La crisi dell’industria dell’auto tedesca, oltre a essere ben rappresentata da quanto sta accadendo in Volkswagen e in Bosch, può essere percepita anche dai recenti risultati della tedesca Schaeffler, uno dei più importanti fornitori nel settore (con più di 120mila dipendenti a seguito della fusione con Vitesco Technologies Group AG), che ha visto i propri utili dimezzati nel giro di pochi mesi.
IL PIANO DI TAGLI DI SCHAEFFLER
Una inchiodata negli affari che non sorprende troppo dato che il player della componentistica aveva tra i principali clienti proprio la Casa di Wolfsburg oggi in piena spending review. Per questo dal quartier generale di Schaeffler poche settimane fa avevano già annunciato licenziamenti per circa 4.700 persone in tutta Europa. Di questi, ben 2.800 nei dieci impianti in Germania. Il piano di licenziamenti dovrebbe consentire di ridurre i costi di circa 290 milioni di euro all’anno entro la fine del 2029.
LA CRISI SI ESPANDERÀ ANCHE ALL’ITALIA?
Schaeffler ha diversi hub in tutto il mondo, al di qua e al di là dell’oceano, dagli Usa alla Cina come si può vedere qui. Ma soprattutto numerose aziende in Europa e tre sedi in Italia, nel Nord Ovest, tra Novara e Milano: naturalmente si teme già per il loro destino.
GLI IMPIANTI NEL MIRINO
Nelle ultime ore Schaeffler ha reso noto che la riduzione degli organici – la cui entità si è assestata attorno alle 3.700 unità grazie ai ricollocamenti interni – avrà luogo tra il 2025 e il 2027 e avverrà prevalentemente tramite la chiusura di almeno due stabilimenti.
Per il momento si tratta di hub fuori dal territorio tedesco: il primo è Berndorf, in Austria, mentre il secondo a Sheffield, in Inghilterra. I tagli, spiegano dall’azienda, si sono concentrati nella divisione Bearings & Industrial Solutions.
LA RIORGANIZZAZIONE PUNTA ALLA CINA E ALL’INDIA
A Berndorf venivano prodotti cuscinetti per ruote, riduttori e moduli per mozzi ruota destinati principalmente a mezzi pesanti come camion, trattori e macchine per l’edilizia. Le attività verranno trasferite in altri siti tra Europa, Cina e Asia.
Lo stesso avverrà a a Brasov, in Romania: la produzione di cuscinetti sarà spostata in Asia e quella di gabbie in ottone in altre località, mentre conseguentemente per mantenere i ritmi odierni verrà aumentata la capacità produttiva di altri prodotti oggi sfornati nello stabilimento tedesco di Homburg e nella fabbrica cinese di Taoyuan.
Parte dei volumi di Berndorf saranno spostati anche a Kysuce, in Slovacchia che, fa sapere la dirigenza, continuerà a svolgere un ruolo chiave nella produzione di componenti per propulsori e telai per veicoli termici e ibridi. Le consegne della fabbrica inglese di Sheffield in via di smantellamento e finora attiva nella produzione di frizioni per autovetture verranno trasferite a Hosur, in India.
Più criptica infine la situazione dell’impianto di Kysuce, in Slovacchia, dove Schaeffler produce componenti per tutte le sue divisioni. L’azienda fa sapere che qui per ottimizzare i costi di produzione intende riorganizzare le strutture del personale, senza però dettagliare.