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Arabia Saudita, Biden e la realpolitik in Medio Oriente

Ecco perché è difficile negare che il viaggio compiuto dal presidente Usa, Joe Biden, in Medio Oriente rappresenta un evidente esempio di spregiudicata realpolitik. L'articolo di Giuseppe Gagliano

 

È difficile negare che il viaggio compiuto dal presidente Biden in Medio Oriente rappresenti un evidente esempio di spregiudicata realpolitik finalizzata alla stabilizzazione dei prezzi petroliferi, all’esportazione di armamenti – e quindi all’incremento dei profitti delle principali industrie militari americane – e alla stabilizzazione mediorientale attraverso il consolidamento della sinergia tra Israele e Arabia Saudita.

Affermare – come ha fatto il presidente Biden – che paesi come l’Arabia Saudita sono fondamentali per la sicurezza nazionale significa ratificare una ovvietà storica poiché l’Arabia Saudita e in generale i paesi arabi hanno sempre rappresentato per gli Stati Uniti un pilastro fondamentale nel contesto della sicurezza energetica e di quella politica.

Questo però non esclude la posizione ambigua e prudente assunta sia da Israele che dai sauditi nei confronti della guerra in Ucraina, posizione questa che come sappiamo non si è concretizzata nell’imporre sanzioni all’Ucraina.

In secondo luogo, sotto il profilo della sicurezza nazionale, il viaggio di Biden non farà altro che portare alla realizzazione della «Middle East Air Defense Alliance» in funzioni antiraniana e quindi in funzione anticinese e antirussa. Ma naturalmente l’appoggio militare statunitense – che non è mai mancato in questi ultimi quarant’anni ai paesi arabi – sarà fondamentale per contrastare sia Hezbollah che gli Huthi.

In terzo luogo, l’incontro faccia a faccia tra Biden e Bin Salman svela la profondità del cinismo della prassi politica: nonostante l’ammissione esplicita da parte del principe Saudita di avere eliminato il giornalista Jamal Khashoggi e nonostante il presidente Biden abbia esplicitamente indicato nel principe Saudita il responsabile di questo omicidio dal punto di vista delle relazioni politiche e diplomatiche nulla cambia tra Stati Uniti e Arabia Saudita.

Come dire: gli omicidi di Stato sono questioni interne che non possono né devono turbare le nostre relazioni bilaterali. Quanto ai presunti valori occidentali e al rispetto dei diritti queste sono soltanto questioni di ordine speculativo.

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