Nell’ambito del patto Aukus, Stati Uniti, Regno Unito e Australia hanno svelato i dettagli del loro piano per creare una nuova flotta di sottomarini a propulsione nucleare, volti a contrastare l’influenza della Cina nella regione indo-pacifica.
A San Diego il presidente americano, Joe Biden, il premier britannico, Rishi Sunak, e il primo ministro australiano, Anthony Albanese, hanno annunciato il programma per fornire all’Australia la tecnologia necessaria per costruire sottomarini a propulsione nucleare.
Si tratta di uno dei principali obiettivi della partnership Aukus, il patto militare siglato tra i tre Paesi nel settembre del 2021 contro le ambizioni cinesi nell’Indo-Pacifico. Nel lanciare la partnership, Canberra ha anche stracciato il contratto da 56 miliardi di euro con il costruttore navale francese Naval Group per 12 sottomarini.
Con i sottomarini nucleari previsti dall’accordo Aukus, gli Usa stanno trascinando l’Australia verso un conflitto che va contro i propri interessi, scrive stamattina il quotidiano cinese Global Times. L’accordo sui sottomarini Aukus intraprende “la via dell’errore e del pericolo” ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin, durante una conferenza stampa martedì.
Per i progettisti di Aukus, lo scopo del patto non è fare una guerra, ma prevenirla. Si giustifica come un classico atto di deterrenza, inteso a dissuadere la Cina dal dispiegare la sua forza militare contro Taiwan o nel Mar Cinese Meridionale.
COSA PREVEDE L’ACCORDO SUI SOTTOMARINI
All’inizio del prossimo decennio l’Australia riceverà tre sottomarini a propulsione nucleare classe Virginia, realizzati dalla compagnia statunitense General Dynamics, con l’opzione di acquisto per altre due unità. Contestualmente, Canberra inizierà a produrre assieme al Regno Unito una nuova classe di sottomarini, Ssn-Aukus, con design britannico e con tecnologie Usa: i primi modelli, costruiti da Bae Systems e Rolls-Royce, dovrebbero essere consegnati a Londra alla fine degli anni Trenta e all’Australia all’inizio del decennio successivo.
SOTTOMARINI SCHIERATI NEL 2027
L’accordo vedrà i sottomarini statunitensi e britannici schierati nell’Australia occidentale non appena 2027 per aiutare ad addestrare gli equipaggi australiani e rafforzare la deterrenza.
“La cooperazione tra le tre parti rafforzerà le capacità di deterrenza dei paesi democratici nella regione indo-pacifica e contribuirà a mantenere la pace e la stabilità regionali”, si legge in una nota.
LA PROPULSIONE NUCLEARE
L’annuncio ha fatto seguito a 18 mesi di colloqui da quando gli alleati hanno firmato il patto di sicurezza trilaterale Aukus nel settembre 2021. Questo prevedeva la cooperazione su alcune delle tecnologie militari più gelosamente custodite degli Stati Uniti.
Con Aukus per la prima volta Washington condividerà infatti la tecnologia della propulsione nucleare da quando lo fece con la Gran Bretagna negli anni ’50.
Biden ha sottolineato che i sottomarini saranno a propulsione nucleare, non armati di armi nucleari. “Queste barche non avranno armi nucleari di alcun tipo”, ha sottolineato il presidente Usa. Per l’Australia, si tratta di un importante potenziamento delle capacità militari dell’alleato statunitense. Il paese diventa solo il secondo dopo il Regno Unito a ricevere la tecnologia di propulsione nucleare d’élite di Washington.
IL COSTO (ALTO) PER CANBERRA
“Sullo sfondo poi, altri due temi; quello dei costi dell’intero programma. E quello già accennato del trasferimento di tecnologie, argomento delicato soprattutto quando si parla di nucleare” spiegava Giovanni Martinelli su Startmag. Infatti l’accordo arriva con un conto salato per l’Australia con un costo stimato fino a 368 miliardi di dollari australiani (245 miliardi di dollari) entro il 2055. Il premier Albanese ha difeso la spesa, sostenendo che era “un piano economico, non solo un piano di difesa e sicurezza”.
LA REAZIONE DELLA CINA ALL’ANNUNCIO NELL’AMBITO AUKUS
Immediata la reazione cinese. Pechino ha fortemente criticato il significativo accordo navale, condannando Aukus come un atto illegale di proliferazione nucleare.
Il piano “costituisce gravi rischi di proliferazione nucleare, mina il sistema internazionale di non proliferazione, alimenta la corsa agli armamenti e danneggia la pace e la stabilità”, ha affermato la missione permanente della Cina presso le Nazioni Unite in un tweet dopo l’annuncio.
Alla domanda se fosse preoccupato che la Cina vedesse l’accordo sui sottomarini Aukus come un’aggressione, Biden ha risposto “no”. Il presidente americano ha anche aggiunto che si aspettava di parlare presto con il leader cinese Xi Jinping, senza specificare quando.
RAPPORTI TESI
Intanto le relazioni tra Cina e Stati Uniti sono ai minimi da decenni. Vari canali di comunicazione, compresi i dialoghi militari, risultano sospesi da quando Nancy Pelosi, allora portavoce della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, ha visitato Taiwan ad agosto, scatenando l’ira di Pechino, ricorda il Guardian.
Dopodiché a febbraio ci ha pensato la saga del pallone spia cinese nei cieli statunitensi. La Casa Bianca ha dato l’ordine per abbatterlo, raffreddando le relazioni (già tese) tra Washington e Pechino. Tanto che gli Stati Uniti hanno annullato il tanto atteso viaggio di Antony Blinken, il segretario di stato americano, a Pechino.
Inoltre, gli Stati Uniti e i loro alleati sono sempre più preoccupati per la prospettiva che la Cina lanci un conflitto con Taiwan.
IL COMMENTO DEGLI ANALISTI
Ed ecco che “le nazioni dell'”Anglosfera” stanno rinnovando la loro alleanza. Questa volta per contrastare gli sforzi della Cina per ottenere il dominio navale nel Pacifico” commenta il Financial Times.
In Australia, alcuni si chiedono se il loro governo abbia veramente colto le spese, il tempo e le esigenze tecnologiche per essere coinvolti così profondamente nella tecnologia nucleare. Nel Regno Unito, gli scettici nell’establishment militare ritengono che la “inclinazione indo-pacifica” ridurrà troppo le forze armate britanniche. Oltre a distogliere risorse dalla minaccia russa. In America, parti del governo si stanno opponendo alla condivisione di alcuni dei segreti tecnologici più gelosamente custoditi del paese, ricorda sempre Ft.
Nonostante queste preoccupazioni, il patto Aukus gode di un sostegno bipartisan in tutti e tre i paesi.
Gli analisti hanno affermato che, dato il crescente potere della Cina e le minacce di prendere Taiwan con la forza se necessario, era fondamentale far avanzare la seconda fase dell’Aukus.