L’F-35, prodotto da Lockheed Martin, è il cacciabombardiere più avanzato in dotazione alle forze armate statunitensi. Ma oltre a essere uno dei più avanzati, il velivolo è anche uno dei più costosi (circa 80 milioni di dollari a esemplare). E il programma sta diventando ancora più costoso.
Si prevede infatti che il costo totale dell’F-35 Joint Strike Fighter supererà i 2 trilioni di dollari nel corso della sua intera vita, dati i piani militari statunitensi di farlo volare più a lungo, l’inflazione è in aumento e gli sforzi del Pentagono per contenere le spese sono in gran parte insufficienti. È quanto sostiene il recente rapporto del Government Accountability Office (Gao), agenzia indipendente che supporta il Congresso Usa nel monitoraggio dell’azione del Governo federale e delle sue spese.
Si tratta di un altro segnale preoccupante per l’F-35, considerato l’aereo da caccia più furtivo e avanzato di sempre e che si trova al centro della pianificazione bellica degli Stati Uniti, osserva Bloomberg. Nonostante il prezzo elevato e i problemi di manutenzione, gli Stati Uniti e diversi governi alleati – incluso Israele – già fanno volare centinaia di F-35, e hanno svolto un ruolo importante nel respingere una raffica di missili e droni iraniani puntati su Israele durante il fine settimana, evidenzia la testata americana.
Nel frattempo, il Gao ricorda che negli ultimi anni ha formulato 43 raccomandazioni per migliorare il programma F-35: il Pentagono deve ancora implementarne 30.
Tutti i dettagli.
IL RAPPORTO DEL GAO SUL COSTO DEL PROGRAMMA F-35
L’aereo F-35 è il sistema d’arma più avanzato e costoso del Pentagono puntualizza il Gao. Il Dipartimento della Difesa ha attualmente circa 630 esemplari, prevede di acquistarne altri 1.800 circa e intende utilizzarli fino al 2088.
Dal rapporto emerge che costi previsti dal Pentagono per sostenere la flotta di F-35 continuano ad aumentare, da 1,1 trilioni di dollari nel 2018 a 1,58 trilioni di dollari nel 2023. Eppure il Dipartimento della Difesa prevede di far volare l’F-35 meno di quanto inizialmente stimato, in parte a causa di problemi di affidabilità con l’aereo. Anche la capacità dell’F-35 di svolgere la sua missione ha registrato una tendenza al ribasso negli ultimi 5 anni, aggiunge il Gao.
Il Pentagono prevede ora che il costo di funzionamento e manutenzione dell’aereo fino al 2088 sarà di 1,58 trilioni di dollari, il 44% in più rispetto a quanto originariamente previsto per il 2018.
Tale aumento, secondo il rapporto del Government Accountability Office è dovuto in parte dai costi di sostegno derivanti dalla decisione del Pentagono di far funzionare l’aereo fino al 2088, oltre un decennio in più rispetto all’obiettivo precedentemente pianificato del 2077. La cifra complessiva di 1,58 trilioni di dollari nel corso del ciclo di vita del programma comprende anche altri aggiustamenti come l’inflazione e l’uso degli aerei, afferma il rapporto.
LE CONSEGUENZE
Secondo Bloomberg, il rapporto del Gao dipinge un quadro preoccupante della preparazione dell’aereo, affermando che un addestramento inadeguato, la mancanza di pezzi di ricambio e attrezzature di supporto e una forte dipendenza dagli appaltatori fanno sì che tutti e tre i servizi che schierano l’aereo – l’Aeronautica Militare, i Marines e la Marina – saranno in grado di far volare l’F-35 meno spesso di quanto inizialmente sperato.
“La disponibilità complessiva della flotta di F-35 ha avuto una tendenza considerevolmente al ribasso negli ultimi cinque anni, e nessuna delle varianti raggiunge gli obiettivi di disponibilità – la percentuale di tempo in cui l’aereo può svolgere una delle sue missioni assegnate”, secondo la valutazione. “La flotta F-35 non raggiunge la maggior parte dei suoi obiettivi prestazionali”.
Funzionari del Pentagono hanno detto ai revisori che “riduzioni significative dei costi del programma F-35 arriveranno solo facendo volare meno l’aereo o riducendo il numero di aerei nella flotta”.
IL RAPPORTO CON IL TASSO DI CAPACITÀ DI MISSIONE
In combinazione con un costo di approvvigionamento stimato di 422 miliardi di dollari, il costo totale previsto del programma supera ora i 2 trilioni di dollari, una cifra strabiliante per una flotta che attualmente non è all’altezza degli obiettivi di missione, puntualizza Breaking Defense.
Il tasso di capacità di missione della flotta di aerei da combattimento F-35 del Pentagono – o la percentuale di tempo in cui un aereo può svolgere una delle missioni assegnate – era del 55% a marzo 2023, molto al di sotto dell’obiettivo del Pentagono dell’85-90%, secondo un rapporto del Government Accountability Office (Gao) pubblicato lo scorso settembre.
COSA DICE IL RESPONSABILE DEL PROGRAMMA F-35
All’indomani della pubblicazione del rapporto del Gao, il Tenente Generale dell’US Air Force Michael Schmidt, direttore esecutivo del Joint F-35 Program Office, ha dichiarato che a marzo il tasso di capacità di missione della flotta statunitense era in media del 55,7%, in leggero aumento rispetto alla rilevazione dell’anno scorso. Da allora, i tassi di capacità di missione sono aumentati al di sopra dell’obiettivo del 64% per brevi periodi “tuttavia, non abbiamo ancora sostenuto i livelli di prontezza che i nostri utenti si aspettano”, ha aggiunto Schmidt.
“Anche se queste cifre indicano solo un leggero miglioramento rispetto allo scorso anno e questi tassi rimangono inaccettabili”, l’importanza della spinta per migliorare la preparazione “non può essere sopravvalutata”, ha concluso il responsabile del programma Jsf.
LA POSIZIONE DI LOCKHEED MARTIN
Da parte sua Lockheed Martin ha dichiarato che sta lavorando con l’ufficio del programma del Pentagono “per affrontare i problemi di prontezza dell’F-35 e implementare soluzioni”. Ha definito l’F-35 “uno degli aerei più affidabili della flotta da caccia statunitense con oltre il 90% dei componenti che funzionano meglio del previsto”.