La prevenzione è la prima regola per preservare la salute umana e la sostenibilità del sistema sanitario.
L’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari (ALTEMS), presso la sede della Facoltà di Economia dell’Università Cattolica, ha presentato l’Osservatorio sull’Economia della Salute Pubblica, che si pone l’obiettivo di analizzare e monitorare le abitudini e gli stili di vita della popolazione italiana, valutandone l’impatto sulla spesa sanitaria nazionale.
Presenti all’iniziativa il prof. Giuseppe Arbia, direttore Altems, il prof. Francesco Moscone della Brunel Business School e dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, il senatore Gian Antonio Girelli, presidente dell’Intergruppo parlamentare per la Prevenzione e riduzione del rischio, e la senatrice Elena Murelli, membro della Commissione Sanità del Senato.
PREVENIRE FUMO, ALCOL, SEDENTARIETÀ E DIETA DISORDINATA
Fumo, alcol, sedentarietà e dieta errata. Sono questi gli stili di vita dannosi, primi responsabili di numerose patologie, sui quali si può intervenire attraverso la prevenzione. In Italia fuma circa il 19% della popolazione, una percentuale stabile da un decennio. Se metà dei fumatori modificasse le proprie abitudini optando per prodotti alternativi senza combustione, si potrebbero ottenere risparmi per il Ssn pari a oltre 700 milioni di euro l’anno. Inoltre, rilevano gli esperti, in Italia quasi il 3% della popolazione è grande consumatore di alcol, con effetti devastanti sulla salute. Se una persona su 1.000 riducesse il consumo di alcol ai livelli raccomandati, il Ssn potrebbe risparmiare 60 milioni di euro l’anno.
Anche la sedentarietà rappresenta una sfida. Circa il 40% degli italiani non svolge attività fisica, aumentando il rischio di malattie cardiovascolari, diabete 2, obesità e cancro. Le stime suggeriscono che se una persona su 100 iniziasse a praticare almeno 150 minuti di attività fisica moderata a settimana, il risparmio per il sistema sanitario potrebbe essere di 223 milioni di euro l’anno. Quanto alla dieta, la cattiva alimentazione, combinata con alti livelli di zucchero nel sangue e ipertensione, contribuisce all’aumento di malattie croniche: nel 2021, 109.000 italiani sono morti prematuramente a causa di un’alimentazione non sana. Con azioni di contrasto al fumo, agli alcolici, alla sedentarietà e alla cattiva alimentazione si potrebbe risparmiare ben oltre un miliardo di euro l’anno solamente per i costi sanitari diretti. Cifre che permetterebbero di attenuare la contrazione del rapporto tra la spesa sanitaria e il Prodotto Interno Lordo nei prossimi anni, contribuendo a migliorare la sostenibilità del sistema.
GLI OBIETTIVI DELL’OSSERVATORIO: FORNIRE CONSULENZA E MODELLI PREDITTIVI AI POLICYMAKER
L’Osservatorio, spiega Giuseppe Arbia (nella foto), direttore Altems, “fornirà consulenza ai politici per tradurre la ricerca in azione e migliorare l’efficienza e l’efficacia del sistema sanitario. La piattaforma punta a soluzioni che mirino all’intervento precoce, a nuove strategie di salute comportamentale e a soluzioni innovative come l’intelligenza artificiale e la digital health”. Il nostro paese “dovrà passare da un modello di assistenza sanitaria reattivo e basato sul trattamento a un approccio sistemico e proattivo in cui l’intervento precoce, le strategie di salute comportamentale e le soluzioni innovative siano prioritarie”, aggiunge il prof. Arbia.
OSSERVATORIO SULL’ECONOMIA DELLA SALUTE PUBBLICA: I SETTORI DI ANALISI
Le aree chiave in cui l’Osservatorio potrà avere un impatto sono:
- Supportare lo sviluppo del prossimo Piano Nazionale di Prevenzione, collaborando con le autorità sanitarie regionali per implementare strategie basate sui dati che rafforzino la diagnosi precoce, integrino i servizi di prevenzione e producano miglioramenti misurabili della salute.
- Potenziare la raccolta dei dati e i sistemi di monitoraggio sanitario, garantendo una valutazione continua e la riduzione delle disparità regionali nella prevenzione sanitaria.
