L’elenco delle aziende della mobilità elettrica finite senza energie si allunga ulteriormente. L’italiana Energica Motor Company ha comunicato l’intenzione di entrare in liquidazione giudiziale per stato di insolvenza e a chiudere una volta per tutte le serrande delle sue officine.
CHI SEDEVA IN SELLA A ENERGICA MOTOR COMPANY
Nata appena 10 anni fa a Soliera, in provincia di Modena, nel cuore della Motor Valley italiana, a due passi da Borgo Panigale, sede della Ducati – marchio che le ha soffiato la fornitura delle moto per il campionato di MotoE – come estensione del gruppo familiare CRP (già attivo nei settori automotive, motorsport ma pure medicale e aerospaziale, che ne deteneva il 25 per cento), aveva in sella l’Amministratrice delegata Livia Cevolini ed era controllata per il 75% dal fondo americano Ideanomics (accusato in agosto dalla SEC di frode per false comunicazioni finanziarie).
L’ASSENZA DI INVESTITORI
Gli statunitensi, presi da altre beghe (il comunicato con cui l’azienda modenese rende nota la liquidazione si chiude in modo un po’ irrituale così: “La presente nota stampa è da imputare ai soci fondatori di Energica. Si rende noto che Ideanomics ha deciso di non rilasciare commenti”), hanno infine deciso di cessare ogni tentativo di rilancio e di avviare la procedura in occasione dell’imminente scadenza (il prossimo 22 ottobre) del contratto di solidarietà per i 50 dipendenti, essendo del resto fallita ogni ricerca di nuovi partner industriali o finanziari. E in un periodo simile, nel quale l’elettrico non sembra poi questo gran affare, non si fatica a comprenderne le ragioni.
LA DIFFICOLTA’ DI STAR DIETRO ALLE CONSEGNE
La crisi si è acuita subito dopo la pandemia, quando dai capannoni di Energica Motor Company in cui lavoravano 150 persone uscivano ancora 25 moto elettriche alla settimana. Troppo poche lamenta la Ceo al Sole 24 Ore: “Nonostante le difficoltà finanziarie già emerse nel 2022, quell’anno abbiamo raccolto 1.100 ordini e abbiamo chiuso il bilancio con 13 milioni di euro di fatturato (un +200% sull’anno prima) producendo solo la metà degli ordini, saremmo arrivati a 24 milioni avessimo avuto la capacità produttiva per rispettare tutte le commesse”, spiega Cevolini.
Per fare un parallelo, attualmente le officine modenesi sfornano appena un paio di moto elettriche alla settimana. E comunque già nel 2022, quando si correva a ben altre velocità, il margine operativo era negativo per 12,4 milioni di euro. Insomma si capisce perché a lungo andare Energica Motor Company è rimasta senza energie. E senza liquidità.