Il presidente Trump ha dato ordine di interrompere la condivisione di informazioni di intelligence americana con l’Ucraina, aggiungendo che gli Stati Uniti controlleranno ora tutta la condivisione di intelligence con l’Ucraina attraverso le proprie strutture di stanza a Kyiv.
Washington ha ordinato alla Gran Bretagna (e probabilmente anche alle altre nazioni appartenenti all’alleanza Five Eyes) di non condividere più l’intelligence americana con l’Ucraina. Questo fa parte delle operazioni messe in atto per interrompere il sostegno di Washington all’esercito ucraino per costringere il presidente Volodymyr Zelensky a firmare l’accordo sulle terre rare e alla resa.
La decisione è arrivata mentre il presidente Donald Trump ha annunciato la sospensione di tutti gli aiuti militari a Kyiv, con l’obiettivo di indebolire ulteriormente la capacità dell’Ucraina di difendersi dall’offensiva russa, che continua a bombardare città e infrastrutture.
IL DIVIETO RIGUARDA LE AGENZIE DI INTELLIGENCE BRITANNICHE
Tutte le agenzie di intelligence e le unità militari britanniche hanno ricevuto il chiaro ordine di non condividere più l’intelligence americana, precedentemente nota come “Rel UKR” (Releasable to Ukraine).
L’esperto di intelligence britannico Colonnello Phil Ingram, ex ufficiale dei Servizi segreti dell’esercito britannico e della Nato, conferma che gli Stati Uniti hanno ritirato il permesso agli alleati di condividere con l’Ucraina le informazioni americane. “I partner dell’intelligence statunitense, compreso il Regno Unito, si sono visti revocare l’autorizzazione a condividere informazioni con l’Ucraina”.
L’Ucraina è già sotto pressione lungo una linea del fronte lunga 600 chilometri, dove le forze russe avanzano lentamente ma costantemente in territorio ucraino, si trova in una posizione molto difficile. Siamo lontani da un crollo totale, ma se si interrompono gli aiuti militari, le informazioni di intelligence e l’accesso alla rete StarLink che Elon Musk ha minacciato di chiudere, l’esercito ucraino sarà costretto a ritirarsi da alcune aree prima che inizino delle vere e proprie negoziazioni di pace.
CRITICHE DAGLI ALLEATI EUROPEI
La decisione di congelare gli aiuti militari ha incontrato lo scetticismo di quasi tutti gli alleati della Nato, con il Primo Ministro francese François Bayrou che si è spinto oltre, paragonando la decisione della Casa Bianca di interrompere gli aiuti come abbandonare l’Ucraina al proprio destino. “La parola ‘sospensione‘ non inganna nessuno. Interrompere l’assistenza militare a un Paese attaccato significa accettare, o addirittura desiderare, che l’aggressore vinca. È semplicemente inaccettabile”, ha dichiarato Bayrou.
LA RUSSIA SPERA IN UNA SOSPENSIONE PERMANENTE DEGLI AIUTI
A Mosca la decisione è stata accolta con favore. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato che l’interruzione delle forniture statunitensi “sarebbe probabilmente il miglior contributo alla pace”.
Gli Stati Uniti hanno finora inviato all’Ucraina aiuti militari per un valore leggermente superiore a quello fornito dall’Europa ma le forniture americane di sistemi d’arma avanzati, come l’artiglieria HIMARS e le difese aeree Patriot, sono fondamentali per contenere la Russia. Inoltre, i diversi sistemi d’arma messi a disposizione dagli alleati europei, come i missili da crociera Storm Shadow, si basano anch’essi sulla tecnologia americana.
Appare sempre più chiaro che gli Stati Uniti di Donald Trump sono ormai allineati con il regime russo di Vladimir Putin. La Casa Bianca dimostra che Washington ha abbandonato il campo delle democrazie liberali e gli amici degli ultimi 80 anni. Comunque la si voglia pensare sulle origini e sulle responsabilità della guerra in Ucraina, quanto sta mettendo in atto l’Amministrazione Trump avrà delle pesantissime conseguenze sulla sicurezza europea. Indebolisce l’Ucraina in prospettiva di un negoziato di pace e avvicina quella di una ripresa in futuro delle aspirazioni strategiche del Cremlino, fino a quando non avrà raggiunto tutti i suoi obiettivi. Obiettivi chiari e dichiarati dal presidente Putin, che comprendono la costituzione di un governo filo-putiniano a Kyiv, l’interferenza russa sulla legislazione ucraina e la privazione di ogni capacità difensiva in quello che diverrebbe un territorio “cuscinetto” neutrale. Un’entità vassalla priva di reale indipendenza e statualità.
STRATEGIE E SICUREZZA
La strategia di Washington non è assolutamente chiara. Non sembra portare a quei vantaggi economici che la cosiddetta “politica transazionale” di Trump vuole in teoria perseguire. Le conseguenze sulla sicurezza dell’Ucraina, sulle alleanze, sulla stabilità e la sicurezza internazionale, senza un impegno chiaro da parte degli Usa sono molto pericolose. Il ricatto esplicitato al presidente Zelensky in diretta Tv nella debacle dello studio ovale, quando ha osato dire che la sicurezza era inscindibile dal resto del pacchetto è stato messo in atto: “Firma l’accordo sulla cessione delle terre rare o bloccheremo gli aiuti”.
Come si fa a parlare di pace quando la strategia politica e quella ideologica degli Usa ormai si sovrappongono talmente da essere coincidenti a quelle del Cremlino?