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Perché Northvolt in piena crisi trasloca dalla California alla Svezia

Alle prese con un rifinanziamento di un debito di 1,6 miliardi di dollari che aveva contratto in precedenza e con la rottura di una maxi commissione da 2 miliardi di Bmw, Northvolt sposta lo sviluppo dei suoi prodotti dalla Bay Area di San Francisco alla Svezia. Il costruttore di batterie torna a casa?

Nel pieno di una crisi che ha avuto l’apice con l’annullamento, da parte di Bmw – stanca dei continui ritardi di Northvolt – di un contratto da 2 miliardi, la società svedese attiva nella produzione di batterie agli ioni di litio per veicoli elettrici fondata nel 2015 da Peter Mikael Carlsson e Paolo Cerruti ha deciso di spostare lo sviluppo della sua tecnologia dalla California a Vesteras, in Svezia.

NORTHVOLT TORNA A CASA

Il reparto R&D torna insomma entro i confini nazionali, ingrossando le file del campus già esistente. “Una mossa strategica – fanno sapere – per consolidare la ricerca e sviluppo e l’industrializzazione del portafoglio di prodotti cellulari di Northvolt, con ioni di litio, ioni di sodio e litio-metallo, in un’unica sede, dove lo sviluppo futuro delle tecnologie trae vantaggio da una piattaforma di competenze e capacità senza pari nel mondo occidentale”. Questo almeno ciò che si legge in una nota.

L’ACQUISIZIONE DI CUBERG

Occorre ricordare che Northvolt aveva sviluppato la tecnologia delle batterie al litio-metallo tramite Cuberg, una startup della Bay Area di San Francisco acquisita da Northvolt nel 2021. “Riunire le tecnologie agli ioni di litio, agli ioni di sodio e al litio-metallo sotto lo stesso tetto presso Northvolt Labs crea un ambiente unico per l’innovazione incrociata e lo sviluppo accelerato – ha spiegato Sami Haikala, Chief Development Officer di Northvolt – Centralizzando i nostri sforzi, siamo meglio attrezzati per fornire la prossima generazione di soluzioni energetiche per soddisfare le crescenti richieste del mercato globale”.

UN TRASLOCO IN UN PERIODO TURBOLENTO

Non passa inosservato il fatto che il trasloco – inteso da alcuni osservatori come un frettoloso rientro in patria dell’arrembante startup svedese – arrivi in un periodo di tensioni per Northvolt che sta anche rifinanziando un debito di 1,6 miliardi di dollari che aveva contratto in precedenza. Come riporta Il Sole 24 Ore del 3 luglio, nel 2023 Northvolt ha dichiarato perdite per oltre un miliardo di euro. A questo si devono aggiungere i ritardi nella produzione anche alla base della recente rottura con Bmw. Alla luce di questi elementi sembra evidente la volontà della giovane realtà svedese di voler accorciare le filiere e ottimizzare i flussi, sia in ottica di spending review sia di efficientamento della produzione.

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