Un politico belga di lungo corso è stato accusato di aver lavorato come spia per l’intelligence cinese per almeno tre anni, stando a un’indagine congiunta realizzata da un consorzio di media europei.
CHI È FRANK CREYELMAN, IL POLITICO BELGA DEL PARTITO VLAAMS BELANG
Frank Creyelman, 62 anni, fino alla scorsa settimana era un membro di spicco del Vlaams Belang, un partito separatista di estrema destra che raccoglie quasi tutto il suo sostegno nelle regioni fiamminghe di lingua olandese del nord del Belgio. Il Vlaams Belang, che persegue la separazione delle Fiandre dal Belgio, si oppone all’immigrazione e al multiculturalismo, e la maggior parte delle sue critiche sono dirette all’Islam.
Creyelman ha servito come membro del Parlamento Fiammingo o del Senato belga dal 1995 al 2014, rappresentando la Provincia di Anversa. Durante quel periodo, si è fatto conoscere per le sue vedute filo-russe, che ha continuato a propagare anche dopo il ritiro dalla politica attiva. Nel 2021, ha espresso forte scetticismo nei confronti degli sforzi del governo belga di fornire sostegno diplomatico, finanziario e militare all’Ucraina. Seguito al suo ritiro dalla politica attiva, Creyelman è diventato membro onorario del Parlamento Fiammingo e ha mantenuto la presidenza del Vlaams Belang nella sua città natale di Mechelen, una roccaforte di lingua olandese.
COSA HA RIVELATO L’INDAGINE DI FT, LE MOND E DER SPIEGEL
Tuttavia, la scorsa settimana, un’indagine congiunta del quotidiano britannico Financial Times, del giornale francese Le Monde e del settimanale tedesco Der Spiegel, ha affermato che Creyelman ha lavorato come spia per la Cina per almeno tre anni. Citando “ufficiali di intelligence di quattro paesi occidentali” non nominati, l’indagine ha sostenuto che Creyelman era stato reclutato da Daniel Woo, un ufficiale dell’intelligence per il Ministero della Sicurezza dello Stato cinese (MSS). Si ritiene che Woo operi dalla branca MSS nella provincia cinese orientale del Zhejiang, anche se ha anche svolto missioni in Europa sotto copertura diplomatica, inclusi incarichi in Romania e Polonia.
IL RECLUTAMENTO DA PARTE DELL’INTELLIGENCE CINESE
Non è chiaro come l’MSS abbia reclutato Creyelman. Sembra che la maggior parte delle sue comunicazioni con il presunto referente MSS avvenisse tramite messaggi di testo. Tuttavia, si sostiene che nel 2019 Creyelman abbia viaggiato a Sanya, una famosa località turistica sull’isola cinese di Hainan, dove presumibilmente ha incontrato Woo e forse altri agenti MSS. Da notare che i giornalisti dietro all’indagine su Creyelman affermano di aver avuto accesso a messaggi compromettenti scambiati tra Creyelman e Woo. I messaggi di testo coprono il periodo tra l’inizio del 2019 e la fine del 2022.
Nei messaggi, Woo chiede a Creyelman di cercare di influenzare le discussioni a livello senior in Belgio e altrove riguardo al trattamento della Cina delle sue popolazioni musulmane etniche nella provincia dello Xinjiang. Al politico di estrema destra è stato anche chiesto di trovare modi per diffamare e screditare i ricercatori e gli accademici europei che documentavano il trattamento della Cina nei confronti dei musulmani etnici nello Xinjiang. Woo ha inoltre chiesto a Creyelman di cercare di placare le critiche alla repressione della Cina del movimento pro-democrazia a Hong Kong. In un messaggio, Woo spiegava che lo scopo della Cina era “dividere la relazione USA-Europa”.
L’ESPULSIONE DI CREYELMAN DAL PARTITO
Venerdì scorso, poche ore dopo l’emergere delle accuse di spionaggio nei confronti di Creyelman, il Vlaams Belang ha annunciato di averlo espulso dalle sue file. In un post sui social media, il leader del partito, Tom Van Grieken, ha denunciato lo spionaggio di Creyelman come contrario “allo scopo e all’essenza, persino al nome, del nostro partito”. Ha aggiunto: “La sola lealtà per i nazionalisti può essere solo verso la propria nazione”.
LE IMPLICAZIONI DELLA VICENDA
Cosa dimostra questa vicenda? Le implicazioni di tali azioni di spionaggio sono particolarmente rilevanti nel contesto delle tensioni geopolitiche attuali, in cui la Cina è spesso vista come un attore che cerca di estendere la sua influenza a livello globale, anche attraverso metodi non convenzionali. Questo caso solleva anche questioni sul ruolo e la vulnerabilità dei politici nei confronti delle operazioni di intelligence straniere, così come sulla necessità di maggiore trasparenza e misure di sicurezza all’interno dei partiti politici e delle istituzioni governative.