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Se l’algoritmo fa il tassametro (come coi biglietti aerei). Ecco gli ultimi scazzi fra tassisti

Un'associazione di tassisti propone di traslare uno degli aspetti più odiati dall'utenza del trasporto aereo nel comparto taxi: prezzi variabili a seconda delle condizioni della corsa. Ma l'idea di Bittarelli (Radiotaxi 3570) non piace affatto a tutti... Ecco i dettagli

Dopo le proteste anti Uber & Co. che paralizzarono le principali città italiane, dopo il protrarsi della loro irreperibilità nei dintorni di stazioni e aeroporti che hanno creato ulteriori disservizi e disagi anche ai turisti e nuovi blocchi di strade e piazze da parte delle auto bianche per bloccare l’emissione di nuove licenze, i tassisti italiani trovano un nuovo modo per rendersi invisi agli occhi dell’utenza: far pagare le corse non più in base alla normativa di riferimento, ma a un algoritmo che vari il prezzo alle condizioni della giornata.

COME VIENE DETERMINATA LA TARIFFA DEL TASSAMETRO

Attualmente, le tariffe dei taxi sono disciplinate da regolamenti regionali e comunali sulla base di una legge quadro nazionale. È noto a tutti che varia infatti da città a città, mentre all’interno del medesimo Comune tutti i taxi devono presentare la stessa offerta.

Il costo mostrato dal tassametro comprende la quota fissa d’ingaggio determinata da ciascun comune cui si aggiungono i costi per chilometro percorso, decisi sempre dalle disposizioni territoriali. Infine, ci sono gli scatti a tempo applicati se si procede velocità ridotte per evitare che una corsa breve su un tratto molto trafficato che fa perdere al tassista molto tempo risulti sottopagata.

Subentrano infine tante altre variabili che scattano in base all’ora del giorno (c’è un supplemento per le corse notturne), al fatto che il taxi abbia caricato più di tre persone, tutte le volte in cui i tassisti aiutano a caricare i bagagli sulla vettura, se la chiamata avviene nei festivi, se ci sono animali domestici, ecc…

CORSE DETERMINATE DALL’ALGORITMO COME PER I BIGLIETTI AEREI

Tutte queste variabili, inutile dirle, non offrono un buon servizio all’utente finale dal momento che rendono quasi impossibile sapere quanto costerà la corsa giunti a destinazione. E si potrà anche obiettare che sono davvero pochi i lavori che prevedono condizioni tanto mutevoli a favore del professionista, che di norma riceve un fisso, o comunque è obbligato dalla legge a presentare e ad attenersi a un preventivo.

Ebbene, presto la situazione potrebbe ancora farsi più caotica se la Commissione Attività produttive della Camera dovesse accogliere la proposta dell’Unione Radiotaxi d’Italia che chiede l’introduzione del medesimo algoritmo dei voli aerei e che rende puntualmente una incognita l’acquisto di un biglietto. Algoritmo, che, ricordiamolo, varia persino le offerte a seconda che si effettui l’acquisto da PC o da smartphone.

LA PROPOSTA DEI TASSISTI DELL’UNIONE RADIOTAXI D’ITALIA

Al legislatore durante un’audizione l’Unione Radiotaxi d’Italia ha espresso l’esigenza le corse non debbano essere uguali per tutti e non possano avere la stessa tariffa. Le variabili che formulano il computo a schermo del tassametro – s’è scritto sopra – sono già numerose, ma i tassisti dell’Associazione propongono di aggiungerne altre, le medesime che già oggi rendono inconoscibili i costi dei biglietti aerei.

In pratica, quando la domanda è alta perché per esempio piove, c’è lo sciopero dei mezzi del trasporto pubblico locale, si svolge una manifestazione, una partita o un concerto, il tassista avrà diritto a esigere più soldi. L’immagine restituita dalla proposta non è delle migliori, dato che si tratta di approfittarsi di una situazione che rende l’utente la parte più vulnerabile del contratto.

Ma, fanno presente dall’Unione Radiotaxi d’Italia, i tassisti applicheranno tariffe ribassate quando la domanda cala (già, quando? Se non si aumentano le licenze, difficile che ciò accada specie nelle principali città italiane, come  rimproverato a più riprese dal Garante della Concorrenza).

Si legge infatti nel documento depositato dall’Uri: “Con l’avvento delle piattaforme digitali, oggi è possibile implementare un sistema di tariffe flessibili basato sulla domanda. Grazie ad alcune funzioni di queste piattaforme tecnologiche, come la geolocalizzazione, i tassisti possono predeterminare il costo della corsa in base alla tariffa comunale e offrire tariffe flessibili in base all’orario o alla domanda. Ad esempio, in periodi di bassa domanda, si potrebbero offrire tariffe ridotte, favorendo un maggior utilizzo del servizio taxi. Al contrario, durante le ore di punta, le tariffe potrebbero essere regolate verso l’alto, consentendo una maggiore disponibilità di veicoli. Questo approccio garantirebbe una regolazione più dinamica del servizio taxi, rendendolo più accessibile per l’utenza e aumentando l’efficienza del sistema.”

I TASSISTI SCARICANO L’UNIONE RADIOTAXI D’ITALIA

Il problema, però, è che per quanto la concorrenza fatichi a penetrare il settore, la gig economy con le sue startup di condivisione dei passaggi e lo sharing di mezzi elettrici ha già allontanato parecchi giovani dalle auto bianche. L’idea di traslare uno degli aspetti più odiati del trasporto aereo nel comparto non sembra perciò geniale nemmeno a molti tassinari. “L’idea di affidarsi all’algoritmo – scrive infatti Repubblica – non va giù a una decina di sigle di tassisti che ora attaccano l’Unione. La loro preoccupazione è che il taxi perda il carattere di servizio pubblico e si trasformi in un privilegio per soli ricchi”.

COS’È L’UNIONE RADIOTAXI D’ITALIA

Al volante siede Loreno Bittarelli (nella foto), presidente anche della Cooperativa Radiotaxi 3570 di Roma e fondatore di TEA (TaxiEuropeAlliance) con Fedetaxi e Antral. Qui l’organigramma Regione per Regione. Bittarelli a margine dell’audizione ha comunque aperto uno spiraglio circa l’intenzione di non rendere vincolante la proposta dell’algoritmo: “abbiamo evidenziato la necessità […] di poterle rendere [le tariffe ndR] flessibili per facilitare il tanto auspicato incontro tra domanda e offerta. Gli utenti che invece preferiscono continuare ad avvalersi del sistema tradizionale con tariffe a tassametro potranno continuare a farlo liberamente”. Un sistema a doppio binario che sembra rendere ancora più imperscrutabile il metodo di calcolo delle tariffe stesse.

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