Dai ritardi considerevoli all’interruzione dei lavori per la costruzione dell’Aurelia Bis, le Fiamme Gialle di Savona scopre danno all’Erario per oltre 70 milioni di euro.
La Guardia di Finanza savonese, al termine di una complessa indagine nata su impulso della procura della Corte dei Conti, hanno accertato un danno erariale da 70 milioni di euro nella realizzazione dei lavori per la cosiddetta Aurelia bis, la tangenziale di 5,2 km che avrebbe dovuto collegare il casello autostradale di Albisola superiore all’hub portuale di Savona.
Secondo quanto appreso Anas, stazione appaltante, non avrebbe vigilato sui lavori compiuti dall’Ati incaricata dei lavori, ovvero Ici – Italiana Costruzioni Infrastrutture spa e le imprese collegate, che si sono interrotti più volte. Inoltre, il tratto di Aurelia Bis è risultato non idoneo a collegare direttamente il casello con l’hub portuale di Savona.
Tutti i dettagli.
L’AFFIDAMENTO DEL CANTIERE A ICI ITALIANA COSTRUZIONI INFRASTRUTTURE DA PARTE DI ANAS
Lo scorso 23 maggio Anas (gruppo Fs Italiane), in qualità di soggetto attuatore, aveva consegnato i lavori a RTI ICI Italiana Costruzioni Infrastrutture Spa per l’opera del commissario straordinario di Governo, Matteo Castiglioni che comporta la realizzazione delle opere necessarie al completamento dell’appalto originario con l’obiettivo di concludere i lavori nei primi mesi del 2026.
Il cantiere si era infatti interrotto nel 2018 al netto dell’80% del tracciato completato.
“La variante, che permetterà connessione tra i caselli dell’A10 di Savona e Albisola e i porti di Savona e Vado, ha visto un investimento da parte di Anas di oltre 89 milioni per lavori e servizi” spiegava il Secolo XIX l’anno scorso.
LA VARIANTE
I lavori pubblici in argomento, in origine, consistevano nella realizzazione di un asse tangenziale alla città di Savona, della lunghezza di circa 5,2 km, che avrebbe dovuto collegare il casello autostradale di Albisola Superiore (SV) all’hub portuale del capoluogo.
I RILIEVI DELLE FIAMME GIALLE
Dagli approfondimenti eseguiti della GdF, delegati dalla Procura Regionale presso la Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti della Liguria, è emerso come i lavori per la costruzione dell’infrastruttura avessero subito diverse interruzioni dovute a rilevanti inconvenienti tecnici (imprevisti geologici nelle operazioni di scavo delle gallerie, carenze progettuali, difficoltà legate agli espropri per la legittima opposizione dei proprietari…) sorti nel corso dell’avanzamento, fino a giungere alla definitiva interruzione.
In particolare, dall’esame della documentazione acquisita, il tratto di “Aurelia bis” è risultato non idoneo a collegare direttamente il citato casello con l’hub portuale di Savona.
LE CRITICITÀ IMPUTABILI ALL’ANAS
Inoltre, l’attività di indagine ha consentito di individuare specifiche criticità, imputabili alla stazione appaltante [ovvero Anas che aveva affidato i lavori ad una ATI guidata da Ici] che hanno condizionato l’intero corso dell’appalto, nonché di quantificare un danno erariale per oltre 70 milioni di euro. In particolare, risulta una mancata condivisione con il gestore della rete autostradale del progetto di sotto-attraversamento dell’autostrada A/10; mancata individuazione di siti idonei per il conferimento dei materiali provenienti dallo scavo delle gallerie e non adeguata gestione e direzione delle lavorazioni.
COSA FA ITALIANA COSTRUZIONI INFRASTRUTTURE SPA
Italiana Costruzioni Infrastrutture Spa è controllata da Italiana Costruzioni Spa, di proprietà della famiglia Navarra.
La sede principale è a Roma, le altre sedi operative invece sono dislocate a: Milano, dove vengono coordinate le attività produttive localizzate nel Nord Italia;
L’Aquila, dove si opera soprattutto nell’ambito della ricostruzione post-sisma e del restauro; oltre che a Belgrado e Istanbul.
La Italiana Costruzioni (IC) Spa è attiva nella realizzazione di grandi progetti di opere civili e residenziali e, indirettamente svolgendo lavori, nell’ambito delle infrastrutture, di realizzazione di strade e superstrade, metropolitane, ponti e ferrovie tramite la controllata Italiana Costruzioni Infrastrutture. Quest’ultima si è aggiudicata l’appalto del lotto di completamento dell’Aurelia Bis, mentre negli ultimi anni si è occupata di numerose opere infrastrutturali: dalla tangenziale di Varese al nuovo ponte della Scafa a Fiumicino, fino all’adeguamento delle corsie Sassas-Olbia.
IC Spa è attiva poi nel settore del restauro monumentale conservativo e artistico tramite la controllata Fratelli Navarra Srl.
I SOCI DELLA CONTROLLANTE ITALIANA COSTRUZIONI SPA
Con un capitale sociale di 20 milioni di euro, risultano soci: Attilio Maria Navarra, Luca Navarra, Benedetta Navarra e Carla Martinotti.
I VERTICI
Fanno parte del cda di Italiana Costruzioni Spa presieduto da Giuseppe Pecoraro: Luca Navarra (ad), Attilio Maria Navarra e Giuseppe Scognamiglio.
Presidente del collegio sindacale è Carlamaria Melpignano dello studio tributario legale di fiducia del gruppo Caltagirone, tra l’altro.
I NUMERI
La società ha chiuso il bilancio d’esercizio 2022 con un valore della produzione pari a 43,5 milioni di euro, in flessione rispetto a 62,7 milioni di euro del 2021.Nel 2022 i costi della produzione ammontano a 43,5 milioni di euro, in miglioramento rispetto a 66,8 milioni di euro dell’anno precedente.
Ic Spa ha archiviato il bilancio 2022 con utile pari a 465mila euro, che si confronta con la perdita di 7,2 milioni di euro del 2021.
Per quanto riguarda i debiti nel 2022 ammontano a 94 milioni di euro, rispetto a 106 milioni di euro del 2021.
PRINCIPALI COMMESSE DEL GRUPPO IN ITALIA
Infine, ecco la tabella delle principali commesse nel paese come si evince dalla relazione di bilancio.