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Cosa dice il nuovo piano pandemico su Dpcm, vaccini e lockdown

Nonostante alcuni esponenti politici della maggioranza inneggino alla fine di vaccini e lockdown nella bozza del nuovo piano pandemico, questo in realtà nella sostanza non si differenzia molto rispetto al passato. Ecco chi parla e cosa dice

 

“Le sinistre se ne facciano una ragione: le previsioni di lockdown ed i vaccini non sono nel nuovo piano nazionale pandemico” è lo slogan che va di più tra alcuni esponenti di Fratelli d’Italia in merito al nuovo Piano nazionale pandemico 2025-2029 inviato lo scorso 20 febbraio in Conferenza Stato-Regioni.

Ma è davvero così?

COSA DICONO BIGNAMI E FILINI SU LOCKDOWN E DPCM

“Le sinistre se ne facciano una ragione: le previsioni di lockdown ed i vaccini non sono nel nuovo piano nazionale pandemico, ma sono previste nelle linee di preparazione e risposta definite dalla regolamentazione sanitaria internazionale. La differenza sostanziale tra il nuovo piano pandemico e i disastri combinati da loro consiste appunto in questo”, commenta Galeazzo Bignami, presidente dei deputati di Fratelli d’Italia.

“Il Piano Pandemico che il governo ha trasmesso oggi alle Regioni manda in soffitta la disastrosa gestione Conte-Speranza e il suo approccio ideologico e dogmatico, per mettere al centro il cittadino con i suoi diritti. Bene che sia stata archiviata l’era dei lockdown arbitrari, imposti con atti amministrativi come i Dpcm ed annunciati via social: misure temporanee e straordinarie di questo genere potranno essere adottate solo con il coinvolgimento del Parlamento”, gli fa eco Francesco Filini, deputato di Fratelli d’Italia e responsabile del Programma.

COSA DICE IL PIANO PANDEMICO

In realtà, secondo la bozza del nuovo piano pandemico pubblicata da Quotidiano Sanità, è vero che viene “escluso l’utilizzo di atti amministrativi per l’adozione di ogni misura che possa essere coercitiva della libertà personale o compressiva dei diritti civili e sociali”, ma allo stesso tempo si afferma che “possono essere previste misure temporanee, straordinarie ed eccezionali in tal senso”, tuttavia, “solo con leggi o atti aventi forza di legge e nel rispetto dei principi costituzionali”.

Quindi niente Dpcm ma leggi, decreti legge e decreti legislativi presentati dal Governo italiano potranno comunque prevedere lockdown in caso di “pandemia di carattere eccezionale”, proprio come quella che si è verificata con il Covid-19.

COSA DICONO BIGNAMI E BUONGUERRIERI SUI VACCINI

Oltre a Bignami che afferma che i vaccini “non sono nel nuovo piano nazionale pandemico”, Alice Buonguerrieri, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione bicamerale d’inchiesta sul Covid, spiega che “la nuova strategia riconosce sì l’importanza dei vaccini, ma non esclude l’utilizzo di altri presidi terapeutici per contrastare agenti patogeni”.

COSA DICE IL PIANO PANDEMICO

Tuttavia, nella bozza si legge che “i vaccini da utilizzare in una possibile futura pandemia comprendono sia vaccini influenzali pandemici che i vaccini per l’influenza zoonotica” e vengono spiegate le modalità di sviluppo e autorizzazione per la loro immissione in commercio. Inoltre, si afferma che i vaccini “approvati e sperimentati risultano misure preventive efficaci, contraddistinte da un rapporto rischio-beneficio significativamente favorevole” e quindi non è vero che “non sono nel nuovo piano nazionale pandemico”.

Come dichiara Buonguerrieri, viene anche detto che i vaccini “non possono essere considerati gli unici strumenti per il contrasto agli agenti patogeni ma vanno utilizzati insieme ai presidi terapeutici disponibili”. Se si pensa al Covid-19, gli altri farmaci utilizzati off label, ovvero per usi diversi da quelli per i quali sono stati autorizzati, non erano vietati, mentre per gli anticorpi monoclonali si è dovuto aspettare fino al 2022.

Infine, si ricorda che “l’attuazione dei programmi di vaccinazione per l’influenza stagionale previene la morbilità e la mortalità nei soggetti di qualsiasi età e nei gruppi a rischio, e contribuisce a rafforzare la capacità di vaccinazione locale e la capacità di produzione globale di vaccino contro l’influenza, contribuendo ad una migliore preparazione alla pandemia”.

TEST, TRACCIAMENTO, QUARANTENA E COMMISSARIO STRAORDINARIO

Confermate nella bozza anche “misure combinate che includano test, isolamento dei casi, tracciamento dei contatti e la messa in quarantena degli individui esposti” che “dovranno essere periodicamente aggiustate in base alle circostanze locali e alle caratteristiche epidemiologiche e cliniche dell’infezione e ad altri fattori come l’immunità della popolazione, la capacità dei servizi sanitari e la disponibilità di contromisure mediche efficaci come i vaccini e le terapie”.

Inoltre, è prevista in caso di necessità la nomina di un “Commissario straordinario all’emergenza, un ufficiale nominato dal Governo che agisce in deroga alle disposizioni ordinarie e per un tempo determinato, allo scopo di far fronte a eventi straordinari attraverso poteri esecutivi speciali”.

UN PIANO VENDUTO COME “NO VAX”

La bozza parla di “una comunicazione chiara” ma, considerando quella adottata per commentare il piano, Giovanni Rodriquez su Quotidiano Sanità, osserva che si tratta di “giudizi tanto falsi nel merito quanto pericolosi nel metodo”.

“Questo perché il messaggio che si vuole lanciare sostenendo che i ‘vaccini non sono presenti nel nuovo piano, la sinistra se ne faccia una ragione’ – spiega il giornalista -, politicizza inutilmente un tema fondamentale di salute pubblica e pone almeno una parte della maggioranza di governo su un piano comunicativo pericolosamente allineato a quello del mondo ‘no vax'”.

“Ricordiamo – sottolinea Rodriquez – che il Piano prevede e programma le risposte a possibili nuove ‘pandemie di carattere eccezionale’, ed in una situazione di questo tipo la disponibilità di vaccini efficaci per proteggere la salute della popolazione dovrebbe essere qualcosa di fortemente auspicabile per chi dal governo sarebbe chiamato a governare una simile emergenza, di certo non qualcosa da dover evitare e dalla quale prendere in questo modo le distanze”.

IL COMMENTO DI BORGHI

Il senatore della Lega Claudio Borghi, che da sempre ha fatto della lotta alle norme anti-Covid un suo cavallo di battaglia, ha timidamente manifestato la sua soddisfazione su X per la bozza scrivendo un solo post: “Un’altra cosa realizzata. Se vi ricordate… il piano pandemico fotocopia di Speranza stoppato anche da questa mia interrogazione e finalmente presentato oggi senza le ‘problematicità’ che erano presenti nella bozza diffusa allora”.

Nei commenti, tuttavia, la maggior parte degli utenti chiedono dove siano le rivoluzionarie novità sbandierate ai quattro venti…

In particolare, il presidente di Gimbe, Nino Cartabellotta, chiedendo a Borghi se abbia letto bene il nuovo piano pandemico, gli fa notare che proprio al suo interno si afferma che “adotta l’approccio proposto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità”. E aggiunge: “Esattamente quella da cui Lei vuole uscire fuori“.

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