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Perché Starlink terrorizza Open Fiber e Tim

La divisione Starlink di SpaceX, la società aerospaziale di Elon Musk, si dichiara pronta a partecipare con i suoi servizi di connessione internet via satellite ai grandi progetti per la diffusione della banda ultralarga, posizionandosi dove Tim e Open Fiber non arrivano. Fatti, numeri e approfondimenti.

Starlink s’offre al governo italiano per la diffusione della banda ultralarga nel paese proponendo mezzo milione di utenti in meno di sei mesi.

Con questa promessa la divisione di internet satellitare di SpaceX, la società aerospaziale di Elon Musk, “sta dialogando con il governo per entrare con il servizio di internet satellitare nei grandi progetti nazionali per la banda ultralarga”, ha scritto Il Sole 24 Ore.

Come riportato da Startmag, a dicembre Il Sole 24 Ore aveva raccontato dell’approccio di Musk per portare il servizio satellitare Starlink in Italia e inserirlo nei progetti sulla banda ultralarga, a integrazione della copertura di Tim e Open Fiber. Quest’ultima infatti è concessionaria dello Stato per la copertura in ultrabroadband delle aree bianche, cioè quelle considerate a fallimento di mercato, ed è una delle due società (l’altra è Tim) vincitrici dei due bandi nell’ambito del “Piano Italia 1 Giga” per coprire le aree grigie (quelle a parziale fallimento di mercato). Il progetto rientra nei piani di intervento pubblico della Strategia italiana per la Banda Ultra Larga, finanziato e promosso dal Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio grazie ai fondi del Pnrr, e attuato dalla società statale Infratel Italia.

Nel frattempo, proprio Starlink ha lamentato che l’introduzione di internet veloce in Italia è ostacolata dal maggior operatore telefonico del Paese con possibili ripercussioni per i servizi nel sud dell’Europa e in nord Africa. Lo ha riportato a inizio mese Bloomberg citando una denuncia presentata da Starlink al ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) retto da Adolfo Urso, nella quale la società di Musk afferma che Telecom Italia per mesi non ha rispettato le normative che richiedono di condividere i dati dello spettro per evitare interferenze di frequenza. SpaceX ha presentato un simile esposto anche all’Agcom, ovvero l’autorità statale di regolamentazione per le telecomunicazioni.

Così il ministro Urso si è impegnato a «trovare una soluzione che possa consentire la convivenza al meglio delle due tecnologie» proponendo un tavolo al Mimit. Da parte sua Tim ha fatto sapere di essere aperta alla proposta del ministro di un confronto con Starlink.

Dunque il servizio di Internet satellitare di Musk si proporrebbe di integrare i progetti per la diffusione della fibra ottica e della tecnologia mista Fwa (Fixed wireless access) nelle zone remote della Penisola.

Tuttavia “La natura giuridica e amministrativa dei progetti governativi Bul [Open Fiber] e Italia a 1 giga [Open Fiber e Tim], intanto, rende complicata l’integrazione in corso di un nuovo soggetto” quale Starlink, rileva il quotidiano confindunstriale.

Tutti i dettagli.

LA PROPOSTA DI STARLINK AL GOVERNO ITALIANO

Quindi, secondo il Sole 24 Ore, “Starlink ha presentato capacità di intervento e prodotti al capo di gabinetto della presidenza del Consiglio, Gaetano Caputi, al ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso e al sottosegretario a Palazzo Chigi con delega all’Innovazione Alessio Butti. Negli incontri tenuti a partire da dicembre si è parlato anche di un possibile coinvolgimento nel Piano banda ultralarga (in concessione a Open Fiber per le aree a fallimento di mercato) e nel progetto “Italia a 1 giga” aggiudicato a Tim e Open Fiber con i fondi del Pnrr”.

