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Ryanair Meloni

Ryanair fa il piedino a Meloni con Neri nel cda ma sbaglia rotta…

Dopo la lite con l'Italia per il dl prezzi, Ryanair lancia una offerta (lowcost?) di pace all'esecutivo annunciando sette nuove rotte da Roma - Fiumicino e Ciampino e facendo entrare Roberta Neri, ex Ceo di Enav, nel CdA. Ma proprio quest'ultimo nome potrebbe causare nuove incomprensioni

Fare la guerra per il piacere di fare poi la pace. O almeno provarci. In questa direzione pare andare la decisione del consiglio di amministrazione di Ryanair Holdings di accogliere al proprio interno Roberta Neri (nella foto) in qualità di amministratore non esecutivo a partire dal primo febbraio 2024.

CHI È ROBERTA NERI

Neri, con oltre 30 anni di esperienza nel settore dei servizi aziendali e finanziari, è stata amministratore delegato di Enav (società che cura l’assistenza al volo) dove ha coordinato il processo di Ipo nella Borsa Italiana. Ha ricoperto anche la carica di consigliere di amministrazione di Cementir Holding, il colosso del gruppo Caltagirone.

IL PASSATO IN ACEA

Ha poi trascorso parte della sua carriera in Acea. occupandosi di budget, controllo di gestione e pianificazione strategica, fino a ricoprire la carica di Chief Financial Officer. Per conto di Acea è stata consigliere di amministrazione di Acea Ato 2, di Pubbliacqua, di Aceaelectrabel, di Aceaelectrabel Produzione e di Aceaelectrabel Trading e di Tirreno Power.

Non bisogna dimenticare che l’assetto proprietario di Acea vede Francesco Gaetano Caltagirone detenere il 5,5% delle quote dell’ex municipalizzata ora guidata dall’ad Fabrizio Palermo.

L’AMICIZIA CON CALTAGIRONE

Proprio i suoi trascorsi tra Cementir e Acea sembrano confermare i rumor provenienti dagli ambienti lobbistici romani secondo cui Neri sarebbe vicinissima a Caltagirone, comprovati – si maligna – anche dalla sua presenza costante, in qualità di intervistata, sulle pagine del Messaggero.

L’editore Caltagirone nell’ultimo periodo ha fatto virare il quotidiano romano verso posizioni morbide rispetto all’esecutivo Meloni, anche per differenziarsi rispetto all’altro grande giornale capitolino, Repubblica, che, è noto, non tiene certo una linea pro-governo e sul quale Meloni proprio ieri ha lanciato strali netti.

L’OFFERTA (LOWCOST) DI PACE DI RYANAIR

Ma in che modo la nomina contribuirebbe a riappacificare Ryanair col il governo? Per i trascorsi di Neri ovviamente alla cloche di Enav, nel recente passato in rotta di collisione con Enav, come del resto mezzo mondo istituzionale italiano.

Una mossa da leggere tenendo in filigrana l’annuncio, fatto nientemeno che dal numero 1 di Ryanair, Michael O’Leary, di lanciare sette nuove rotte da Roma (Fiumicino e Ciampino), per Dubrovnik, Danzica, Goteborg, Lisbona, Malta, Parigi e Riga.

LE STILETTATE DI O’LEARY

L’ascia di guerra non è del tutto sotterrata, almeno pubblicamente. “Mentre Ryanair continua a investire e crescere in Italia, offrendo nuove rotte e tariffe basse, il Governo italiano continua a danneggiare la connettività, i posti di lavoro e il turismo aumentando l’addizionale municipale”, la nuova sferzata di O’Leary.

“L’Italia – ha poi aggiunto – è l’unico Stato dell’Ue che applica questa tassa ingiustificata, rendendo gli aeroporti italiani non competitivi rispetto ad altri Stati a vocazione turistica dell’UE, come Spagna, Portogallo e Grecia”, ha spiegato, tornando a chiedere al governo Meloni di “abolirla”.

LA RICHIESTA DI INCONTRARE MELONI

Tuttavia anche il numero 1 della compagnia irlandese concorda che sulla rotta italiana debba tornare il sereno: “Ho incontrato Giorgetti, Salvini e vorrei incontrare la premier Meloni per parlare di ciò che possiamo fare nei prossimi anni perché vogliamo continuare a crescere e investire in Italia”.

“Roma ha bisogno di due aeroporti forti, Ciampino è stato limitato artificialmente, tra atterraggi e decolli sono solo sei i voli permessi all’ora, da quando ho incontrato Salvini l’ultima volta non ci sono stati sviluppi sull’estensione della pista, non si sa nulla”.

LA SCELTA DI RYANAIR BOOMERANG PER I RAPPORTI COL GOVERNO?

Il problema però che O’Leary rischia di non aver considerato (o di essere stato mal consigliato), è che nel variegato caleidoscopio della politica italiana, Roberta Neri è stata sempre vicina a Matteo Renzi, (non a caso fu il governo Renzi a nominarla alla testa dell’Enav) che soprattutto sotto europee si è fatto via via più critico nei confronti dell’esecutivo. Solo recentemente, l’ex premier ha cavalcato in tutti i modi l’episodio dello sparo di Capodanno che ha coinvolto il deputato vercellese di FdI Emanuele Pozzolo.

Dagospia di recente ha sottolineato che Neri è “un nome gradito anche al faccendiere Luigi Bisignani”, proprio il lobbista (e non solo lobbista) meno apprezzato (per un usare un eufemismo) da Meloni e Fazzolari.

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