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istruzione ignoranza

Se pensate che l’istruzione sia costosa, provate con l’ignoranza (Derek Bok)

Il Bloc Notes di Michele Magno

Il retroscenismo, o cospirazionismo, fa parte della cultura profonda e viscerale degli italiani. Lo aveva capito Francesco De Sanctis già nel 1869: “In Italia ogni atto della vita pubblica ha due lati, uno apparente ed un altro nascosto: vi è la scena e la controscena, perché le tradizioni della tirannide secolare ci hanno abituati alla cospirazione. Onde non sappiamo pensare a qualche cosa che dovrebbe per se stessa prodursi alla luce del giorno senza apparecchiarla colla cospirazione” (“Sopra Niccolò Machiavelli”).

Se poi dalla storia passiamo alla cronaca, quest’ultima ci dice che, secondo un sondaggio di SWG (aprile 2023), il 15 per cento dei nostri compatrioti contesta Galileo: crede che la Terra sia piatta. Il 17 per cento sostiene che “l’Olocausto non è mai avvenuto”. Il 18 per cento è certo che “i Rettiliani sono tra noi, hanno le sembianze di alcuni esponenti politici e governano il mondo”. Non basta.  Il 25 per cento è convinto che “i vaccini sono un metodo di controllo di massa attraverso il 5G”. Il 29 per cento che “lo sbarco sulla Luna non è mai avvenuto e le foto sono state realizzate in un set cinematografico”. Il 32 per cento che “l’attentato delle Torri Gemelle è stato organizzato dagli Stati Uniti”. Per il 36 per cento, inoltre, “il Covid-19 è stato creato dalla Cina come arma per distruggere l’occidente”, mentre il 42 per cento ritiene che “il Covid-19 e altri virus sono stati creati in laboratorio per favorire le case farmaceutiche”. Dulcis in fundo: per il 60 per cento degli intervistati “un’élite di poteri forti controlla il mondo”.

Insomma: siamo un popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di pensatori, di scienziati, di navigatori, di trasmigratori e di complottisti.

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Le associazioni dei consumatori e l’Osservatorio antiplagio hanno calcolato che ogni anno circa tredici milioni di italiani si rivolgono a centosessantamila professionisti dell’occulto, per un giro d’affari che macina decine di miliardi di euro. Un florido mercato della superstizione, dell’ignoranza e dell’imbroglio, esploso durante la pandemia, a cui si aggiungono falangi di complottisti, rettiliani, terrapiattisti, antivaccinisti, sette sataniche, negazionisti dell’allunaggio e della Shoah. Ogni giorno trentamila nostri concittadini alzano il telefono per consultare un santone, nella speranza di vedere risolti i propri problemi di amore, salute, denaro. Nelle città come nei borghi operano stregoni, guaritori, spiritisti e sensitivi in contatto con gli alieni. Il mito di Faust si ripete in piccoli condomini di periferia, nei circoli di casalinghe inquiete, in scuole di alta magia tenute da ex cuochi o ex venditori di tappeti.

Un business da nababbi, che ha invaso il piccolo schermo e che viaggia a velocità della luce su internet. Non c’è principe delle tenebre, docente di gnosi occulte, cultore di magia nera, esperto di esoterismo che non abbia il suo sito sul web. Non basta. Ogni giorno milioni gli italiani consultano fedelmente l’oroscopo sul giornale o in televisione. È anzi una rubrica così seguita da essere onnipresente in buona parte delle pubblicazioni, dai quotidiani nazionali alle riviste patinate, dai settimanali economici ai fumetti per bambini. Il risultato, alquanto inquietante, è quello di avere masse di ragazzini che talvolta non conoscono il nome dei sacramenti ma che sanno a memoria tutti i segni zodiacali. Del resto, nel nostro paese resta ancora largamente inascoltato il monito di Derek Bok, già Rettore dell’Università di Harvard: “Se pensate che l’istruzione sia costosa, provate con l’ignoranza”.

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Prima la pandemia, poi l’invasione dell’Ucraina: il terzo decennio del terzo millennio non è iniziato sotto i migliori auspici, per usare un eufemismo. E ne stiamo pagando lo scotto nel discorso pubblico. “El sueño de la razón produce monstruos”, recita il titolo dell’acquaforte di Francisco Goya. È così. Dietro al successo dell’astrologia, dello spiritismo, del cospirazionismo, del complottismo, delle più strampalate teorie scientifiche, si cela la tendenza ad alienare una libertà considerata troppo pesante e generatrice di angoscia. Ci si aggrappa perciò a idee irrazionali, che consentono di attribuire la responsabilità di ciò che accade a potenze oscure. Da qui quel malessere che un tempo solo le élite culturali conoscevano, e che oggi è un fenomeno di massa. In un libro pubblicato per la prima volta in Francia nel 2003 e ristampato in italiano da Dedalo (“Storia del mal di vivere. Dalla malinconia alla depressione”), lo storico Georges Minois si chiedeva se non fossimo di fronte “a una sorta di bivio […] fra l’idiozia e la depressione, fra un avvenire di imbecilli felici o di intellettuali depressi”. In Italia, vent’anni dopo, quel dilemma non è stato ancora sciolto.

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