- Aiutare i decisori politici ad apprendere dalle migliori pratiche adottate in altri Paesi dell’UE in materia di sistemi sanitari e strategie di prevenzione.
- Collaborare con i responsabili politici per ampliare i programmi di prevenzione nei luoghi di lavoro, rafforzando il ruolo dei datori di lavoro nella promozione della salute dei dipendenti e nella riduzione dell’onere sanitario a lungo termine.
- Incentivare l’integrazione delle soluzioni digitali per la salute, come le valutazioni del rischio basate sull’intelligenza artificiale e il monitoraggio personalizzato della salute, nei servizi sanitari di routine.
- Lavorare con i professionisti della salute per incentivare gli interventi precoci, garantendo un ruolo più attivo a medici di base e farmacie nella prevenzione e nella gestione delle malattie croniche.
FORNIRE DATI IN TEMPO REALE E MODELLI PREDITTIVI PER AIUTARE I RESPONSABILI POLITICI
L’obiettivo è dell’Osservatorio è, anche, fornire dati in tempo reale e modelli predittivi per aiutare i responsabili politici a distribuire le risorse in modo efficace. “L’Osservatorio sarà coordinato da un comitato scientifico composto da esperti multidisciplinari nei campi dell’economia sanitaria, della statistica, dell’econometria e della sanità pubblica – precisa Francesco Moscone della Brunel Business School e dell’Università Ca’ Foscari di Venezia -. Abbiamo l’opportunità, attraverso importanti scienziati che si occupano di economia sanitaria, di economia pubblica e di statistica, di portare ai politici, attraverso i dati, delle evidenze solide sull’impatto delle politiche sanitarie nel nostro Paese”. Sono due strumenti gli strumenti che individua il prof. Moscone per agevolare la prevenzione: la formazione e l’introduzione di meccanismi incentivanti, capaci di promuovere comportamenti di consumo più salutari.
INVESTIRE IN PREVENZIONE SIGNIFICA RISPARMIARE RISORSE
Il messaggio che arriva dalla presentazione dell’Osservatorio sull’Economia della Salute Pubblica è che investire in prevenzione e cultura della prevenzione significa risparmiare nella cura nel medio e nel lungo periodo. “Occorre agire politicamente in due direzioni – spiega il senatore Gian Antonio Girelli, presidente dell’Intergruppo parlamentare per la Prevenzione e riduzione del rischio: organizzare la prevenzione in senso sanitario stretto, in modo che vi siano percorsi di cura adeguati, ma anche fare un grande investimento culturale, per ricostruire il rapporto di fiducia tra cittadini e scienza”. Occorre prevedere campagne di screening, diagnosi precoci, medicina di iniziativa attraverso i dati conosciuti e in questo modo “identificare le platee particolarmente esposte”, aggiunge il senatore, che sottolinea l’importanza di sensibilizzare la popolazione: “se nella consapevolezza delle persone non c’è l’importanza dell’azione preventiva, allora rischiamo di raggiungere metà degli obiettivi”. Dare voce ai ricercatori, conclude, consente di poter “fare una grande azione economica che tenga in vita in futuro il Servizio Sanitario Nazionale”.
L’OSSERVATORIO È UNO STRUMENTO PER MONITORARE I KILLER SILENZIOSI
Preservare il Sistema Sanitario non può che essere un obiettivo bipartisan. “Se facciamo debito facciamolo bene – aggiunge la senatrice Elena Murelli, membro della Commissione Sanità del Senato -: andiamo a monitorare gli stili di vita della popolazione, investiamo in prevenzione, in modo da far sì che tali costi diretti si traducono in un uso più efficace ed efficiente delle risorse”. L’Osservatorio, evidenzia Murelli, è “uno strumento importantissimo per noi legislatori, per poter monitorare i consumi dei cosiddetti ‘killer silenziosi’ come fumo di sigaretta e alcol ma anche le attività di prevenzione, consentendoci così di fare una corretta programmazione sanitaria”. Il dialogo tra istituzioni e mondo della ricerca, continua la senatrice, “è fondamentale”, e l’Osservatorio permetterà anche di “pensare alla prossima programmazione europea, che consente di fare debito se si investe in prevenzione”.