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Anche Pfizer vuole sguazzare tra i farmaci per la perdita di peso

Il mercato dei farmaci anti-obesità è una miniera d'oro e un peso massimo come Pfizer non vuole lasciarsi scappare questa occasione. Ecco come pensa di fare concorrenza a Novo Nordisk&Co. Tutti i dettagli

 

Pillole per perdere peso anziché iniezioni. Pfizer ne ha in cantiere tre e una di queste, secondo il suo amministratore delegato, Albert Bourla, potrebbe fargli guadagnare un’importante fetta di mercato, in cui per ora regna il duopolio costituito da Novo Nordisk ed Eli Lilly.

Oltre a loro sono molte le case farmaceutiche ingolosite da un settore che secondo gli analisti potrebbe raggiungere i 150 miliardi di dollari all’anno nel prossimo decennio.

IL VALORE AGGIUNTO DEI FARMACI DI PFIZER PER LA PERDITA DI PESO

Ieri, durante una telefonata con gli investitori, Pfizer ha fornito alcuni dettagli sulla sua pipeline di farmaci per la perdita di peso e sulla loro fase di sviluppo. Il candidato principale è il danuglipron, una pillola che imita l’ormone intestinale GLP-1 prodotto dall’intestino durante i pasti e che contribuisce al controllo della glicemia. La sua produzione è infatti ridotta nei pazienti diabetici. Si tratta dello stesso ormone che viene stimolato da farmaci come Ozempic e Wegovy di Novo Nordisk.

Il prodotto di Pfizer però, a differenza di questi che sono iniettabili, è che si tratta di pillole, un grande vantaggio sia perché potrebbe aiutare a risolvere le attuali limitazioni di fornitura sia perché potrebbe interessare anche i pazienti che esitano di fronte agli aghi. Aspetti che sta tentando di risolvere anche Novo Nordisk con una pillola a base di amicretina, che sta dando risultati migliori di quelli garantiti da alcuni farmaci a base di semaglutide.

“Se [il danuglipron] si muove velocemente, sulla base di ciò che sappiamo al momento, dovrebbe essere il secondo farmaco orale a entrare nel mercato, a condizione che il primo abbia successo e che gli altri non ci precedano”, ha dichiarato Bourla. “Ma per ora la situazione è questa. Quindi, non c’è dubbio che, in caso di successo, avremo una discreta quota di mercato nel settore degli orali”.

I TRE CANDIDATI

I progressi sul danuglipron erano stati presentati da Pfizer nel dicembre 2023 e, da uno studio iniziale, era risultato che una versione due volte al giorno della pillola aveva aiutato i pazienti a perdere in media dall’8% al 13% del loro peso. Tuttavia, l’azienda ha poi deciso di non proseguire con questa formulazione in una fase avanzata di sperimentazione a causa dell’elevato tasso di effetti collaterali. Dal test di alcune sue versioni modificate ne ha selezionata una per passare agli studi clinici in cui verranno testate varie dosi della pillola. Ulteriori dettagli, secondo quanto dichiarato da Bourla, saranno condivisi all’inizio del 2025.

L’amministratore delegato ha inoltre riferito che Pfizer sta testando almeno altre due pillole per la perdita di peso. Una è alla fase 1 della sperimentazione e va assunta una volta al giorno. L’altra, invece di imitare l’ormone intestinale GLP-1, blocca l’ormone intestinale GIP, appartenente alla famiglia delle incretine, e dovrebbe passare alla fase 2 quest’anno. Per Mikael Dolsten, responsabile scientifico dell’azienda, questa pillola con un diverso meccanismo di perdita di peso potrebbe potenzialmente offrire “una migliore tollerabilità e una maggiore efficacia”.

Anche Amgen, con la sua terapia sperimentale MariTide, sta provando ad agire in parte bloccando il GIP e al contempo stimolando il GLP-1. Finora i pazienti che hanno assunto il farmaco hanno perso in media il 14,5% del loro peso in circa 12 settimane.

AFFARI A GONFIE VELE PER PFIZER

Gli aggiornamenti sui farmaci per la perdita di peso sono arrivati insieme alla pubblicazione dei risultati del terzo trimestre, che hanno superato le aspettative di Wall Street grazie all’aumento della domanda di prodotti anti-Covid. I risultati, scrive Quartz, hanno anche rappresentato “una vittoria necessaria” per Bourla, il quale “ha dovuto affrontare una sfida crescente da parte dell’investitore attivista Starboard Value”, che ha recentemente acquistato una partecipazione di 1 miliardo di dollari in Pfizer e criticato le prestazioni dell’amministratore delegato.

Le vendite del colosso statunitense sono aumentate del 31% a 17,7 miliardi di dollari nel terzo trimestre del 2024, rispetto ai 13,5 miliardi di dollari dello stesso periodo dell’anno precedente. E il merito, stando a quanto riferito da Pfizer, sarebbe in parte del suo Paxlovid.

Inoltre, l’azienda ha aumentato le previsioni di fatturato per l’intero anno a un range compreso tra 61 e 64 miliardi di dollari, rispetto alla precedente proiezione di 59,5 e 62,5 miliardi di dollari.

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