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La cantonata di Meloni e Tajani su Assad

Le capriole del governo Meloni su Assad e la Siria. Estratto di un commento di Stefano Feltri per la newsletter Appunti.

Quando Giorgia Meloni è arrivata al governo, e quando l’uso delle armi chimiche da parte di Assad era ampiamente acclarato, la leader di Fratelli d’Italia non ha cambiato opinione. Poche settimane fa, il 15 ottobre 2024, Giorgia Meloni dichiarava che l’Italia sosteneva la revisione della strategia dell’Unione europea per la Siria “affinché i rifugiati siriani possano fare ritorno in Patria in modo volontario, sicuro e sostenibile”.

Ora, chi conosce anche solo in modo superficiale la storia della guerra in Siria, sa che questa idea è priva di senso. In Europa ci sono ancora un milione circa di rifugiati siriani, la stragrande maggioranza in Germania e in Svezia, e sono rifugiati in fuga dal regime di Assad che tortura e incarcera oppositori e cittadini non allineati. L’idea di riportarli in patria con ancora Assad al potere era palesemente assurda.

Ma il governo Meloni era preoccupato per l’instabilità dell’area, perché temeva che potesse produrre altri rifugiati, un problema per le politiche migratorie del governo. E dunque la premier si è spesa per rafforzare il regime di Assad.

L’ITALIA GUIDÒ LA RIAPERTURA DIPLOMATICA CON IL REGIME DI ASSAD

Insieme all’Austria, l’Italia ha guidato un gruppo di sette Paesi europei che ha promosso la riapertura di relazioni diplomatiche con il regime di Assad e ha nominato un ambasciatore a Damasco, dodici anni dopo l’interruzione dei rapporti (era rimasto un incaricato a Beirut, in Libano).

Con un pessimo tempismo, l’ambasciatore Stefano Ravagnan ha preso possesso della sede diplomatica di Damasco il 20 novembre scorso, due settimane prima del crollo del regime di Assad.

COSA PENSAVA L’UNIONE EUROPEA

L’Unione europea non aveva gradito questo attivismo diplomatico dell’Italia: non sembrava molto coerente con la strategia complessiva dell’Unione spendersi per rafforzare un dittatore criminale e assassino che resisteva grazie al puntello dell’Iran e della Russia, due regimi che l’Ue sta cercando di indebolire con sanzioni e supporto militare alla resistenza ucraina.

LA SITUAZIONE IN SIRIA DELUDE LE SPERANZE DI MELONI

Ora le cose stanno andando in modo opposto a quello che Meloni sperava, non è neppure detto che la Siria continui ad esistere come l’abbiamo conosciuta, dopo che gli islamisti di Abū Muḥammad al-Jawlānī hanno messo in fuga Assad e preso il potere.

LA MOSSA DI ISRAELE E LA REAZIONE DELL’EGITTO

Israele ha subito approfittato del caos per accaparrarsi una zona cuscinetto prima demilitarizzata, e questo ha suscitato la reazione furiosa dell’Egitto.

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