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trimestrale tesla supercomputer

Tutti i piani di Musk con il supercomputer di Tesla

Tesla ha deciso di rendersi indipendente da Nvidia: Elon Musk ha annunciato un progetto da 1 miliardo di dollari per lo sviluppo di un supercomputer. Ecco dettagli e obiettivi.

Google, Meta e Microsoft vogliono tutte essere le prime utilizzatrici del nuovo supercomputer per l’intelligenza artificiale di NVIDIA, ma non Tesla. La società produttrice di veicoli elettrici guidata da Elon Musk ha infatti annunciato un progetto per costruirsi un proprio computer a elevate prestazioni che servirà a raccogliere e gestire le enormi quantità di dati in tempo reale generati dai milioni di utenti delle sue automobili sparsi nel mondo.

IL PROGETTO DOJO

Il 19 luglio l’amministratore delegato Elon Musk ha annunciato agli investitori che Tesla destinerà 1 miliardo di dollari al Project Dojo per un supercomputer dotato di capacità di machine learning. Come spiega Quartz, l’obiettivo di Dojo è migliorare il software Autopilot presente nelle auto elettriche di Tesla e lavorare i flussi di dati provenienti da questi veicoli. Per il 2023 Tesla prevede di vendere 1,8 milioni di automobili.

I DATI DEI VEICOLI CONNESSI

Un’automobile dotata di sensori, videocamere e software vari come quelle di Tesla raccoglie dati in background durante la guida: un veicolo autonomo può arrivare a 19 terabyte di dati al giorno. Quantità così grandi hanno bisogno di elaboratori potenti per essere lavorate e conservate in sicurezza, specialmente considerando le previsioni di crescita del mercato dei veicoli elettrici e autonomi.

GLI OBIETTIVI DI TESLA SUL SUPERCOMPUTER

Il supercomputer Dojo dovrebbe venire completato entro la fine del 2024. I suoi sistemi verranno “addestrati” internamente, con i dati già a disposizione dell’azienda. Finora Tesla aveva utilizzato un supercomputer dotato di semiconduttori NVIDIA e di un’unità di elaborazione grafica (GPU) da 80 gigabyte), uno dei più potenti al mondo. La volontà di rendersi autonoma nasce probabilmente da un’esigenza di sicurezza e di maggiore controllo, dopo la massiccia “fuga di dati” di maggio scorso.

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