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Breve elogio di Twitter, con o senza Musk

Tweet è Libertà: e la Libertà è non solo razionale, ma emotiva, un istinto privilegiato che è batticuore, riflessione, non omologazione. La lettera dell'avv. Antonio de Grazia.

Caro Direttore,

con un tweet puoi dire ciò che vuoi.

Nel marzo 2006 Jack Dorsey inventò Twitter: i testi erano originariamente di 140 caratteri, poi divenuti 280 nel 2017.

Ora Twitter è di proprietà di Elon Musk, ha cambiato nome e ora è “X”: l’incognita di una equazione?

Musk è assai criticato dall’establishment: egli sarebbe una sorta di genio del male, leonardesco e machiavellico, ma una incognita per il futuro del mondo.

Del resto Musk ha appoggiato Donald Trump, ha influito sulla sua grande e eccezionale vittoria, ed è un consigliere molto ascoltato.

Possiamo fidarci di Elon Musk?

Ma torniamo alla libertà del tweet: un cinguettio, un ciangottio, frequente e veloce, un tweet per così dire futurista.

Amo la brevità del tweet, una freccia che raggiunge il bersaglio (un bersaglio sempre in movimento), spesso un aforisma (derivazione dal greco: determinare, definire).

Curiosamente, per molti secoli gli aforismi indicavano lo studio e la pratica della medicina: celebri sono gli Aforismi di Ippocrate.

L’aforisma-tweet, quando racchiude in poche parole un pensiero o un bon mot, è la perfezione dell’espressione, la compiutezza linguistica memorabile.

Può essere, ad esempio, l’incipit di un libro: “Avevo vent’anni. Non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita” (Paul Nizan, “Aden Arabie”).

Una folgore, un fulmine, uno sprazzo luminoso, che induce alla riflessione. “La carne è triste, ahimé! E ho letto tutti i libri” (Stéphane Mallarmé, “Brezza marina”).

Il cultore di Twitter-X è sotto ipnosi: centinaia di tweet, sempre in evoluzione, potrebbero celare una un’osservazione profonda, fondamentale, che – ahimé – potrebbe sfuggire.

Un dettaglio, un tweet, che ignoriamo, che passa in un attimo e poi diventa un ectoplasma.

Tweet è Libertà: e la Libertà è non solo razionale, ma emotiva, un istinto privilegiato che è batticuore, riflessione, non omologazione, entropia, la Libertà dell’Apota.

“Scrivo per contenere il mondo in una frase” (William Fairley).

Così è, se vi pare.

Un caro saluto.

Antonio de Grazia

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