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Tutte le bufere su Ita Airways (non solo Bruxelles per Lufthansa)

Che cosa sta succedendo a Ita fra Lufthansa, Bruxelles e manutenzione. Fatti, indiscrezioni e commenti

Non solo gli intralci di Bruxelles sul dossier Lufthansa: per Ita Airways, la compagnia aerea di bandiera detenuta al 100 % dal Mef, davvero non c’è pace. Questa volta sotto la lente di ingrandimento sarebbe finito – secondo la ricostruzione di Startmag – il settore della manutenzione.

Ma andiamo con ordine: 13 maggio 2024, volo AZ-792 da Roma Fiumicino con destinazione Tokyo Haneda. Il volo parte già con un’ora di ritardo, alle 15:57 anziché alle 14:55, sembra per un problema tecnico al carrello che viene risolto prima della partenza.

Dopo circa 3 ore e mezza di volo l’aereo si trova quasi oltre il Mar Caspio, appena passata la Turchia, e chiede di poter tornare indietro. Motivo? Da quanto si è potuto capire uno dei ceppo freno del nuovissimo Airbus A350 sarebbe stato trovato sulla pista dell’aeroporto di Fiumicino. L’aereo lo avrebbe perso in fase di decollo. Viene allertato il comitato di crisi e viene imposto all’aeroplano di tornare indietro. I passeggeri sono inferociti e più di qualcuno minaccia querele. Ma non si può fare nulla: l’aereo ad Haneda non può atterrare e deve tornare indietro; rientrerà a Fiumicino attorno alle 22.00 ora locale senza alcun problema.

Questa però non è la prima volta che a Ita accadono degli incidenti degni di nota. Anche l’11 maggio scorso sul volo AZ 678 in partenza da Roma Fiumicino e diretto a San Paolo in Brasile, decollato da Roma attorno alle 11:00 ora locale (circa un ora di ritardo rispetto allo schedulato), dopo circa un ora di volo, arrivato sopra le Baleari, è tornato indietro per il malfunzionamento di una buona parte delle toilette dell’aeromobile.

Analogo problema è capitato sullo stesso volo di qualche giorno prima. L’aereo però questa volta era riuscito a raggiungere la destinazione ma una volta atterrato a San Paolo, una toilette avrebbe sversato fuori i liquami accumulati durante il volo.

Nella giornata dell’8 maggio 2024, invece, il volo proveniente da Miami, la AZ630, un Airbus A330-900, ha dovuto abortire la partenza in fase di decollo per un problema tecnico, mentre  un Airbus A220 sempre di ITA, all’aeroporto di Francoforte, nei primi giorni di maggio ha fatto una runway incursion, comunemente detta anche incursione di pista o anche detta invasione di pista, che è un evento nel quale un aeromobile, una persona o un velivolo impegna erroneamente la pista di volo o le vie di rullaggio della pista in uso e questo fenomeno è considerato uno degli eventi più rischiosi nelle operazioni aeroportuali.

E purtroppo anche nella giornata di ieri si è registrato un problema con il volo AZ 212 in partenza da London City e diretto a Roma. L’aeromobile, un Airbus a 220-100, appena entrato su suolo italiano è stato dirottato a Milano Linate per un non meglio identificato problema di natura tecnico-operativa.

Ma i problemi per ITA non sarebbero finiti qui. L’ENAC, l’Ente di controllo dell’Aviazione Civile italiano, avrebbe ordinato di effettuare alcune ispezioni in ITA nell’ambito delle procedure europee SAFA-SANA sulla sicurezza interna alle compagnie e questo a seguito della perdita di una ruota del carrello di un Airbus A320 in partenza da Brindisi a metà dell’aprile scorso che per fortuna sarebbe finito in mare. Infatti già in precedenza, nel 2023 l’Easa, a seguito di una ispezione in ITA, aveva registrato degli abbassamenti degli indici SAFA e SANA il tutto a seguito della mancata implementazione e sviluppo delle procedure di risk assessment. E la compagnia proprio ai primi di maggio di quest’anno avrebbe comunicato al proprio personale di cabina le procedure da seguire in caso di ulteriori ispezioni di rampa spiegando che “all’interno del foglio di presentazione equipaggi, è stato inserito un “SOP FOCUS” dedicato alla corretta modalità di gestione delle ispezioni di rampa, SAFA-SACA­ SANA. Si richiede di includere nei Pre-Flight Crew Briefings (OMA 8.4.1), un “highlight” dedicato alle suddette ispezioni. A tal fine, si raccomanda di fare riferimento ai contenuti del MOI e all’OMA 2.4.2.1 SAFA­ SACA-SANA INSPECTIONS. Lo scopo, attraverso il rispetto delle regole aziendali e della normativa EASA di riferimento, è quello di tutelare l’interesse aziendale ed il proprio operato”, segno evidente che c’è una grande preoccupazione per i risultati che potrebbero emergere dopo tali ispezioni.

