Skip to content

indagine thales

Perché Thales scricchiola alla Borsa di Parigi dopo i conti

Il forte calo delle commesse penalizza Thales alla Borsa di Parigi, prevalendo sulla solida crescita dei ricavi nel primo trimestre e sulla conferma degli obiettivi per il 2025

In calo le azioni di Thales dopo la diffusione della trimestrale.

Il gruppo dell’aerospazio e della difesa francese ha archiviato il primo trimestre del 2025 con ricavi pari a 4,93 miliardi di euro, in crescita del 12% rispetto allo stesso periodo del 2024.

Tuttavia, Thales ha registrato ordini inferiori rispetto all’anno scorso: le commesse al 30 marzo si attestano 3,8 miliardi di euro, in calo del 25% su base annua. Gli analisti si aspettavano, in media, 4,86 ​​miliardi di euro, secondo un consensus aziendale.

Il netto calo delle commesse pesa su Thales alla Borsa di Parigi e ha la meglio sulla robusta crescita dei ricavi nel primo trimestre e sulla conferma degli obiettivi per il 2025.

Alle 16 il titolo della società sconta una flessione del 4,39% a 239,8 euro. La quotazione resta per altro in crescita di oltre il 70% rispetto all’inizio dell’anno, precisa Radiocor.

“Il calo delle commesse osservato nel trimestre rispetto al 2024 si spiega con una base di paragone particolarmente elevata”, ha spiegato il presidente e ceo Patrice Caine.  Pertanto, “Confermiamo tutti i nostri obiettivi finanziari per il 2025, incluso un book-to-bill ratio superiore a 1”, ha aggiunto il numero uno di Thales.

Tutti i dettagli.

CRESCONO I RICAVI

Nel periodo che va da gennaio a marzo i ricavi di Thales, che fornisce radar civili e militari e sistemi di identità digitale, sono aumentati del’11,9% reported e del 9,7% organico a 4,9 miliardi, sulla spinta sia dell’aerospazio (+13,5% a 1,34 miliardi), sia della difesa (+16,5% a 2,68 miliardi), mentre cyber e digital hanno registrato un calo dell’1,5%.

“Questa crescita si osserva sull’insieme delle attività del settore della difesa, in particolare per i sistemi terrestri e aerei, che beneficiano di progetti di aumento di capacità dispiegate, in particolare per la produzione dei radar”, spiega un comunicato del gruppo francese.

IN CALO GLI ORDINI

A pesare sulla performance del titolo in Borsa è il dato ordini: Thales ha registrato infatti una riduzione delle commesse – pari a 3,8 miliardi di euro – del 25%, rispetto al record dell’anno prima di 5 miliardi. Il gruppo ha indicato che il calo di quest’anno è dovuto proprio alla base con cui ci si confronta “particolarmente alta”, ricordando che nel primo trimestre 2024 aveva siglato due grandi contratti da più di 500 milioni di euro ciascuno. Gli ordini del 2025, in ogni caso, anche se inferiori a quelli del 2024 sono comunque superiori ai 3,4 miliardi di euro nel primo trimestre del 2023 e ai 3 miliardi di euro nel primo trimestre del 2022.

RIGUARDO I DAZI DI TRUMP

Il gruppo, che lo scorso anno ha realizzato circa il 10% del proprio fatturato negli Stati Uniti, si dice poco toccato dai dazi doganali decisi da Donald Trump. “Poiché abbiamo pochi scambi e pochi rapporti commerciali con la Cina e poiché la difesa è esente, siamo relativamente protetti”, ha spiegato Pascal Bouchiat, direttore finanziario del gruppo.

Il settore difesa di Thales, che rappresenta poco più della metà del suo fatturato, è per lo più immune dai dazi commerciali e ha visto una domanda crescente a causa della risposta dell’Europa alla guerra in Ucraina e del calo di interesse degli Stati Uniti nella cooperazione in materia di sicurezza, ricorda Reuters.

CONFERMATA LA GUIDANCE PER IL 2025

Il gruppo francese ha anche indicato che, sulla base delle informazioni disponibili sull’aumento dei dazi e delle esenzioni previste ‘l’impatto netto diretto di questi elementi è limitato” e “il potenziale impatto indiretto non è conosciuto”.

Dunque, in “assenza di nuovi cambiamenti nelle tariffe doganali”, Thales “conferma tutti gli obiettivi finanziari”, che puntano tra gli altri a una crescita organica dei ricavi del 5-6% nella gamma di 21,7-21,9 miliardi di euro e un margine Ebit rettificato del 12,2-12,4%.

IL COMMENTO DEGLI ANALISTI

Gli analisti di Jefferies, che hanno evidenziato il “solido” dato sui ricavi, hanno sottolineato che l’acquisizione ordini è stata più debole del previsto, trascinata al ribasso in parte dal segmento difesa, che ha registrato un calo del 59%. Secondo JP Morgan, i dati sul fatturato del primo trimestre sono contrastanti e potrebbero suscitare dibattiti tra gli investitori, in particolare a causa della modesta crescita dello 0,2% del segmento cyber. “Se la crescita non migliorerà nei prossimi trimestri, crediamo che gli investitori inizieranno a porsi domande difficili”, hanno scritto in una nota.

Torna su