Skip to content

terremoto

Terremoto, cosa dicono i sismologi

Cause e scenari del terremoto approfonditi dai sismologi

 

Questa mattina la costa adriatica si è svegliata con una forte scossa sismica, avvertita anche in Croazia. L’epicentro è stato nelle acque antistanti la costa marchigiana, tra Fano e Pesaro. La prima scossa delle 7.07 è stata di magnitudo 5.7, a questa ne sono seguite una ventina la più forte è stata di punto 4, seguita da una di 3.8.

TERREMOTO, UNO SCIAME SISMICO IN ATTO

“Siamo in presenza di una sequenza sismica. Quando c’è un cosiddetto mainshock come il terremoto di magnitudo 5.7 è statisticamente usuale che sia seguito da una serie di altre scosse”. A dirlo è il sismologo dell’Ingv Antonio Piersanti all’AGI. L’esperto sottolinea come il terremoto da 5.7 abbia avuto epicentro in mare “a una distanza di circa 30 chilometri dalle abitazioni civili. Una distanza che ha attenuato l’impatto del terremoto”. Una distanza che ha permesso che i danni materiali fossero molto limitati. Eppure la scorsa è stata avvertita nel centro e nel nord Italia, anche a Roma. “I terremoti in quell’area sono cosa molto nota: per fortuna questa mattina la ‘forza’ si è scaricata e attenuata in mare”, dice il sismologo dell’INGV Gianluca Valensise.

UN SISMA CHE SOMIGLIA A QUELLO DEL 2012

Secondo il Alessandro Amato, responsabile del Centro Allerta Tsunami dell’Ingv, il terremoto avvenuto sulla costa marchigiana assomiglia “come tipo di movimento e di strutture geologiche, ai terremoti avvenuti in Emilia nel 2012″. La sismicità di quell’area, tra l’altro, è nota anche per eventi sismici distruttivi avvenuti in passato. “A Rimini nel 1916, avvenne un terribile terremoto che distrusse completamente la città, lo stesso a Senigallia nel 1930, causando enormi danni e vittime per la cittadina marchigiana – aggiunge il sismologo dell’INGV Gianluca Valensise -. Poi, ancora, Ancona nel 1972″.

LA STABILITÀ DEGLI EDIFICI SULLA COSTA ADRIATICA

“Per decenni sulla costa Adriatica si è costruito senza regole antisismiche – dice il sismologo dell’INGV Gianluca Valensise -. Da questa parte del mondo abbiamo una notevole fragilità e, nonostante tutto, le coste da Senigallia a Rimini furono declassificate con una legge del 1937. E questo fu un errore perché essendo una zona sismica molto nota con la declassificazione caddero i vincoli per costruire secondo i protocolli e le norme antisismiche”. Negli anni ’80 le cose cambiarono e furono applicare le norme antisismiche per la costruzione di edifici. “Ma il danno era stato già compiuto, perché il grosso era stato già edificato. Oggi – prosegue Valensise – i sindaci dei Comuni della costa Adriatica devono nominare esperti per censire e quantificare il problema e porre la funzione alla vulnerabilità di questi territori, diversamente la storia ci insegna che futuri terremoti rischiano di fare solo enormi danni”.

NESSUN RISCHIO TSUNAMI DOPO IL SISMA

I terremoti che avvengono in mare portano con sé il rischio di scatenare Tsunami, maremoti con onde altissime potenzialmente distruttive. Nel caso del sisma di questa mattina questo rischio non c’è sebbene l’Ingv abbia diramato l’allerta tsunami. “Non un vero e proprio allarme – ha detto a Repubblica il sismologo Alessandro Amato -, ma un messaggio di informazione. Questo avviene ogni volta che superiamo la magnitudo 5.5 in mare. Non ci aspettiamo onde di tsunami, ma possibili correnti anomale, frane sottomarine, qualche onda, comunque contenuta”. La scossa è avvenuta lontano dalla costa e quando ciò accade l’energia si attenua. “È stato avvertito molto bene perché la placca Adriatica è molto rigida, l’energia viene trasmessa e si propaga – continua Amato -. Questo terremoto è di tipo compressivo, l’opposto dei terremoti sull’Appennino dove c’è un processo di estensione crostale, dopo la forte scossa di terremoto sulla costa marchigiana che, fortunatamente, non causato danni”.

LO SCIAME SISMICO CONTINUERÀ

Molto probabilmente lo sciame sismico continuerà per diversi giorni. “Come sempre accade in questi casi, ci sono state scosse di assestamento e le repliche avvengono per un periodo tanto lungo tanto più il terremoto è forte – conclude Amato – Per una scossa di questo tipo, le repliche dureranno diversi mesi, nella maggior parte dei casi non saranno avvertiti e le scosse più forti saranno di meno. Vedremo l’evoluzione”. Il sisma è stato sentito in tutta la costa adriatica “addirittura fino alla costa tirrenica”, ha detto il sismologo Maurizio Pignone dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia a Radio Cusano Campus. “Dalla scossa di magnitudo 5.7 di questa mattina abbiamo registrato oltre 30 scosse – continua Maurizio Pignone -. Questo è un terremoto abbastanza forte, se pensa che quello del 2016 è stato 6 di magnitudo. È una vera e propria sequenza sismica, con un evento principale. L’evoluzione di una sequenza sismica è qualcosa che non conosciamo, sicuramente possiamo dire che ci saranno altri terremoti perché quando ci sono terremoti così forti poi c’è altra sismicità nei giorni successivi. Quindi ci dobbiamo aspettare altri terremoti, ma non possiamo fare ipotesi sulle magnitudo”.

Torna su