Stellantis ha già interrotto la produzione della vettura cinese Leapmotor T03 presso lo stabilimento polacco di Tychy. Come anticipato dal quotidiano francese Les Echos il gruppo “non sta più assemblando il modello in Polonia dal 30 marzo: la società rimane pienamente impegnata nel programma di lancio dei veicoli Leapmotor in Europa, ma al momento sta valutando diverse opzioni per la loro produzione”.
SE TYCHY PIANGE MIRAFIORI NON RIDE
Stellantis, che nell’autunno del 2023 era diventa azionista di Leapmotor con un investimento da 1,5 miliardi di euro, aveva scelto il polo di Tychy creando non poco malcontento qua in Italia dato che si era diffusa la convinzione – poi rivelatasi infondata – che le auto cinesi che il gruppo intende distribuire qua in Europa sarebbero potute essere assemblate a Mirafiori, in piena crisi produttiva.
Una situazione che nel frattempo risulta persino aggravata considerato che i volumi produttivi misurati nel I° trimestre 2025 sono pari a 9.860 unità rispetto alle 12.680 rilevate nel 2023 (-22,2%) con la quasi totalità dei volumi dello stabilimento torinese, ovvero 9.790 unità, rappresentati da Fiat 500 bev, mentre le Maserati sfornate in 90 giorni o poco più sono appena 70, una produzione “praticamente prossima all’azzeramento”, l’amaro commento dei sindacati.
I VETI DI PECHINO SULLA PRODUZIONE DI LEAPMOTOR NEGLI STABILIMENTI STELLANTIS
Non sembrano esserci però speranze che l’improvviso stop a Tychy sia motivato dalla volontà di spostare Leapmotor a Torino: Tychy avrebbe dovuto produrre anche la Suv B10, ma i progetti di Stellantis e Leapmotor sono stati bloccati dal governo cinese furioso per l’introduzione dei dazi europei sulle elettriche prodotte in Cina. Furioso, in particolare, coi Paesi che hanno sostenuto la misura protezionistica varata da Bruxelles. Pechino ha vietato alle sue case automobilistiche di investire negli Stati che le hanno voltato le spalle.
QUALI SONO GLI STATI “AMICI” DELLA CINA?
Proprio grazie ai dazi della Ue risulta più forte che mai l’amicizia tra la Cina e l’Ungheria, ma Stellantis non ha impianti disponibili in loco: li ha invece in Germania, a Eisenach, dove si assemblano i modelli Opel e a Trnava, in Slovacchia. Anche la Spagna si è opposta ai dazi e potrebbe dunque ottenere il via libera cinese per essere la culla dei suoi modelli elettrici. L’Italia, invece, contro il parere della stessa azienda guidata da John Elkann li ha appoggiati e pare dunque esclusa dalla possibilità di ospitare la produzione del marchio Leapmotor. Questo nonostante la stessa Stellantis abbia investito miliardi nella startup di auto Ev.