Smart city: iniziamo dal dire che cosa non deve essere. Ed in questo ci viene in soccorso Roberto Pagani, esperto della materia, che classifica le città del nostro tempo in quattro, grandi, categorie: le città dannose, le città pirata, le città pioniere e le città smart.
Le smart city non sono città dannose, ovviamente. Infati, le città dannose sono quelle nelle quali si riesce a verificare, allo stesso tempo, lo svantaggio per tutti gli individui e il danno per la collettività. Pensate al tema del traffico in una città caotica: alto tasso di inquinamento e imbottigliamenti continui nel traffico. Di fatto una bomba esplosiva per i cittadini e gli automobilisti.

Le smart city non sono città pirata, e qui veniamo alla seconda categoria di città: qui si verifica una situazione diversa dalla prima, le città pirata realizzano il vantaggio di pochi con un danno per la collettività. E’ una città questa che manca di coesione sociale, fondata sull’individualismo e sul bene di pochi, che non è il bene di tutti.
Le smart city non rispecchiano neanche la terza categoria di città: la città pioniera, nella quale i cittadini accettano uno svantaggio individuale che può diventare un vantaggio per la collettività. In questo senso il libro di Giuliano Dall’O’, Smart City. La rivoluzione intelligente delle città, il Mulino porta l’esempio del quartiere Vauban di Friburgo ,dove i cittadini hanno rinunciato all’uso di un mezzo di trasporto individuale. Allo stesso tempo nel quartiere si sono costruite piste ciclabili, e si è puntato su mezzi di trasporto oil free.
La smart city, e qui giungiamo alla quarta categoria della classificazione di Pagani, è la città che riesce a realizzare il vantaggio individuale e il vantaggio della collettività allo stesso tempo. La definizione di smart city non è sempre facile, essendo questo un processo in continua evoluzione legato al progresso delle tecnologie, delle politiche ambientali e di sostenibilità, e all’evoluzione anche di intendere il governo della Pubblica Amministrazione, che richiama un ruolo importante e fondamentale da parte dei comuni.