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Bmw ha un maxi problema di airbag, ovviamente Takata

Questa volta a dover rientrare nelle officine convenzionate ben 1.357.944 Bmw assemblate tra il 2003 e il 2017 con i famigerati airbag prodotti in Giappone che rischiano di esplodere in faccia ai conducenti, liberando frammenti metallici

Uno spettro si aggira per il mondo dell’auto: è quello della defunta azienda Takata che, al suo massimo splendore, controllava il 20% del mercato delle cinture di sicurezza e degli airbag. Il problema, però, è che a un certo punto, nel giugno del 2017, si è scoperto che i suoi sistemi erano fortemente difettosi e la realtà giapponese, travolta da scandali e cause, è finita gambe all’aria, collezionando debiti per un totale di 8 miliardi di euro, all’epoca la maggiore insolvenza mai registrata da una società del Sol Levante. La società di componentistica per auto è decotta da tempo, ma le vetture coi suoi airbag difettosi e – potenzialmente – pericolosi per gli automobilisti, circolano ancora: per questo Bmw dovrà procedere con un nuovo maxi richiamo.

COSA RENDE GLI AIRBAG TAKATA PERICOLOSI

Il problema tecnico, 27 anni dopo lo scandalo, è ben noto: il nitrato d’ammonio utilizzato come propellente per le capsule di gonfiaggio è molto sensibile agli sbalzi di temperatura e all’umidità e con il tempo tende a deteriorarsi, trasformandosi in una sostanza corrosiva che può aumentare il rischio di un’esplosione del dispositivo con conseguente espulsione di frammenti metallici indirizzati al volto dei passeggeri dei veicoli.

BMW NON ESCE DALL’INCUBO DEGLI AIRBAG TAKATA

Alcune settimane fa il costruttore tedesco Bmw è stato costretto a riportare alle officine autorizzate circa 394.000 veicoli negli Stati Uniti per lo stesso problema. Una cifra che sparisce però di fronte al maxi richiamo di quasi 1,36 milioni di vetture commercializzate in Cina dal costruttore tedesco e dalle sue joint venture cinesi nel Paese asiatico che sarà attuato nel prossimo periodo.

Per la precisione questa volta a dover fare una visita ai meccanici convenzionati sono ben 1.357.944 veicoli assemblati tra il 2003 e il 2017. L’azienda ha fatto sapere che Bmw Brilliance Automotive dovrà riparare 598.496 auto, mentre Bmw China Automobile Trading si occuperà delle restanti 759.448 vetture importate.

TUTTI I NUMERI DELLO SCANDALO TAKATA

C’è chi ha provato a contare tutte le auto richiamate per colpa dei difetti riscontrati agli airbag provenienti dal Sol Levante. Nel 2021 erano già stati ritirati dal commercio oltre 67 milioni di dispositivi negli Stati Uniti e più di 100 milioni di tutto il mondo, naturalmente con altrettanti richiami indirizzati agli automobilisti proprietari spesso di vetture non più in commercio.

Ma la stima risale a tre anni fa e andrebbe notevolmente aggiornata. Soltanto prima di Ferragosto gli airbag difettosi di Takata hanno costretto al richiamo di 765mila vetture Ford e 83mila Mazda. All’inizio dell’estate la francese Citroen ha richiamato 497mila Citroen C3 e 108mila DS3 non più in commercio, prodotte tra il 2009 e il 2019. La Casa d’Oltralpe del gruppo Stellantis ha dovuto ammettere che la causa è “il sistema di gonfiaggio degli Airbag prodotti dalla società Takata”.

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