiziona per garantire una prontezza operativa sia in tempo di pace che in contesti di crisi o conflitto aperto. Le manovre di Mosca nel Baltico non sono soltanto una questione di proiezione di potenza navale, ma fanno parte di una strategia più ampia volta a testare la coesione e la capacità di risposta dell’Alleanza Atlantica.

Le dichiarazioni dei leader tedeschi, come il Ministro della Difesa Pistorius e il Ministro degli Esteri Baerbock, sottolineano il carattere complesso e multidimensionale della minaccia russa, che non si limita alla sfera militare ma abbraccia aspetti economici, energetici e tecnologici.

Il comando navale di Rostock, con 180 dipendenti provenienti da 11 Paesi della Nato, servirà da fulcro per il monitoraggio e la risposta alle attività russe nel Baltico, fornendo un quadro operativo chiaro e continuo della situazione marittima. Questo segnale di fermezza e unità inviato dalla Nato è essenziale per impedire che Mosca sfrutti le tensioni esistenti per avanzare ulteriormente nel suo disegno di destabilizzazione della regione, e rappresenta una risposta diretta alle ambizioni del Cremlino di esercitare pressioni sui Paesi baltici e sull’intera regione settentrionale dell’Alleanza.

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