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Chi produce farmaci e vaccini contro il vaiolo (e gongola in Borsa)?

La febbre da epidemia di monkeypox influenza la Borsa e le aziende produttrici di vaccini o farmaci contro il vaiolo pensano già agli ordini che si aspettano di ricevere. Gli Stati Uniti, invece, sono già a buon punto con le scorte. Fatti, numeri e approfondimenti

 

Qualche giorno fa Quartz scriveva che mentre “i mercati sono in caduta libera, alcune aziende biotecnologiche hanno avuto una giornata eccezionalmente positiva”. Questo perché producono vaccini o farmaci contro il vaiolo e, dunque, anche contro il monkeypox o vaiolo delle scimmie.

LE AZIENDE

Secondo quanto riportato da Quartz, “il titolo Siga [Technologies, ndr] è salito di oltre il 40%, Emergent Biosolutions ha guadagnato quasi il 12% e Tonix Pharmaceuticals il 15%. Fuori degli Stati Uniti, la società danese Bavarian Nordic ha registrato un balzo del 19%”.

BAVARIAN NORDIC

Come scriveva Start, Bavarian Nordic non ha rivelato il nome dell’acquirente ma c’è un Paese europeo che giovedì scorso ha siglato un contratto per acquistare migliaia di dosi del suo vaccino antivaioloso Imvanex, facendo salire il titolo alla Borsa di Copenaghen.

In Europa, Imvanex è stato approvato dall’Agenzia europea per i medicinali (Ema) nel 2013 per il vaiolo, ma è stato poi dotato di un uso off-label per i casi di monkeypox. Negli Stati Uniti, invece, dove è commercializzato con il marchio Jynneos, è già autorizzato sia contro il vaiolo tradizionale che contro quello delle scimmie.

Secondo Endpoints, Bavarian Nordic ha chiuso anche un accordo da 119 milioni di dollari con l’Autorità per la ricerca e lo sviluppo biomedico degli Stati Uniti (BARDA) per la fornitura di dosi liofilizzate del vaccino Jynneos.

SIGA TECHNOLOGIES

Anche Siga Technologies, con sede a New York, ha detto a Reuters, di aver ricevuto richieste per l’uso del suo farmaco antivaioloso, disponibile sia in formulazione orale che endovenosa. Il prodotto, noto come tecovirimat o Tpoxx, è stato approvato nel 2018 dalla Fda come antivirale per il vaiolo e dall’Ema anche contro il monkeypox, il vaiolo bovino e le complicazioni derivanti dall’immunizzazione con la vaccinia.

Non ci sono ancora state consegne, ma l’azienda, secondo quanto riferito dal suo amministratore delegato Phil Gomez, è “ben posizionata” in termini di approvvigionamento. Gli Stati Uniti, si legge su Endpoints, hanno una scorta di 1,7 milioni di dosi nello Strategic National Stockpile nell’ambito del Project Bioshield Act, un atto approvato dal Congresso nel 2004, sotto la presidenza Bush, che prevedeva 5 miliardi di dollari per l’acquisto di farmaci che sarebbero stati utilizzati in caso di un attacco bioterroristico.

Gomez ha riferito che “il Tpoxx è attualmente stoccato solo negli Stati Uniti e in Canada, ma prevediamo che questa epidemia porterà altri Paesi a farne scorta”.

EMERGENT BIOSOLUTIONS

Emergent Biosolutions, situata nel Maryland, propone il vaccino Acam2000 che – ricorda il Time – è stato approvato negli Stati Uniti, in Australia e a Singapore, ma può causare effetti collaterali, tra cui l’infiammazione dei tessuti cardiaci e non è raccomandato per le persone con un sistema immunitario indebolito.

Acam2000 prima di essere prodotto da Emergent BioSolutions era di Sanofi.

Ma l’azienda statunitense ha anche un altro asso nella manica. Infatti, stando a Fiercepharma, ha recentemente acquisito dal suo sviluppatore Chimerix per 325 milioni di dollari il trattamento antivaioloso Tembexa, noto anche come brincidofovir. Sia Tpoxx di Siga Technologies che Tembexa sono antivirali da assumere per via orale o per iniezione.

TONIX PHARMACEUTICALS

Non è ancora pronto, ma Tonix Pharmaceuticals, azienda farmaceutica del New Jersey, ha annunciato che sta lavorando a un vaccino, denominato TNX-801, che mira a combattere sia il vaiolo che il monkeypox.

Ma perché continuare a produrre farmaci per una malattia che è stata eradicata nel 1980?

PANICO DA BIOTERRORISMO

A esclusione di Bavarian Nordic, le altre aziende che si stanno occupando di vaccini e farmaci contro il vaiolo sono tutte statunitensi.

Negli Usa, infatti, sebbene si tratti di una malattia eradicata, come in Europa e in tutti i Paesi ricchi, si è continuato a produrre e fare scorta di questi farmaci per il timore di un attacco bioterroristico, come dimostrato dal già citato Project Bioshield Act.

“Sebbene il vaiolo naturale non esista più, le preoccupazioni per i potenziali usi del virus della variola come arma biologica hanno reso lo sviluppo di farmaci antivaiolosi una componente importante della risposta statunitense alle contromisure mediche”. È la spiegazione data nel 2021 dalla Fda nella nota di approvazione del Tembexa.

Tuttavia, nonostante le serie preoccupazioni per il bioterrorismo, bisogna anche ricordare che, come sostengono molti esperti, l’epidemia di vaiolo delle scimmie non sarà la prossima pandemia globale perché oltre a esserci già cure disponibili (contrariamente a quanto accaduto con il Covid-19) il monkeypox – rispetto al vaiolo – è meno letale: il rischio di morte, infatti, è tra l’1e il 3% contro il 30% del vaiolo tradizionale.

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