IL PRESSING PER LE FREQUENZE

Starlink sta esortando il dicastero retto da Urso a spingere Tim a fare tutto il necessario per cooperare sulle frequenze. Come riassume Repubblica, “il servizio internet del gruppo di Musk si base su una costellazione di satelliti posizionati a circa 550 chilometri di altezza. Gli apparecchi inviano il loro segnale agli abbonati lungo una banda di frequenze ribattezzata “Ku”. Questo stesso segnale raggiunge anche degli snodi su terra, che si chiamano gateway e sono delle vere porte di accesso. In questo caso Starlink utilizza la frequenza “Ka”. I satelliti di Musk e i suoi gateway dislocati in Italia dialogano costantemente gli uni con gli altri. Questa ragnatela di comunicazioni funziona a patto che non interferisca con le comunicazioni che fanno capo agli operatori internet tradizionali, a partire da Tim. Starlink ha chiesto dunque a Tim le informazioni necessarie a coordinare il proprio segnale con il suo”.

Pertanto, se la situazione rimanesse irrisolta, Starlink sarebbe costretta a spostare gli investimenti dall’Italia ad altri paesi europei, avverte la società di Musk.

GLI ACCORDI CON OPEN FIBER ED EOLO

D’altronde nel nostro paese Starlink “ha già in essere accordi con Open Fiber ed Eolo per utilizzare la loro porzione di frequenze a 28 Ghz per trasmettere il segnale dei suoi satelliti” rileva il Sole 24 Ore.

Il servizio di Elon Musk conta già circa 2,6 milioni di clienti e di recente la società ha lanciato in Italia un nuovo abbonamento a Starlink economico, al prezzo di 29 euro al mese, che si va ad aggiungere a quello standard da 40 euro al mese. Una mossa per conquistare più utenti… e non solo. “Con 40 propone velocità di connessione quasi competitive con la fibra ottica di Tim”, sottolineava Repubblica.

Una sfida diretta al principale operatore tlc italiano?

IL RUOLO DI OPEN FIBER

In realtà non solo. Sempre Repubblica segnala infatti che “l’arrivo di Starlink, tra l’altro, rischia di mandare definitivamente fuori gioco Open Fiber, che sta cercando faticosamente di portare la banda larga nelle aree più sperdute dello stivale. Ma se basta installare una parabola in casa tutto lo sforzo di scavare e tirare la fibra ottica a prezzi esorbitanti viene meno, e così anche l’investimento che la Cassa Depositi e Prestiti e il fondo australiano Macquarie hanno sopportato fin qui. Meglio dunque parlare con Musk e cercare di trovare un accordo prima che sia troppo tardi”.

I RITARDI

Open Fiber sta faticando infatti a portare la banda larga nelle aree bianche.Proprio un mese fa il Collegio del controllo concomitante della Corte dei conti ha rilevato un “sensibile il ritardo registrato nella realizzazione delle infrastrutture digitali legate al Piano Banda Ultralarga”.

Senza contare che i cantieri della società sono in ritardo nell’ambito del “Piano Italia 1 Giga”, progetto promosso dai fondi del Pnrr e attuato da Infratel per le aree grigie. Per di più, in caso di mancata copertura entro giugno 2026, l’Italia rischia di perdere 1,8 miliardi di fondi europei destinati alla società.

La società per la rete in fibra ottica ha lanciato l’allarme ritardi sulla copertura dei civici a inizio anno. A Open Fiber occorrono quindi fondi per proseguire i lavori e portare a termine la realizzazione della rete nelle aree grigie entro il 2026, deadline per non perdere i fondi del Pnnr.

LA PROPOSTA DI STARLINK A INTEGRAZIONE DI TIM E OPEN FIBER

Ed ecco che entrerebbe in gioco Starlink. L’azienda di Elon Musk “avrebbe parlato al governo di una capacity reservation che attualmente può soddisfare oltre 500mila utenze in meno di sei mesi e di un relativo impatto sulla crescita economica, stimato sulla base di computi della Banca mondiale, tra i due e tre miliardi. Per Starlink, il satellite offrirebbe vantaggi anche in termini di maggiore decoro per le aree urbane che possono restare danneggiate per i lavori di scavo per la fibra” riporta il Sole 24 Ore.

