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Bmw spegne la speranza inglese del ritorno della Mini elettrica in Gran Bretagna

La Mini elettrica non farà ritorno dove tutto è iniziato, nello stabilimento di Oxford, ma continuerà a essere realizzata in Cina. Bmw spezza le speranze inglesi sostenendo che non è il momento di fare ingenti investimenti in Europa sulla mobilità elettrica

Nel riposizionamento delle Case automobilistiche europee sul fronte della mobilità elettrica, la cui crisi sta spingendo i vari marchi ad annullare o posticipare le proprie strategie, occorre annoverare anche la decisione di Bmw di lasciare la costruzione della Mini elettrica agli impianti cinesi. Per il momento, insomma, l’iconica auto inglese non tornerà a essere costruita sul suolo britannico, nonostante i tedeschi si fossero impegnati in tal senso col precedente governo.

LA MINI ELETTRICA MADE IN CHINA

Bmw ha infatti deciso di congelare i lavori per l’ammodernamento del suo stabilimento di Cowley, ad Oxford, nel Regno Unito, finalizzati alla produzione anche in quell’impianto dell’ultima Mini elettrica.

Il marchio tedesco, nel novero di quelli che hanno fatto ricorso contro la decisione di Bruxelles di imporre dazi sulle auto elettriche made in China, date le attuali condizioni in cui versa il mercato preferisce continuare a pagare il 20,7 per cento in più alla dogana ma proseguire con la costruzione della Mini elettrica su suolo cinese.

L’INVESTIMENTO DA 600 MILIONI E L’ACCORDO CON SUNAK

Non è il momento adatto, fa capire il management bavarese, di investire 600 milioni di sterline in un hub europeo per la mobilità elettrica. Una decisione che però era stata portata avanti assieme al passato esecutivo inglese di Rishi Sunak che, pur di tirare la volata all’occupazione, si era offerto di sovvenzionare un decimo dei lavori, pari a 60 milioni di sterline. Cifra che, a questo punto, non sarà più erogata.

CHE INTENDE FARE BMW CON LA MINI ELETTRICA?

Non si conoscono i piani di Bmw sul destino europeo della Mini elettrica, anche perché è facile che, al pari delle altre Case europee, il marchio di Monaco di Baviera preferisca mettersi alla finestra e attendere di conoscere gli sviluppi di mercato. Trapela solo che Bmw intende restare in stretto contatto con l’esecutivo inglese – che certo non avrà preso di buon grado la decisione – per concordare le prossime mosse.

LO STABILIMENTO IN NUMERI

Per gli inglesi fare in modo che Oxford producesse la Mini elettrica sarebbe stato un evento dall’alto valore simbolico dato che avrebbe rappresentato non solo un ritorno a casa di un marchio divenuto storico, ma soprattutto un ritorno nella culla della Mini. Qui infatti sono stati prodotti i primissimi esemplari nella seconda metà del secolo scorso. Un luogo quasi di culto nel quale vengono persino organizzati tour guidati.

Lo stabilimento – inaugurato dal 1913 sotto la marca Morris – impiega oggi 4.500 persone e secondo i piani di Bmw dovrebbe comunque diventare un impianto esclusivamente elettrico entro il 2030. Per il momento l’impianto di Oxford continuerà a produrre Mini con motori Ice.

 

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