Anche sul tema degli indici di load factor Ita non se la starebbe passando molto bene, secondo alcune indiscrezioni sindacali. Se la New York e la Miami stanno dando buoni risultati c’è da registrare in controtendenza un volo ferry da Nuova Delhi a Roma Fiumicino dell’11 aprile sembra per la mancanza di passeggeri e la Chicago inaugurata il giorno 7 aprile 2024, che nei giorni 3-4-5 maggio ha registrato una media passeggeri del 42,4%, pari ad una media di passeggeri caricati di 111,66, ben al di sotto dei risultati che l’azienda si attendeva per questa nuova destinazione.

“La manutenzione di una compagnia aerea in special modo se vuoi offrire un prodotto di alta gamma, deve essere interna non puoi esternalizzare tutto e lasciare le tue macchine in balia di una società terza che non controlli e sulla quale non hai alcuna possibilità di poter agire in modo puntuale e preciso – commenta con Startmag Cristiano Spazzali, analista ed esperto di trasporto aereo, ex direttore generale di AzzurraAir e che segue da tempo il dossier Ita Airways. “È fondamentale – secondo Spazzali – che Ita si riprenda in mano la manutenzione soprattutto quella di linea e che riveda nel più breve tempo possibile i termini del suo accordo con Atitech”.

Sui dati di traffico passeggeri, Spazzali spiega che “in una logica dove non sei all’interno di una alleanza i risultati sul lungo raggio sono quelli che ci mettono più tempo per potersi consolidare. Il fattore di rischio sono i ritorni non tanto le andate e ITA al momento non può contare su alcuna alleanza e questo la dice lunga anche sulla capacità di ITA di incidere da sola sulle attività di lungo raggio soprattutto in chiave di concorrenza europea”.

Intanto ieri il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha incontrato la commissaria europa Margrethe Vestager. È ovvio che uno dei vari argomenti oggetto della riunione era quello sulla privatizzazione di Ita. All’uscita dall’ufficio della Vestager Giorgetti – che era accompagnato da una nutrita delegazione, ivi compreso il presidente esecutivo di Ita, Antonino Turicchi – ha dichiarato: “Abbiamo chiarito la nostra posizione, la nostra e di Lufthansa. Adesso aspettiamo il verdetto”. Giorgetti ha poi commentato ironicamente: “La corte entra in camera di consiglio e poi ci daranno il verdetto. Poi commenteremo il verdetto, ovviamente”, ha poi concluso il ministro leghista all’uscita dal palazzo di Bruxelles, segno evidente che il colloquio non sembra essere andato come tutti si auspicavano e cioè con un sostanziale via libera da parte della Vestager alle nozze tra Ita e Lufthansa.

Da parte della Commissione europea, a latere dell’incontro tra Vestager e Giorgetti funzionari vicini al dossier fanno sapere che i rimedi presentati da Ita e Lufthansa non sono ancora sufficienti. Le stesse fonti precisano che le parti hanno ancora tempo per apportare miglioramenti in vista del verdetto atteso entro il 4 luglio. Il caso viene definito “complesso” ma, spiegano le stesse fonti, è ancora possibile fare passi avanti sulla base della volontà delle parti.

Chiosa Spazzali: “Al di la delle dichiarazioni che sentiamo e delle frizioni che ci sono state tra il ministro Giancarlo Giorgetti e la Vice Commissaria alla Concorrenza Margrethe Vestager, le mie fonti indicano che oramai tra le parti e la UE è stato trovato un accordo di massima. Sul dossier Ita-Lufthansa a breve verrà avviato il market test, il che significa che la procedura va avanti e che ha fatto notevoli progressi in un contesto molto difficile, complicato anche dal fatto che la DG COMP nell’ambito delle fusioni aeronautiche non aveva mai avviato delle indagini così complesse a farraginose. Probabilmente serviranno dei correttivi in relazione agli slot da cedere su Linate, e su come gestire l’ingresso di Ita nel consorzio Star Alliance, ma ritengo che alla fine la UE dovrà, gioco forza, dare il proprio benestare alle nozze. La questione sulle rotte di lungo raggio che andrebbero ad impattare profondamente la concorrenza non sta più in piedi. L’utenza già oggi gode di un’ampia gamma di possibilità per raggiungere le destinazioni di lungo raggio messe sotto la lente di Bruxelles, in particolare Tokyo, Toronto, Los Angeles e anche New York. Se ho fatto bene i calcoli, la procedura di indagine dovrebbe concludersi entro il 4 luglio 2024, il che significa che il via libera della UE dovrebbe arrivare proprio in quei giorni. Dando il tempo necessario ai rispettivi attori di preparare i documenti, di predisporre l’aumento di capitale e di concordare i nuovi vertici di ITA, ritengo che tutto si dovrebbe concretizzare entro i primi giorni di settembre del 2024”.

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