Il guru dei 5 Stelle si è sempre vantato di leggere il futuro, non sappiamo se attraverso gli astri veri o quelli nel logo del suo partito (con molti big che, vista la rapida uscita di scena, sono parsi più meteore che non corpi celesti). Perciò fa strano vederlo pubblicizzare, sul suo Blog, uno scooter elettrico, considerato che la mobilità alla spina, contrariamente a quella a idrogeno, è ormai diventata il nostro presente.
Anche perché nubi sempre più nere si addensano sul fatto che verrà davvero il giorno in cui potrà sostituire in blocco i vecchi endotermici e che questo giorno sia persino prossimo. Del resto, la decisione del Regno Unito di prendersi altro tempo per riflettere sull’avvicendamento tecnologico dei propulsori così come le preoccupazioni tardive di Bruxelles rispetto all’avanzata senza regole dei marchi cinesi la dicono lunga sul numero di interrogativi e incognite che riserva la transizione ecologica ed energetica in campo due e quattro ruote.
GRILLO SALE SULL’E – SCOOTER
E invece Grillo compare a cavalcioni dell’e-scooter, dicendo che queste sono “le storie che amo raccontare, perché sono il simbolo di una Italia fatta di ingegno, passione, tenacia e spirito di avventura”.
L’ideologo pentastellato è insomma il testimonial d’eccezione della startup di Camillo Piscitelli, fondata nel 2017, quando il giovane imprenditore aveva 23 anni. Il comico genovese che deve tutto alla Rete ha deciso di spingere questa realtà che su X ha appena 77 follower, almeno al momento in cui scriviamo.
PRODOTTO ITALIANO, MADE IN CHINA
In realtà, benché il comico genovese parli di Hurba Scooter come del “simbolo di una Italia fatta di ingegno, ecc…”, lo stesso Grillo è poi costretto a spiegare che i mezzi elettrici sono nati “Importando tutta una serie di know-how made in China” che in parole povere significa che le 2 ruote vengono prodotte a Shangai mentre nel nostro Paese avviene “parte del l’assemblaggio”.
Un filo rosso, quello che lega la Cina e l’Italia in questa storia imprenditoriale rappresentato proprio dal founder della startup, il romano Piscitelli, che a differenza di Grillo ci vede lungo per davvero e, dopo aver capito dove va il mondo, ha messo in tasca una laurea in Lingue Orientali alla Sapienza.
Per perfezionare il suo Mandarino, il giovane imprenditore è rimasto due anni a Pechino. Lì è stato testimone oculare dell’avanzata dei mezzi elettrici (ampiamente foraggiati dal governo, meglio ricordarlo) e ha stretto accordi che gli hanno permesso di tessere la nuova via della Seta da percorrere in scooter fino all’ultima tappa italiana: Nuvola, E-Village – ABB Formula E Roma – Area StartUp, dove oggi gli utenti possono vedere e provare con mano queste due ruote dalla batteria estraibile.
UNA VIA DELLA SETA DA PERCORRERE A DUE-RUOTE
Ma c’è un altro filo rosso, innegabile, che lega questa volta il founder della startup romana al fondatore dei 5 Stelle: l’amore per la Cina. Il comico genovese, potenziato dall’IA, è apparso di recente sfoggiando un mandarino perfetto e coi suoi al governo è stato lo sponsor per una partnership più stretta tra Roma e Pechino.
Una linea ribadita nelle ultime ore al Foglio: “Uscire dalla via della seta? Un errore. Stiamo perdendo dei treni importantissimi. La Via della seta passa da Taranto, passa da Genova, dai nostri porti che sono sul mediterraneo. Se la perdiamo sarà un danno. Prendiamo solo malefici, senza benefici”, il commento del comico ligure.