Skip to content

dazi spagna stellantis volkswagen audi

Volkswagen ha le gomme sgonfie?

Le vendite globali di Volkswagen nel 2024 sono state di 9 milioni di veicoli, in calo del 3,5% rispetto al 2023. E il gruppo perde terreno soprattutto in Cina. Per questo guarda all'India

Non occorreva attendere i dati economici per avere la conferma che Volkswagen, il principale costruttore del Vecchio continente, stia attraversando la crisi più difficile della sua lunga storia iniziata nel maggio del 1937. La Casa di Wolfsburg è infatti alle prese con una spending review avviata nel 2023 e acuita nel corso del 2024, che prevede il taglio di 35mila posti di lavoro entro il 2030 in Germania, mentre ha già provveduto allo smantellamento di alcuni hub all’estero, da quello a Bruxelles di Audi ai tre localizzati in Cina.

IL 2024 DI VOLKSWAGEN

Nel 2024 i ricavi risultano pari a 324,7 miliardi di euro, in aumento rispetto ai 322,3 miliardi del 2023, mentre i ricavi legati all’auto sono scesi a 265,9 miliardi. L’utile ha avuto un crollo del 30% a 12,39 miliardi. Le consegne di veicoli, ferme a 9 milioni, rivelano una contrazione del 3,5% rispetto ai 9,4 milioni dello scorso anno.

Il risultato operativo di conseguenza ha avuto una flessione del 15% a 19,1 miliardi di euro pari a un margine del 5,9%, dopo 2,6 miliardi di costi straordinari legati alla ristrutturazione del gruppo. All’assemblea sarà proposto un dividendo di 6,3 euro per le azioni ordinarie e di 6,36 euro per le azioni privilegiate che rappresenta un calo del 30% rispetto al dividendo dello scorso anno.

LA SFIDA CINESE

A pesare sui conti del gruppo le scelte strategiche: Volkswagen è probabilmente il marchio occidentale che ha abbracciato con maggior entusiasmo la mobilità elettrica e la crisi del settore non ha permesso a Wolfsburg di rientrare dei propri investimenti. Pesa la concorrenza cinese, con i primi marchi che iniziano ad avventurarsi lungo le strade europee.

E poi deve combattere per mantenere il proprio presidio in Cina: Volkswagen è stata tra i primi marchi ad arrivare nel Paese del Dragone e attraverso le jv storiche con Saic Motors e Faw detiene il 12,2% delle quote di mercato mentre il Byd ha il 16,2%, secondo i dati China Passenger Car Association. Tenendo conto di tutte le motorizzazioni il gruppo tedesco ha venduto 2,7 milioni di veicoli contro i 3 milioni del 2023 per una flessione del 12%.

VW PUNTA ALL’INDIA

Anche per questo Volkswagen ha ribadito di guardare all’India, che presenta una situazione analoga al mercato cinese di 15-20 anni fa: è infatti chiuso alle importazioni (dunque dovrà aprire filiali in loco per non essere colpita da dazi altissimi) e la crescita demografica accompagnata da quella economica dovrebbe consentire al Gruppo di trovare una sua nicchia, anche se ci sono già alcuni player locali molto ben radicati. Il cfo e coo Arno Antlitz ha ufficializzato che sono in corso e sarebbero già a buon punto i colloqui per una partnership da avviare nel subcontinente.

NEL 2025 SI RIPRENDE A CORRERE?

Per il 2025, Volkswagen prevede una pronta inversione di tendenza con ricavi in crescita fino al 5% e un margine operativo tra il 5,5% e il 6,5%. Il cash flow dell’auto è atteso fra 2 e 5 miliardi. La liquidità netta à attesa fra 34 e 37 miliardi di euro.

Restano però sul tavolo le tante incognite legate soprattutto alla geopolitica, a iniziare dalla guerra dei dazi che Donald Trump intende scatenare contro l’Europa accusando il Vecchio continente di “inondare di auto europee” il mercato americano ma di rifiutarsi di “acquistare” quelle americane. A ogni modo l’ottimismo del management è sorretto dai dati borsistici: il titolo infatti al momento della scrittura di questo articolo continua a trovarsi in territorio abbondantemente positivo nonostante un bilancio luci e ombre.

Torna su