Sebbene la Cina neghi ufficialmente di trasferire alla Russia beni e tecnologie dall’impiego militare, il Financial Times l’ha appena colta in fallo: i dati doganali mostrano che Pechino sta fornendo all’industria bellica di Mosca quei macchinari a controllo numerico con cui è possibile effettuare lavori di precisione utilissimi per fabbricare armi e che prima dell’invasione dell’Ucraina venivano acquistati in Europa o nei mercati asiatici. Ecco cosa ha scoperto il quotidiano della City scoperchiando quella che un analista definisce una solida partnership militare-industriale tra le due potenze.
Dalla Cina alla Russia
Come scrive il Financial Times, sono aumentate di dieci volte dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina le esportazioni in Russia di macchinari a controllo numerico (CNC) made in China che Mosca impiega in processi industriali di precisione come la fresatura di metalli vitali per la sua macchina bellica.
Dati doganali
I dati delle dogane russe riportati dal quotidiano mostrano come i produttori cinesi hanno esportato in Russia nel mese di luglio, l’ultimo per il quale sono disponibili informazioni, unità CNC per un valore di 68 milioni di dollari, da raffrontare agli appena 6,5 registrati per la stessa voce nel febbraio 2022, quando Mosca ha attaccato Kiev.
Le importazioni russe di questi macchinari dalla Cina sono avvenute proprio mentre i tradizionali fornitori dell’Ue chiudevano i rubinetti, spingendo Mosca a cercar di ottenere quel che voleva da destinazioni ove non fossero in vigore o non fossero fatte rispettare le sanzioni internazionali.
L’opinione degli analisti
Come ha spiegato al giornale Allen Maggard, analista di C4ADS, attraverso i macchinari CNC “si possono produrre rapidamente componenti complesse dai metalli e da altri materiali rigidi con un alto grado di precisione e accuratezza. Queste qualità – conclude l’analista – rendono le macchine CNC particolarmente preziose per l’industria della difesa”.
Secondo Michael Raska, docente alla Rajaratnam School of International Studies di Singapore, questi scambi sono la dimostrazione di come Cina e Russia siano coinvolte in una sempre più profonda partnership militare-industriale.
Legami con l’esercito.
A complicare la situazione è anche il fatto che i principali esportatori cinesi coinvolti in questo traffico risultano avere forti legami con l’esercito. Tra questi c’è Huazhong Numerical Control, che ha lavorato per il produttore cinese di caccia Sheniang Aircraft Corporation e che nel 2017 si è aggiudicata un maxiappalto per rimpiazzare con prodotti autoctoni i sistemi CNC impiegati nell’industria della difesa.
Altri acquisti
Ma le rivelazioni del Financial Times non finiscono qui: poiché i dati doganali mostrano che ha origine in Cina il 57% delle importazioni di unità CNC effettuate dalla Russia a luglio (contro appena il 12% registrato prima della guerra), risulta chiaro che Mosca ha continuato ad acquistare quantitativi significativi di questi macchinari in Paesi come Taiwan e la Corea del Sud.
Sanzioni Usa
Due mesi fa gli Usa hanno elevato pesanti sanzioni su tutti gli importatori russi di macchinari CNC. Ciò significa che ora i produttori cinesi rischiano severe conseguenze se continuano nella loro condotta ormai illegale.
Partnership senza limiti
Come ricorda il Ft, Pechino continua a negare di assistere militarmente la Russia, ma ciò non toglie che continuando a venderle svariati prodotti che vanno dalle automobili ai beni di consumo, ne sta di fatto sostenendo l’economia che l’Occidente vorrebbe invece indebolire.
Risale del resto allo scorso ottobre l’annuncio del presidente cinese Xi secondo cui l’interscambio annuale tra le due potenze ha raggiunto il massimo storico di circa 200 miliardi di dollari