“Le fonti interpellate — prosegue il Sole — spiegano la posizione di Starlink su tutti i tre punti. Sul primo aspetto, la business unit di Musk è disponibile a valutare forme di partecipazione che il governo riterrà opportune, compresa eventualmente una gara. Per un apporto diretto o indiretto a sostegno degli operatori attualmente già in campo” ovvero Tim e Open Fiber appunto.

Inoltre, Starlink avrebbe fatto presente che tra i suoi clienti già attivi “figurano aziende italiane di primo livello che utilizzano senza problemi il sistema sulle petroliere in Africa o su basi in Antartide.”

I NODI DA SCIOGLIERE

Ma sulla partecipazione di Starlink ai piani per la banda larga per l’Italia ci sono alcuni rilievi da risolvere: primo fra tutti la tecnologia della connettività satellitare. La fibra “sembra fornire performance migliori” al momento, ribadisce il quotidiano confindustriale.

“E, non per ultima, c’è la questione di garantire un certo equilibrio di mercato a fronte degli investimenti già avviati dagli operatori storici, a partire proprio da Tim che è al centro del progetto di scissione della rete con passaggio al fondo americano Kkr e, con quota di minoranza, al governo stesso attraverso il ministero dell’Economia” aggiunge il Sole 24 Ore.

ANCORA NESSUN ACCORDO

“Secondo alcune fonti nei colloqui con Open Fiber era stata anche valutata la possibilità di utilizzare i satelliti per accelerare la copertura nelle aree bianche ma, nonostante i buoni rapporti tra Musk e Giorgia Meloni, una parte dell’esecutivo sarebbe stata contraria a finanziare con i fondi pubblici l’avanzata di Starlink in Italia” riportava la settimana scorsa il Corriere.

L’ASSIST DEL MINISTRO SALVINI

Come racconta il quotidiano confindustriale, a seguire la società aerospaziale americana in questi appuntamenti istituzionali c’è Andrea Stroppa, advisor di SpaceX. Quest’ultimo “segue da vicino anche la contesa regolamentare con Tim che martedì sarà al centro di un tavolo tecnico al ministero delle Imprese”.

E proprio Stroppa su X riporta come il ministro dei trasporti Matteo Salvini abbia lodato Elon Musk in un’intervista rilasciata a Libero giovedì scorso con il miliardario americano che ha ringraziato il vicepremier e ministro. “Grazie”, scrive Musk commentando un post in cui si riporta il passaggio dell’intervista in cui Salvini afferma: “Avere uno come Musk che investe in Italia è importante. E per l’Italia è un bel momento”. In particolare il vicepremier definisce Musk “una persona affascinante” e sottolinea come “da ministro delle Infrastrutture mi farebbe molto comodo avere Starlink nelle aree attualmente disconnesse”, riferendosi proprio alla divisione della società SpaceX che fornisce connettività Internet satellitare.

E proprio l’appoggio del ministro Salvini fa comodo alla società di Elon Musk per il backhauling delle infrastrutture nella questione della partecipazione di Starlink ai piani per la banda larga.

E stando a quanto riporta il Sole, per ora il dialogo con l’esecutivo non si è concretizzato in un accordo. “All’interno del governo, da quanto ricostruito, non ci sarebbe un’unica linea”. “Dall’esecutivo è arrivata anche di recente la richiesta di alcuni aggiornamenti tecnici” aggiunge il quotidiano.

LE CONSEGUENZE

Infine, quel che è certo è che l’esito di questa diatriba avrà ripercussioni in un settore che sarà presto affollato: altre costellazioni di satelliti sono pianificate da OneWeb e da Amazon col progetto Kuiper, mentre l’Unione europea si appresta a lanciare il sistema Iris2 a partire dal 2027.

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