L’Europa vuole sfidare il dominio di Google, Facebook, Amazon & Co con il data single market. Secondo Reuters, la commissione europea sta lavorando a una proposta per la creazione di un mercato unico dei dati per arginare lo strapotere dei colossi tech statunitensi. Bruxelles è preoccupata che le imprese europee restino indietro sulla data economy.
LA PROPOSTA DELLA COMMISSIONE EUROPEA
Secondo la proposta in circolazione che dovrebbe essere presentata il 19 febbraio, “attualmente un piccolo numero di aziende Big Tech detiene gran parte dei dati del mondo. Questa è una grande debolezza per le aziende guidate dai dati che emergono, crescono e innovano oggi, anche in Europa, ma si prospettano enormi opportunità”.
La creazione di uno “spazio unico europeo dei dati, un autentico mercato unico dei dati” includerebbe, tra gli altri principi, nuove regole che regolano l’uso transfrontaliero e l’interoperabilità dei dati. Le nuove regole impedirebbero dunque alle grandi aziende tecnologiche di “imporre unilateralmente le condizioni per l’accesso” e l’uso dei dati. Nel documento di 25 pagine si sottolinea anche l’urgenza dell’attività futura.
FAVORIRE LE IMPRESE UE
Già a metà gennaio il commissario europeo incaricato di sovrintendere all’economia digitale Thierry Breton aveva anticipato al Financial Times l’elaborazione di un piano per aiutare le aziende dell’Ue a capitalizzare meglio le informazioni elettroniche. “Il mio obiettivo è prepararci affinché i dati vengano utilizzati per gli europei, dagli europei e con i nostri valori”.
Alcuni dei maggiori produttori mondiali sono infatti europei, ma Bruxelles teme che queste aziende non riescano a sfruttare al massimo i dati generati. A partire dalle aziende che sfruttano le informazioni generate dai contatori di energia intelligenti a quelle che gestiscono i dati nei settori logistico e automobilistico.
L’Europa ha quindi il compito di aiutare le proprie aziende a fare di più con la mole di dati generati per aiutarli a battere la concorrenza degli Stati Uniti e della Cina.
CREARE UN DATA SINGLE MARKET
Le misure per raggiungere tale obiettivo comprendono una serie di nuove norme riguardanti l’uso transfrontaliero dei dati, l’interoperabilità dei dati e gli standard relativi a produzione, cambiamento climatico, industria automobilistica, sanità, servizi finanziari, agricoltura ed energia.
Nei prossimi mesi si affronterà anche la regolamentazione dell’accesso da parte delle aziende a ulteriori dati pubblici: geospaziali, ambientali, meteorologici e statistiche.
MAGGIORE CONDIVISIONE DEI DATI ALL’INTERNO DELL’UE
Come riporta Reuters, la Commissione europea e un gruppo di esperti istituito l’anno scorso stanno ora esaminando la grande quantità di dati raccolti dalle grandi aziende tecnologiche e il modo in cui utilizzano e condividono i dati. “Sulla base di questa constatazione, la Commissione considererà il modo migliore per affrontare questioni più sistemiche, anche mediante una regolamentazione ex ante, se del caso, per garantire che i mercati rimangano aperti ed equi”.
Il documento ha inoltre proposto di eliminare le regole antitrust che ostacolano la condivisione dei dati e, eventualmente, introdurre di regole per impedire alle grandi piattaforme online di imporre unilateralmente le condizioni per l’accesso e l’uso dei dati o di beneficiarne in modo sproporzionato.
Finora infatti le disposizioni europee per la condivisione di dati commerciali tra paesi e aziende sono ostacolate da norme poco chiare su come dovrebbero avvenire i trasferimenti, mancanza di standard comuni e tecnologia insufficiente per sfruttare le informazioni.
Inoltre, le aziende non sono sempre in grado di accedere ai dati generati dalle macchine che utilizzano perché i produttori di tecnologia mantengono il diritto di accedere alle informazioni.
SFIDARE IL DOMINIO DELLE BIG TECH USA E CINESI
Sfruttando le enormi quantità europee di dati industriali e professionali e l’innovazione tecnologica, le aziende europee possono crescere. “Concorrenti come la Cina e gli Stati Uniti stanno già innovando rapidamente e proiettando i loro concetti di accesso e utilizzo dei dati in tutto il mondo”, si legge nel documento della commissione Ue.
La creazione del data single market fa parte di una maggiore spinta dell’Unione europea affinché il blocco a 28 rivendichi la “sovranità digitale” sulla Silicon Valley.