Continuano le attenzioni dirette e indirette sul futuro della Cassa depositi e prestiti. Dopo le indicazioni di massima arrivate dal Contratto fra M5S e Lega, e le parole degli scorsi del vicepremier Luigi Di Maio a partire dalla vertenza ex Bredamenarinibus, ora sono i sindacati e un report di una sim a valutare il progetto di un ingresso della Cassa depositi e prestiti in Magneti Marelli, in via di scorporo da parte di Fca, Ecco tutti i dettagli.
LE IPOTESI SU MAGNETI E CDP
Focus di Equita Sim su Fca dopo che il segretario della Cgil, Susanna Camusso, ha chiesto l’intervento della Cassa Depositi e Prestiti nell’azionariato Magneti Marelli (in vista dello spin-off pianificato entro il primo trimestre del 2019) per i timori sui livelli occupazionali dato che il gruppo ha circa 43 mila lavoratori, ritenendo che possa essergli attribuito un debito di 2 miliardi, rispetto all’ipotesi del broker di circa 1,5 miliardi.
CHE COSA DICE IL REPORT SU MAGNETI E CDP
“Anche qualora tale proposta venisse ascoltata non riteniamo che Cdp possa incidere sulla strategia a meno che sigli accordi di corporate governance con Exor. Exor sarà l’azionista di riferimento con una quota inferiore al 30%, ma che si avvicinerebbe al 50% in caso di voto doppio per gli azionisti di lungo corso”, avverte la sim che ha confermato il target di 21,8 euro e il rating hold su Fca, scrive Mf/Milano Finanza.
CHE COSA AVEVA INVOCATO CAMUSSO
Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso si è scagliata contro il piano di Fca di scorporare Magneti Marelli (l’operazione dovrebbe avvenire entro l’anno) chiedendo l’intervento della Cassa depositi e prestiti per la controllata del Lingotto. «Vogliamo sottoporre il tema della salvaguardia di Magneti Marelli e, negli investimenti strategici che Cdp può decidere, consideriamo la componentistica un settore importante dove guardare», ha spiegato Camusso aggiungendo che lo spin-off della controllata operante nel lighting preoccupa per le sue ricadute occupazionali.
GLI SCENARI PER MAGNETI MARELLI
«Da quello che si è capito, la scelta del gruppo Fca su Magneti Marelli è quella di fare una nuova società per scissione e questo lascia intatte tutte le preoccupazioni sulla prospettiva dell’azienda». Il segretario della Cgil ha poi rincarato la dose: «Queste preoccupazioni crescono ancor di più se, come leggiamo, Marelli viene caricata di una parte ulteriore di debiti per attuare il programma Fiat di debiti zero». Il management di Fca infatti, secondo le indiscrezioni, potrebbe destinare sino a 2 miliardi sulla società scorporanda in sede di spin-off.