Skip to content

egitto golpe sudan

Lo zampino dell’Egitto nel golpe in Sudan

L'Egitto ovviamente smentisce qualsiasi coinvolgimento nel golpe in Sudan del 25 ottobre scorso, ma diversi eventi raccontano un'altra storia. L'articolo di Giuseppe Gagliano

 

Il 25 ottobre, quando il popolo sudanese si è svegliato con la notizia che i militari avevano preso il controllo del Paese e arrestato i principali funzionari governativi – tra cui il primo ministro Abdalla Hamdok – molti sono scesi in piazza.

Diversi analisti di questioni africane hanno sostenuto che in questo colpo di Stato è stato determinante il sostegno dell’Egitto. Pensiamo a quanto dichiarato dallo stesso Wall Street Journal che ha riferito che il giorno prima del golpe Burhan aveva “rassicurato Jeffrey Feltman, l’inviato statunitense in Sudan, che non intendeva prendere il potere”.

Secondo l’articolo, dopo questo scambio, il 61enne generale sudanese è salito a bordo di un aereo per l’Egitto, dove ha incontrato il presidente Sisi, che lo ha rassicurato che il suo complotto avrebbe ottenuto il sostegno regionale, come riportato nel WSJ.

Insomma l’incontro pre-colpo di Stato tra Burhan con Sisi al Cairo, così come un incontro di funzionari dell’intelligence sudanese e della RSF in Israele, è uno di una serie di indicatori che suggeriscono che i militari sudanesi si sono consultati con Egitto e Israele prima del colpo di Stato, afferma Jonas Horner, vicedirettore del progetto per il Corno d’Africa presso International Crisis Group.

Naturalmente l’Egitto respinge qualsiasi accusa di un suo ipotetico coinvolgimento nel golpe sottolineando che non è suo costume intromettersi negli affari politici e di altri Paesi.

Torna su