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Immatricolazioni, quanto inchioda Stellantis!

In Europa le immatricolazioni di Stellantis a gennaio 2025 sono state 154.079, in calo del 16% rispetto a un anno prima, con la quota di mercato scesa al 15,5% dal 18%. In totale il mercato dell'auto ha subito una contrazione del 2,1 per cento

Non è certo un inizio di anno brillante per l’automotive europeo. Nel mese di gennaio 2025, in Europa (con riferimento ai confini geografici e non politici, dunque tenendo conto anche dei mercati britannico ed elvetico) sono state immatricolate 995.271 auto, con un calo del 2,1% rispetto allo stesso mese del 2024.

LE IMMATRICOLAZIONI EUROPEE NEL DETTAGLIO

I dati arrivano dall’associazione che riunisce i costruttori, Acea, che specifica che nella sola Unione europea le immatricolazioni sono andate persino peggio essendone state registrate 831.201, in calo del 2,6% su anno. Il tonfo maggiore nella zona mediterranea: Francia (-6,2%), seguita da Italia (-5,8%) mentre nonostante la crisi economica e l’incertezza economica tutto sommato tampona le perdite la Germania (-2,8%), che comunque non porta a casa un risultato lusinghiero.

In controtendenza la Spagna, che ha registrato invece un incremento del 5,3%. Nell’Ue, le immatricolazioni di auto elettriche sono risultate in crescita del 34% su anno, pari al 15% del mercato complessivo. Ma restano cifre molto contenute: 124.341 unità che salgono a 166.065, con un rialzo del 37,3% rispetto al gennaio 2024 allargando i confini politici dell’Unione a quelli geografici.

SCELTE SBAGLIATE A BRUXELLES?

A proposito di auto elettrica, secondo il Centro Studi Promotor: “la crisi del mercato in Europa dipende dalla transizione energetica decisa dall’Unione Europea, che sta cercando di imporre l’auto elettrica con una soluzione che in nessuna altra parte del mondo è stata imposta, il divieto dal 2035 di immatricolare auto con motorizzazioni non elettriche. Da marzo l’Unione Europea dovrebbe rivedere la sua politica per la transizione all’elettrico e in questo quadro si inserisce il tentativo, fortemente sostenuto anche da ambienti industriali, di creare uno spazio per soluzioni non totalmente elettriche, ma con emissioni più contenute come le ibride plug-in e le ibride range extender”.

“Il tentativo è generoso – commenta Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – ma non tiene conto del fatto che l’auto elettrica non è gradita dal pubblico non solo per il fatto di essere una soluzione meno efficiente per la mobilità, ma anche perché è una soluzione che va al di là della capacità di spesa di una parte molto importante degli acquirenti di auto, questione che non viene certo risolta dalle auto elettriche plug-in e dalle range extender che non sono, per il momento, alla portata dei più”.

L’INCHIODATA DI STELLANTIS

Tornando alle immatricolazioni, la peggiore in Europa a gennaio è stata Stellantis, le cui immatricolazioni sono state 154.079, in calo del 16% rispetto a un anno prima, con la quota di mercato scesa al 15,5% dal 18%. In Unione europea, le immatricolazioni sono state 133.506, in calo del 17,9% su anno, con quota di mercato al 16,1%, contro il 19,1% di un anno prima.

Il gruppo Stellantis si conferma secondo in Europa dopo il gruppo Volkswagen che però ha registrato complessivamente 268.409 immatricolazioni, in crescita del 5,3% su anno e quota di mercato salita al 27% dal 25,1%. Segue al terzo posto il gruppo Renault con 97.910 immatricolazioni (+5,4%) che ha una quota di mercato salita al 9,8% dal 9,1% di un anno fa. Nelle stesse ore peraltro si sono intensificate le voci di corridoio circa la possibilità che qualche marchio del Gruppo italo-franco-statunitense venga sacrificato sull’altare della spending review, come riportato da Reuters.

STELLANTIS PERDERA’ QUALCHE MARCHIO?

In merito online è già partito il toto-nomi. E qualche suggerimento sulle strade da intraprendere potrebbe arrivare dai dati totalizzati lo scorso anno. Dei 5,5 milioni di veicoli venduti globalmente da Stellantis sono andati particolarmente bene Fiat e Peugeot, che hanno rappresentato ognuna il 20% delle vendite, seguite da Jeep a quota 15%, Ram (10%), Opel/Vauxhall (9%) e Citroën (8%). Male invece Alfa Romeo, Lancia e DS: ogni Casa ha contribuito solo per l’1% del totale delle vendite del gruppo. Peggio solo Maserati, che non arriva nemmeno all’1%.

GLI ALTRI MARCHI

Tornando infine ai dati sulle immatricolazioni con riferimento all’intera Europa suddivise per marchi, quelle di Peugeot sono state 55.445 (-3,4%), per Opel/Vauxhall sono state 28.449 (-27,7%), per Citroen 27.170 (-16,8%), per Fiat 23.608 (-20,4%), per Jeep 10.984 (-9,6%), per Alfa Romeo 4.792 (+21,3%), per Ds 2.191 (-41,1%) e per Lancia 1.052 (-73,2%).

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