ATAC NEL PALLONE (GIALLOROSSO)
A Roma gli iscritti alla Cgil e alla Uil – dipendenti di Atac – scioperano per 4 ore dalle 20 stasera, giusto il tempo di vedere la partita della Roma alle 21. Evidentemente quelli della Cisl solo laziali… pic.twitter.com/Qxa5XbWA8J
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 11, 2024
CONTE FA VEDERE LE STELLE AD EMILIANO
"Rinunciamo ai nostri posti in giunta regionale e lasciamo tutte le deleghe e i ruoli di governo". Lo ha detto il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, parlando in conferenza stampa nella sede del Consiglio regionale della Puglia. (Adnkronos)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 11, 2024
L’ETICA INTERMITTENTE DEL PD
Ilaria Salis candidata? Secondo il codice etico del Pd non si possono candidare «coloro nei cui confronti… sia stato emesso un decreto che dispone il giudizio» o «emessa misura cautelare personale non annullata in sede di impugnazione». (Maria Teresa Meli, Corriere della sera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 11, 2024
STRIANO SCARTABELLAVA I CONTI DI CROSETTO DALLA GDF DI ZAFARANA?
Per Laudati, nessun accertamento nei confronti di Crosetto è mai stato effettuato dall’ufficio Sos della Procura antimafia: gli accessi sono stati effettuati sulla banca dati in dotazione alla GdF, nei cui uffici Striano lavorava 3 giorni a settimana. (Antonucci, Il Foglio)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 11, 2024
IL PRIMATO DI BANCA SELLA
Banca Sella – Hype
"Di certo è il più grave breach di operatività ed accessibilità dei dati mai riscontrato a mia memoria in Italia. E sono curioso di vedere cosa comporterà da parte di Abi, Consob e Garante della Privacy". (Matteo Flora)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 11, 2024
UN ATENEO DA CANI?
L'Università Bicocca di Milano diventa pet friendly, al lavoro col proprio cane o gatto. Ricercatori e docenti potranno lavorare fianco a fianco del proprio cane o gatto. Lo prevede un regolamento dell'ateneo. (Skytg24)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 11, 2024
GALLI DELLA LOGGIA IN CATTEDRA
"Il rettore è divenuto sempre di più un «businessman» esperto di conti e di gestione anziché un rappresentante del mondo degli studi e del suo ethos". (Ernesto Galli della Loggia, Corriere della sera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 11, 2024
LE VERSIONI DEL CDR DI REPUBBLICA
Ma quanti documenti scrive il cdr di Repubblica sullo stesso tema? O ci sono più versioni? A sinistra il documento pubblicato dal Foglio (che lo ha avuto in maniera riservata) a destra quello pubblicato su Repubblica (dove si nota l’assenza delle critiche dirette a Molinari…) pic.twitter.com/SntSh2k42R
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 11, 2024
L’ECO DI MENTANA, BOERI E PIRA
Nuova iniziativa editoriale di Enrico Mentana dopo Open e Domino: Eco, rivista mensile di economia diretta da Tito Boeri. pic.twitter.com/6IGGmHqdZp
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 11, 2024
CARTOLINA DAL MESSICO
Byd, il maggior produttore al mondo di Ev, punta a costruire 150mila vetture in Messico, destinate (a suo dire) al mercato interno, non all’esportazione. Ma gli ultimi modelli di Byd hanno prezzi stracciati tali da solleticare la domanda negli Usa. (Forchielli e Scacciavillani)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 11, 2024
CARTOLINA DALLA CINA
"La pioggia di sussidi cinesi spiazza la transizione verde. Kiel Institute: Aiuti da tre a nove volte superiori a quelli dei Paesi Ocse. Il colosso dell’auto elettrica Byd ha ricevuto 3,4 miliardi di euro di fondi pubblici tra il 2018 e il 2022". (Sole 24 ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 11, 2024
COME SGOMMA LA FLOTTA CINESE
"Auto, la Cina progetta una maxi flotta di navi per lo sbarco in Europa. Con 33 cargo il Paese è attualmente l’ottava forza mondiale: in progetto la costruzione di altre 47 navi mercantili per potenziare l’export". (Sole 24 ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 11, 2024
LA VERITA’ (ANCHE) DI VECCHIONI
Non fate troppo i maliziosi eh, La Verità si occupava molto di questioni agricole anche prima dell’ingresso di Vecchioni, a capo di un gruppo agroalimentare, nell’azionariato della società che edita il quotidiano fondato da Belpietro. pic.twitter.com/QCZfpXMiv2
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 11, 2024
AVANTI TUTTA CON I FESTIVAL, DICE LA BORSA…
"Banca Akros alza da 0,77 a 0,90 euro per azione il prezzo obiettivo de Il Sole 24 Ore dopo la presentazione del programma per il Festival dell’Economia di Trento". (Sole 24 ore)
Va be' dai, allora tutte le società quotate organizzeranno qualche festival… Mah.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 11, 2024
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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DEL CORRIERE DELLA SERA SUL SUPERBONUS:
La linea è stata tracciata a 219,5 miliardi di euro, e riguarda solo gli sconti in fattura e i crediti ceduti, senza contare quelli portati direttamente in detrazione dai contribuenti. A tanto ammonta il conto finale dei bonus fiscali sui lavori edilizi concessi agli italiani dal 2021 al 4 aprile scorso, termine ultimo per comunicare le operazioni del 2023. Sei volte di più rispetto alla previsione iniziale di spesa. Solo il Superbonus 110%, sia eco che sisma, ha assorbito 160 miliardi, il Bonus facciate 26, i crediti di imposta minori, trainati dal boom dei lavori, altri 33 miliardi.
