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Tutti gli slalom di von der Leyen tra Usa, Cina e dazi

Cosa si dice e cosa si fa a Bruxelles su dazi e non solo. Estratto dal Mattinale europeo.

Oggi gli Stati membri dell’Ue voteranno sulla lista dei prodotti americani che saranno oggetto di dazi europei nell’ambito delle contromisure per i dazi di Donald Trump su alluminio e acciaio. In attesa di riavviare il dialogo con l’Amministrazione americana per cercare di trovare un compromesso sulla guerra commerciale, la Commissione prepara la risposta ai dazi sulle automobili e ai dazi “reciproci” di Trump. La nuova lista dei prodotti americani che potrebbero essere presi di mira dovrebbe essere pubblicata “all’inizio della prossima settimana”, ha detto ieri un portavoce della Commissione. In caso di risposta simmetrica, l’ammontare sarebbe astronomico: dazi su quasi 350 miliardi di euro di beni americani. La Commissione rimane prudente. “Spiegheremo la road map” e “consulteremo gli Stati membri e le parti interessate”, ha spiegato il portavoce. Quanto alla possibilità di ricorrere allo strumento anti coercizione, “il grande bazooka è ancora sul tavolo. Semplicemente speriamo di non doverlo usare perché non vogliamo un big bang”, ha detto il portavoce.

La Commissione non può comprare GNL da Trump, ma è pronta a negoziare

Il presidente americano, Donald Trump, ha rifiutato l’offerta di Ursula von der Leyen di un accordo “zero dazi per zero dazi” sui prodotti industriali, chiedendo all’Ue di comprare 350 miliardi di dollari di gas naturale liquefatto americano per porre fine alla guerra commerciale.

“Siamo pronti a discutere e negoziare con l’Amministrazione Trump”, ha detto ieri una portavoce della Commissione, ricordando che metà del GNL arriva già dagli Stati Uniti. “Vogliamo sostituire il GNL russo. Questo significa che vogliamo cooperare con gli Stati Uniti ma anche con altri partner”. Il problema è che “la Commissione non è un attore di mercato. Non negoziamo nessuno dei contratti”, ha ricordato la portavoce. La Commissione non può nemmeno dare cifre precise sul valore degli acquisti delle società europee perché non ha accesso ai contratti. Inoltre “domanda e prezzi sono fattori che fluttuano in continuazione”.

I 350 miliardi di dollari chiesti da Trump non si materializzeranno. Ma la Commissione spera comunque di convincere Trump usando l’argomento di un aumento degli acquisti di GNL americano.

Von der Leyen tentata di nuovo dalla Cina

La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ieri ha avuto una conversazione telefonica con il premier cinese, Li Qiang, in gran parte dedicata ai dazi di Trump. “In risposta alla diffusa interruzione causata dai dazi statunitensi, la presidente von der Leyen ha sottolineato la responsabilità dell’Europa e della Cina, in quanto sono due dei più grandi mercati al mondo, di sostenere un forte sistema commerciale riformato, libero, equo e fondato su condizioni di parità”, ha detto la Commissione. Von der Leyen ha insistito su “una risoluzione negoziata della situazione attuale, sottolineando la necessità di evitare un’ulteriore escalation”.

La telefonata in sé è un segnale. A febbraio, dopo l’insediamento di Trump, von der Leyen aveva aperto alla possibilità di rilanciare accordi di investimento e accesso al mercato con la Cina. La strategia del “de-risking” lanciata da von der Leyen potrebbe essere dimenticata prima ancora di aver prodotto risultati. La presidente ha sottolineato che “il prossimo vertice Ue-Cina di luglio sarebbe un’occasione adatta per commemorare il 50° anniversario delle relazioni diplomatiche”.

La priorità per von der Leyen è evitare la diversione di prodotti cinesi

Ursula von der Leyen è una leader pragmatica. Con il premier Li Qiang, la presidente della Commissione si è intrattenuta anche sul rischio molto concreto che i prodotti cinesi destinati al mercato americano siano dirottati verso l’Europa. La richiesta da parte dell’Ue a Pechino è di bloccare il dirottamento di merci.

“La presidente von der Leyen ha sottolineato il ruolo fondamentale della Cina nell’affrontare la possibile deviazione degli scambi causata dai dazi, in particolare nei settori già colpiti dalla sovracapacità globale”, ha detto la Commissione. I due dirigenti “hanno discusso l’istituzione di un meccanismo per tracciare la possibile diversione degli scambi e garantire che eventuali sviluppi siano debitamente affrontati”. La discussione è stata definita dalla Commissione come “costruttiva”.

(Estratto dal Mattinale Europeo)

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