Dopo il boom di Novo Nordisk con Ozempic e Wegovy, molte case farmaceutiche stanno provando a sviluppare farmaci per la perdita di peso. Tra queste, anche Pfizer, che però non è ancora riuscita a portare a termine nessuna delle sue sperimentazioni a causa degli effetti collaterali.
L’ultimo stop è arrivato ieri dopo aver rilevato un potenziale danno epatico in un paziente in fase di sperimentazione.
SPERIMENTAZIONE INTERROTTA
“Dopo una revisione della totalità delle informazioni, compresi tutti i dati clinici generati fino ad oggi per il danuglipron [una pillola per la perdita di peso] e i recenti input delle autorità di regolamentazione”, Pfizer ha dichiarato di aver deciso di interrompere lo studio della molecola.
La scelta arriva anche a seguito della manifestazione da parte di un paziente di un potenziale danno epatico indotto dal farmaco durante la fase di sperimentazione.
Sebbene in seguito all’interruzione della somministrazione l’effetto avverso si sia rapidamente risolto, l’azienda ha comunque deciso di non proseguire nonostante negli altri 1.400 pazienti la frequenza complessiva di innalzamenti degli enzimi epatici fosse in linea con i farmaci della classe già approvati.
IL PRECEDENTE STOP E I PROSSIMI PASSI
Ora la casa farmaceutica stava testando dosi multiple di una versione del farmaco orale da assumere una volta al giorno ma già alla fine del 2023 aveva interrotto lo sviluppo di una pillola da prendere due volte al giorno perché la maggior parte dei pazienti aveva abbandonato la fase intermedia dello studio a causa di frequenti episodi di nausea e vomito, tra gli altri effetti collaterali.
Pfizer ha fatto sapere che continuerà lo sviluppo del suo farmaco orale sperimentale che ha come bersaglio un altro ormone, il GIPR, e di altre ricerche precedenti del programma sull’obesità.
PILLOLE DEL FUTURO
La formulazione in pillola di danuglipron avrebbe potuto rappresentare una conveniente alternativa alle iniezioni di Wegovy e Ozempic di Novo Nordisk, andandosi a inserire in un settore che si stima che nei prossimi anni raggiungerà un fatturato di 150 miliardi di dollari.
Nei prossimi giorni, anche Eli Lilly dovrebbe annunciare i risultati della sperimentazione di fase 3 per la sua pillola orforglipron.
LA REAZIONE DELLA BORSA E IL COMMENTO DEGLI ANALISTI
Il titolo di Pfizer, tuttavia, nonostante l’interruzione dello sviluppo del danuglipron, ieri ha guadagnato lo 0,4%.
Tuttavia, per Evan Seigerman, analista di BMO Capital Markets, l’episodio “rimanda l’azienda ai blocchi di partenza poiché gli altri farmaci contro l’obesità sono tutti nelle prime fasi dei test clinici”. Secondo Seigerman, Pfizer potrebbe ora perseguire un accordo o una partnership nel breve termine. Anche per Bloomberg lo stop “aumenta le probabilità che la casa farmaceutica spenda miliardi in un’acquisizione per entrare nel mercato dei farmaci per la perdita di peso”.
Anche le azioni di piccoli sviluppatori di trattamenti per la perdita di peso, come Viking Therapeutics e Structure Therapeutics, sono salite tra l’8% e il 10% alla notizia. E quelle di Eli Lilly sono aumentate del 2,6%, mentre quelle di Novo Nordisk sono cresciute di oltre il 3%.
POSSIBILI ACQUISIZIONI
In questo contesto, Bloomberg ricorda che Pfizer ha stanziato circa 15 miliardi di dollari per accordi nel 2025 e i dirigenti hanno dichiarato che l’azienda prevede di svolgere un ruolo nel mercato dell’obesità negli anni a venire.
Dunque, per Seigerman, “è probabile che cerchi trattamenti per la perdita di peso di nuova generazione, vale a dire un’altra pillola o un farmaco iniettabile che migliori i farmaci approvati da Lilly e Novo”. Secondo gli analisti di Bloomberg Intelligence John Murphy e Michael Shah, Pfizer infatti “potrebbe rivolgersi all’innovazione esterna, poiché l’acquisizione di un’altra pillola GLP-1 – Viking, Structure e Terns sono alcune opzioni – potrebbe avere un senso strategico”.
“Pfizer potrebbe acquisire Viking o uno di questi altri soggetti? Credo che questo sia il motivo per cui oggi [i titoli] sono in rialzo”, ha commentato Jeff Jonas, gestore di portafoglio presso Gabelli Funds.
Viking ha un valore di mercato di circa 2,7 miliardi di dollari, mentre Structure di circa 1,1 miliardi di dollari.