Recentemente, due documenti top secret dell’intelligence statunitense sono stati resi pubblici, fornendo informazioni senza precedenti sui preparativi militari di Israele per un possibile attacco contro l’Iran. Questi documenti offrono un’analisi approfondita delle operazioni clandestine dell’Idf (Forze di Difesa Israeliane), descrivendo con precisione le esercitazioni militari condotte in preparazione per colpire obiettivi strategici iraniani. A differenza di altre fughe di notizie come Wikileaks o le rivelazioni di Edward Snowden, questi documenti hanno offerto dettagli in tempo reale, descrivendo eventi accaduti appena pochi giorni prima.
Uno degli aspetti più significativi emersi è la descrizione di esercitazioni aeree israeliane, condotte nell’ambito di un piano più ampio per un possibile attacco all’Iran, che ha intensificato i suoi lanci di missili balistici contro Israele il 1° ottobre 2024. Il monitoraggio statunitense ha osservato queste operazioni attraverso immagini satellitari e altre forme di sorveglianza elettronica, permettendo di identificare movimenti specifici in alcune delle principali basi aeree israeliane, tra cui Hatzerim, Ramat David e Ramon.
I documenti rivelano che l’aeronautica israeliana sta attivamente preparando l’uso di missili balistici lanciati dall’aria, tra cui il modello Rocks, sviluppato da Rafael, e il nuovo missile Golden Horizon, mai menzionato pubblicamente prima. Questi missili, che possono raggiungere obiettivi fino a 2.000 chilometri di distanza, sono stati visti nelle basi aeree durante le esercitazioni. Queste armi vengono caricate su caccia F-15I, noti anche come “Thunder”, che rappresentano la punta di diamante dell’aviazione israeliana per missioni di attacco a lungo raggio.
Il rapporto ha anche rivelato che Israele ha rafforzato le sue difese aeree, inclusi sistemi per intercettare missili e droni iraniani, in previsione di una possibile rappresaglia. In particolare, l’esercito statunitense ha prestato attenzione al ritmo crescente di dispiegamento degli intercettori e all’aumento dello stato di allerta nelle unità di ricerca e salvataggio dell’Idf, segno che un’operazione su larga scala potrebbe essere imminente.
Un altro elemento chiave emerso dal rapporto è il ruolo delle forze speciali israeliane. Queste unità sono state osservate durante preparativi per operazioni segrete a lungo raggio, che potrebbero includere incursioni sul suolo iraniano per neutralizzare obiettivi chiave prima di un attacco aereo. Anche i droni a lungo raggio utilizzati per missioni segrete sono stati citati come strumenti cruciali per l’intelligence e la preparazione degli attacchi.
Gli Stati Uniti, attraverso la loro rete di sorveglianza, non solo monitorano attentamente Israele, ma condividono parte di queste informazioni con i loro alleati più stretti, il cosiddetto gruppo “Five Eyes”, che include Gran Bretagna, Canada, Australia e Nuova Zelanda. Tuttavia, gli aspetti più sensibili riguardanti il programma nucleare israeliano, come il dispiegamento dei missili Jericho-2, sono stati trattenuti e resi disponibili solo agli Stati Uniti. I documenti confermano che Israele ha disperso i Jericho-2 in diverse località per proteggerli da possibili attacchi, ma non ci sono segnali che indichino un’imminente intenzione di utilizzare armi nucleari.
Uno degli aspetti più sorprendenti è il predominio dell’aeronautica israeliana nella gestione delle capacità di attacco a lungo raggio. Anni fa, vi era stata la proposta di creare un corpo missilistico separato in Israele, ma questa idea è stata respinta a favore del potenziamento delle capacità dell’aeronautica di utilizzare missili balistici lanciati da aerei. Questo approccio offre notevoli vantaggi tattici: l’aereo può lanciare il missile da quote elevate, migliorando la portata e rendendo più difficile l’intercettazione da parte delle difese nemiche.
I documenti trapelati suggeriscono che chi ha diffuso queste informazioni potrebbe averlo fatto per rallentare o impedire l’attacco israeliano, fornendo all’Iran un avvertimento anticipato sui piani di Israele. Tuttavia, il governo statunitense ha rapidamente riconosciuto l’autenticità dei documenti, avviando un’indagine per scoprire l’origine della fuga di notizie. Il presidente Joe Biden ha espresso “profonda preoccupazione”, sottolineando la gravità della situazione e l’importanza di contenere le tensioni nella regione.
In sintesi, questi documenti non solo rivelano dettagli operativi sui piani israeliani, ma offrono anche uno sguardo sulle dinamiche di potere tra Israele e Stati Uniti, con quest’ultimi che cercano di bilanciare il loro supporto a Israele con la necessità di evitare un conflitto su larga scala con l’Iran.