La crescita è stata esponenziale. Restando al solo 110%, la spesa è stata di 13 miliardi nel 2021, è quadruplicata a 54 nel 2022 ed è quasi raddoppiata nel 2023, ad oltre 90 miliardi. Con un’evoluzione che nessun ufficio di governo aveva previsto e nessun provvedimento, almeno fino al decreto di fine marzo, è riuscita a fermare.
Il costo previsto nelle Relazioni tecniche di Bonus facciate (2019) e Superbonus 110% (2020) della Ragioneria dello Stato era di 35 miliardi. Lo scostamento finale è stato di 180 miliardi di euro. Dei 219 miliardi di crediti registrati, 16 sono oggetto di sequestro giudiziario o di blocco da parte delle Entrate. Dei rimanenti 203, 40 sono già stati compensati (20 nel 2023). In giro restano 160 miliardi di crediti che verranno all’incasso nei prossimi tre-quattro anni.
Per il bilancio dello Stato le detrazioni come il Superbonus, fintanto che è stato cedibile, sono spesa pubblica. Contabilmente si registrano tutte nell’anno in cui maturano, ma in termini di cassa pesano nel futuro (la detrazione 110% si sconta in 4 o 5 anni), quando verranno meno le entrate fiscali compensate con quei crediti. All’atto pratico questo ha prodotto un’esplosione del deficit del ‘21 (8,7% del Pil), del ‘22 (8,6%) e del ‘23 (7,2%), e produrrà un maggior debito di circa 35 miliardi l’anno fino al 2026. I dati del deficit tengono conto anche delle maggiori entrate fiscali prodotte dai bonus. Secondo l’Agenzia delle Entrate (Gli immobili in Italia, 2023) per ogni 100 euro spesi dallo Stato nel Superbonus ne rientrano in tasse tra 25 e 30. Alcuni istituti di ricerca, come Nomisma, Cresme, l’ufficio studi Luiss, in passato hanno stimato un effetto più ampio, immaginando anche che il Superbonus potesse ripagarsi, tesi smentita da Bankitalia e dal Mef.
Se il costo di bilancio è stato elevato, è ancora difficile valutare l’impatto dei bonus sull’economia, comunque positivo, anche se Mef, Istat e Bankitalia non hanno ancora prodotto dati ufficiali.
Nel ‘21-’22, secondo l’Istat, gli investimenti in edilizia hanno contribuito per due terzi alla crescita complessiva degli investimenti, che ha spinto il Pil italiano per la prima volta oltre la media dei paesi Ue (+8,3% e +4% rispettivamente). Secondo Upb e Bankitalia, però, il 110% ha avuto solo un effetto «aggiuntivo» e metà degli investimenti in edilizia sarebbero stati fatti comunque. A riprova sono cresciuti anche gli investimenti nei fabbricati non residenziali, non incentivati. Nell’anno del boom del 110%, in ogni caso, il Pil segna un modesto +0,9%.
Il 110% ha anche fatto crescere l’occupazione nel settore delle costruzioni. Dopo un’emorragia di 600 mila posti di lavoro, dal 2020 al luglio del 2021 (dati Istat) nel comparto edile sono stati creati 233 mila posti. Nella seconda metà del ‘22 c’è stato un calo di 47 mila unità, poi un incremento di 13 mila nel 2023. Dati che tornano con quelli dei costruttori edili, che parlano di 170 mila posti attribuibili al 110% negli ultimi due anni.
Sarebbe però sbagliato pensare che i 219 e passa miliardi siano finiti tutti nelle tasche delle imprese di costruzione. Una buona parte della torta è finita ai fornitori dei materiali, ma ci hanno guadagnato anche i professionisti (il 20% del valore del progetto), e le banche, che hanno comprato a 85 i crediti che valevano 110. Oltre allo Stato, che è subito rientrato dell’Iva.
Ci hanno guadagnato anche le famiglie, che con l’efficientamento energetico degli immobili (500 mila asseverazioni per altrettanti edifici), risparmiano sulla bolletta. L’Enea aveva calcolato che con 60 miliardi di Superbonus si era ottenuto a fine ‘22 un risparmio di 9 mila Gigawatt/ora, cioè 3 miliardi. A spanne, con 160 miliardi di spesa, il risparmio annuo triplica.
C’è, però, anche chi ci ha perso, con il Superbonus. L’effetto di spiazzamento è stato evidente sia sulle ricostruzioni post sisma, che le imprese hanno abbandonato, sia sulle opere del Pnrr, che hanno visto andare deserte molte gare e che procedono a rilento. C’è stato anche un effetto importante sui prezzi, che nel settore si sono impennati un anno prima. E ora c’è il problema dei crediti non più cedibili e che molti hanno in eccesso rispetto alla capacità di poterli compensare. E non è finita, perché il governo sta pensando a una nuova stretta.