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Tutte le nuove tensioni in Stmicroelectronics

Che cosa sta succedendo in Stmicroelectronics. Fatti, numeri, commenti e polemiche

Dal 2 aprile, cioè da quando il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato nuovi dazi verso un gran numero di paesi, Stmicroelectronics ha visto ridursi la sua capitalizzazione di mercato di circa il 17 per cento. Solo oggi l’azienda di semiconduttori, controllata dal ministero dell’Economia italiano e dalla banca pubblica francese Bpifrance – ha perso più del 2,5 per cento alla borsa di Milano.

BOCCIATA LA NOMINA DI MARCELLO SALA IN STMICROELECTRONICS

Ma non ci sono solo le tariffe americane – che comunque impattano parecchio sugli affari di Apple, una delle sue clienti principali – dietro al calo del titolo: la società risente anche degli scontri interni sulla governance tra l’azionista italiano e quello francese.

L’ultima notizia è quella della bocciatura della nomina di Marcello Sala, direttore generale del Tesoro al ministero dell’Economia, nel consiglio di sorveglianza di Stmicroelectronics in sostituzione di Maurizio Tamagnini, ex-vicepresidente dimessosi il 20 marzo scorso.

TUTTO OK PER SIMONETTA ACRI

Il consiglio di sorveglianza è composto da nove membri: tre sono nominati dall’Italia, tre dalla Francia e tre sono indipendenti, cioè espressi dal mercato. Sono stati proprio questi ultimi a respingere la candidatura di Sala; è stata approvata, invece, la nomina di Simonetta Acri al posto di Donatella Sciuto, il cui mandato scadrà a maggio.

COSA È SUCCESSO CON SALA?

Sala era stato indicato dal ministero dell’Economia, che ha definito la sua bocciatura “gravissima e inaccettabile”; non è chiaro se verrà indicato un nuovo nome, e quale. Pare che nei giorni scorsi – stando ad esempio alla ricostruzione del Sole 24 Ore – Nicolas Dufourcq, cioè il presidente di turno del consiglio di sorveglianza di Stmicroelectronics, avesse informato il ministero dell’Economia delle perplessità del board nei confronti di Sala: gli venivano contestate le critiche all’amministratore delegato Jean-Marc Chery e le richieste di una sua sostituzione, nonostante anche i membri italiani del consiglio di sorveglianza avessero approvato la riconferma di Chery all’incarico.

Il governo italiano, e in particolare il ministero dell’Economia, è molto critico nei confronti di Chery per il calo dei risultati nel 2024 e per la stesura di un piano di contenimento dei costi dall’impatto non ancora chiaro sull’Italia.

Il Sole 24 Ore ha scritto che il voto favorevole dei membri italiani del supervisory board era “legato all’accordo preso con i soci francesi (e dimostrato da documenti) per avviare un percorso di sostituzione di Chery, soprattutto per gli scarsi risultati portati nella gestione, percorso che non è stato intrapreso”.

COSA SUCCEDE ORA

È possibile che il ministero dell’Economia ripresenti la candidatura di Sala – la cui bocciatura, pare, non ha a che vedere con i suoi meriti e demeriti ma con le sue opinioni su Chery – per riaffermare la posizione italiana nella governance di Stmicroelectronics.

Date le dimissioni di Tamagnini e la mancata nomina di Sala, il consiglio di sorveglianza di Stmicroelectronics è formato da otto membri e la componente italiana si trova in una posizione di minoranza: potrebbe essere un problema quando si discuterà dei piani di riorganizzazione della presenza produttiva, che potrebbero sfavorire l’Italia rispetto alla Francia.

La sostituzione di Tamagnini non avverrà all’assemblea generale del prossimo 28 maggio perché i termini sono scaduti ieri: andrà dunque convocata una nuova assemblea.

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