Gli ambasciatori dei ventisette stati membri dell’Ue hanno trovato un accordo politico sul sedicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia.
Le misure includono un divieto di transazioni con undici porti e aeroporti in Russia sospettati di eludere il tetto massimo al prezzo del petrolio e altre sanzioni, sanzioni contro 73 navi della flotta ombra russa, l’esclusione da Swift di 13 banche, la sospensione delle licenze di trasmissione di 8 organi di informazione.
Altre 48 persone e 35 entità entreranno nella lista nera che prevede il congelamento dei beni e il divieto di ingresso nell’Ue. Inoltre, 53 nuove entità saranno sanzionate per aver contribuito a eludere le sanzioni. L’Ue imporrà nuovi divieti di esportazione, (per i precursori chimici, cromo, altri prodotti utilizzati nelle macchine a controllo numerico) e di fornire servizi (per le raffinerie di petrolio e gas). Inoltre sarà introdotto un nuovo divieto di importazione per l’alluminio.
Il pacchetto sarà formalmente adottato lunedì durante il Consiglio degli affari esteri, nel giorno del terzo anniversario della guerra. “Il segnale da parte dell’Ue è chiaro. La linea rimane la stessa. Continuiamo a sostenere l’Ucraina e continuiamo a sanzionare l’aggressore russo, perché questa è la cosa giusta da fare”, ci ha detto un diplomatico.
L’Ungheria approva le sanzioni, ma ottiene delle esenzioni
Alcuni osservatori sono rimasti sorpresi dal via libera dell’Ungheria di Viktor Orban al sedicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia.
Il prezzo da pagare per l’Ue sono una serie di esenzioni, in particolare per consentire alla società energetica MOL di utilizzare prodotti petroliferi russi raffinati a livello nazionale, di rimuovere le attrezzature di manutenzione per l’oleodotto Druzhba dai pacchetti precedenti e di garantire che il sistema metropolitano di Budapest possa continuare a ricevere i necessari servizi e riparazioni da parte russa.
L’Ungheria ha anche bloccato le sanzioni contro 27 individui e organizzazioni, tra cui il patriarca Kirill, il Comitato olimpico russo e due squadre di calcio. Il governo di Viktor Orban ha comunque accusato gli altri Stati membri di “ignorare le realtà geopolitiche”. “L’era delle sanzioni è finita. Sta emergendo una nuova realtà, con promettenti negoziati tra Stati Uniti e Russia. Ci auguriamo che le relazioni migliorino al punto che queste sanzioni possano essere abbandonate del tutto”, ha detto il ministro degli Esteri, Péter Szijjártó.