Un settembre da dimenticare per l’industria dell’auto. Almeno in apparenza: le vendite sono crollate del 23,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Di buono, però, c’è un agosto davvero vivace su questo fronte (e anche un po’ furbetto) e un bilancio comunque positivo per i primi nove mesi dell’anno. Ma andiamo per gradi.
IL CROLLO DELLE VENDITE
Partiamo dai numeri. Le immatricolazioni di nuove auto in Ue e Paesi Efta (e quindi più Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera), come si legge su Milano Finanza, sono crollate del 23,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, a 1.123.184 unità.
I dati arrivano da Acea, l’associazione delle case automobilistiche europee, secondo cui a registrare una performance negativa sono quasi tutti i grandi gruppi auto: Volkswagen fa -48%, Nissan -46%, Renault -27%, Peugeot -7,7%, Daimler -12%, Bmw -8,6%, Hyundai -11% e Toyota -1,2%. Male anche il gruppo italo-americano Fiat Chrysler Automobiles, che ha segnato un -31,4% rispetto a settembre 2017.
PERCHE’ LE VENDITE SONO CROLLATE?
I segni negativi non preoccupano però più di tanto. A far da bilanciere ad un settembre in calo, infatti, c’è un agosto davvero positivo. “Questo dato non deve sorprendere visto che l’introduzione dei nuovi test all’inizio di settembre ha causato un eccezionale aumento delle immatricolazioni ad agosto del 31,2%”, sottolinea l’Acea
Questo settembre è entrata in vigore la nuova normativa sui test sulle emissioni: la Worldwide harmonized Light vehicles Test Procedure (WLTP). Si tratta di un test sui gas di scarico più severo e attinente all’uso reale del veicolo rispetto al precedente NEDC: i rilevamenti vengono sempre effettuati in laboratorio, ma con cicli più realistici, e sono previste anche delle prove su strada a completamento denominate RDE (Real Driving Emissions) per rilevare gli ossidi di azoto. I concessionari hanno immatricolato i veicoli non in regola con i nuovi test Wltp per poi venderli a Km0.
UN ANNO COMUNQUE POSITIVO
Settembre a parte, l’industria automobilistica può comunque ritenersi soddisfatta. Le vendite di auto, nei primi nove mesi 2018, sono cresciute del 2,5%, in linea con le attese. Guardando ai cinque più grandi mercati i dati Acea sottolineano che crescono i mercati di Spagna (+11,7%), Francia (+6,5%) e Germania (+2,4%), mentre calano quelli di Italia (-2,8%) e Regno Unito (-7,5%).
FCA SCENDE ANCHE IN BORSA
Ritornando al mese di settembre, concentriamoci sul gruppo Fiat Chrysler Automobiles: la casa ha segnato un -31,4% rispetto a settembre 2017: sono andati male tutti i marchi del gruppo: Fiat ha immatricolato 44.496 auto (-32,5%), Jeep 10.020 (-7,3%), Alfa Romeo 3.308 (-59%) e Lancia/Chrysler 3.367 unità (-27,9%). La quota di mercato è scesa al 5,5%. -0,7% anno su anno (6,6% ad agosto). Un trend negativo che ha contraddistinto tutti i singoli marchi del gruppo: Fiat ha immatricolato 44.496 auto (-32,5%), Jeep 10.020 (-7,3%), Alfa Romeo 3.308 (-59%) e Lancia/Chrysler 3.367 unità (-27,9%).
I numeri hanno fatto scendere il titolo Fca a Piazza Affari, meno 0,76% a 14,36 euro. Il segno negativo sorprende gli analisti di Banca Imi: “il calo delle immatricolazioni europee, nonostante sia negativo, non è una sorpresa vista l’introduzione dei nuovi test Wltp”, commentano gli esperti, ricordando che nei primi nove mesi di quest’anno la domanda europea di auto è rimasta positiva, “in linea con le nostre aspettative per l’intero anno. Su Fca ribadiamo il rating buy e il target price a 18,6 euro”, si legge su Mf.