La recente condanna di un ufficiale dell’intelligence cinese per lo spionaggio in un tribunale degli Stati Uniti potrebbe essere un “momento seminale” per il controspionaggio americano, secondo diversi ex professionisti dell’intelligence. Hanno parlato con Shannon Vavra di The Daily Beast del caso di Yanjun Xu, noto anche come Qu Hui o Zhang Hui. Xu è vicedirettore della divisione presso il Ministero della Sicurezza dello Stato (MSS), l’agenzia di intelligence cinese.
Xu è stato arrestato dalla polizia belga nell’aprile 2018, mentre tentava di incontrare un dipendente di GE Aviation, una filiale di General Electric, che avrebbe cercato di reclutare in una conferenza accademica in Cina nel 2017. I belgi hanno estradato Xu negli Stati Uniti, dove è stato incriminato da un grand jury federale per aver cospirato per aver posto in essere atti di spionaggio economico contro GE Aviation. Durante il processo, che si è svolto a Cincinnati, i pubblici ministeri hanno sostenuto con successo che le attività di spionaggio di Xu facevano parte di un più ampio piano decennale da parte della MSS per spiare i produttori di aviazione di tutto il mondo.
L’estradizione di Xu è fondamentale perché è la prima volta che un dipendente di un’agenzia di intelligence cinese è stato processato sul suolo americano. La sua convinzione potrebbe essere un punto di svolta, dice a Bill Evanina, che è stato direttore del National Counterintelligence and Security Center degli Stati Uniti fino all’inizio di quest’anno. Evanina ha detto a The Daily Beast che il caso contro Xu costituirà quasi certamente un “modello legale per i casi futuri” da parte del governo degli Stati Uniti contro lo spionaggio cinese. Il punto di vista di Evanina è stato ripreso da Jim Olson, ex capo del controspionaggio della Central Intelligence Agency. Ha detto a The Daily Beast che l’arresto, l’estradizione e la condanna di Xu “è un enorme scossa per l’MSS” e il suo impatto su come la Cina conduce le sue operazioni di spionaggio contro gli Stati Uniti sarà “tremendo”.
Nel frattempo la Cina ha respinto tutte le accuse contro Xu. Liu Pengyu, portavoce dell’ambasciata cinese negli Stati Uniti, ha detto a The Daily Beast che le accuse contro Xu erano “pure fabbricazioni”. Ha aggiunto che lo Stato cinese chiede che Washington gestisca il caso di Xu “secondo la legge e in modo giusto”, in modo che i “diritti e gli interessi” di questo cittadino cinese siano garantiti.