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Perché Marine Le Pen è stata condannata

Tutti i motivi della condanna di Marine Le Pen da parte del tribunale penale di Parigi. Estratto dal Mattinale Europeo.

La giustizia francese ha deciso. La leader del Rassemblement National, Marine Le Pen, 56 anni, è stata condannata ieri a cinque anni di ineleggibilità con esecuzione provvisoria, quattro anni di carcere di cui due anni di reclusione domiciliare con braccialetto elettronico e a 100.000 euro di multa per “appropriazione indebita di fondi pubblici”.

I REATI DI MARINE LE PEN

La pena è esemplare. Colpisce una delle più accanite avversarie dell’Europa, accusata di aver sfruttato il sistema quando era deputata europea e di aver usato i soldi dei contribuenti europei per finanziare la sua formazione politica. La pena è tanto più esemplare in quanto Marine Le Pen aveva chiesto nel 2013 “l’ineleggibilità a vita per coloro che sono stati condannati per fatti commessi in occasione o grazie al loro mandato, come il favoritismo, l’appropriazione indebita di fondi pubblici, gli impieghi fittizi” e votato la legge che le è stata applicata.

LE PEN NON POTRA’ CANDIDARSI NEL 2027?

Marine Le Pen, che si era ritirata da Parlamento europeo per preparare le presidenziali dall’Assemblea Nazionale dove presiede il gruppo del Rassemblement National, ha fatto appello contro la condanna. Ma probabilmente non potrà candidarsi nel 2027.

L’ASCESA DI BARDELLA

La sua esclusione mette in luce il giovane presidente del Rassemblement National, Jordan Bardella, 29 anni, sulla scena politica francese. La guerra di successione è aperta nel Rassemblement National? Bardella ha espresso una posizione molto chiara: “non avere condanne penali è per me una regola quando si vuole essere parlamentare della Repubblica”. Si smentirà o questa posizione segnerà la fine dell’ambizione di Marine Le Pen di essere eletta Presidente della Repubblica?

LA PAROLA AI GIUDICI

I giudici del tribunale penale di Parigi hanno descritto l’appropriazione indebita di fondi europei da parte di Marine Le Pen come un “sistema globale e operativo proposto a tutti gli eurodeputati per permettere al partito di risparmiare al Parlamento europeo”.

“Marine Le Pen è al centro di questo sistema dal 2009”, ha spiegato la presidente del Tribunale. Il sistema non aveva lo scopo di un arricchimento personale diretto, “ma i fatti costituiscono un aggiramento del Parlamento europeo e della scelta degli elettori”, ha aggiunto la presidente. “2,9 milioni di euro di fondi sono stati deviati per oltre 11 anni, su tre legislature, ai quali vanno aggiunti 1,2 milioni di euro per complicità, per un danno totale di 4,1 milioni di euro”, ha stabilito il tribunale.

“I reati commessi sono legati all’esercizio di un mandato elettivo e costituiscono una violazione delle regole del gioco democratico. In queste condizioni, la pena di ineleggibilità appare necessaria. Sarà quindi pronunciata contro gli eletti”, ha spiegato la presidente. Marine Le Pen ha lasciato l’aula durante l’udienza, senza ascoltare la lettura della sua condanna.

(Estratto dal Mattinale europeo)

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