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Musk sta segando bot su X?

Sul social conosciuto un tempo come Twitter stanno sparendo un buon numero di account e molti profili in vista stanno perdendo decine se non centinaia o migliaia di follower. Tutta colpa delle trumpate di Musk o è iniziato un repulisti di bot? Fatti, numeri e approfondimenti

Aiuto, mi stanno scomparendo i follower! È quello che stanno dicendo un po’ tutte le celebrità presenti su X, la piattaforma che, fin dai tempi dell’uccellino azzurro, soppesa l’importanza dei propri utenti sulla base del numero di seguaci.

Eppure in questi ultimi giorni molti politici, giornalisti, stelle del cinema e della musica, stanno lamentando una costante diminuzione dei follower. Un effetto Ferragni generalizzato. Colpa delle trumpate di Elon Musk (padrone di X) che stanno mettendo in fuga un buon numero di celebrities? Può darsi, ma difficile, perché per ora oltre a qualche nome noto – che probabilmente tornerà tra un po’ – non ci sono ancora dati per parlare di esodo da X. Più probabilmente Musk ha iniziato a ripulire la piattaforma dai bot.

PULIZIE DI PRIMAVERA MOLTO TARDIVE

Della questione in Italia si stanno occupando diverse testate e, soprattutto, Matteo Flora, docente nonché esperto di social reputation. Ogni analisi sembra giungere alla medesima conclusione: Elon Musk, passate le presidenziali, potrebbe semplicemente aver deciso di fare un repulisti di bot, ovvero quei fake follower talvolta messi in circolazione da veri e propri “venditori” che ne sfornano a migliaia.

Un vero e proprio mercimonio di like e retweet che su Twitter ha sempre avuto un mercato e che a quanto pare prosegue anche con il cambio di proprietà, sebbene in più occasioni Musk abbia rilasciato aggiornamenti (dagli abbonamenti per avere la spunta blu alle novità sugli account bloccati) che hanno senza dubbio cambiato l’aspetto del social.

LA GUERRA DI MUSK AI BOT È STATA DAVVERO MAI REALE?

Ma, appunto, non sarebbe stata ritoccata sul serio la compravendita dei bot. Questo nonostante per tirare giù il prezzo durante le trattative lo stesso Musk avesse accusato più volte Twitter di presentare numeri gonfiati proprio grazie alla proliferazione degli account fasulli.

Il ragionamento è semplice: più si dice che una piattaforma è popolata da utenti, maggiore sarà il suo valore di mercato. Quindi siamo sicuri che ai proprietari di un social convenga diminuire i bot e mettere poi a nudo la popolazione reale?

I DANNI DI QUESTI MODERNI SOLDATI DI VENTURA

Ogni tanto sì, conviene ripulire almeno un pochino, perché questi bot vengono creati e messi in vendita al miglior offerente: sono odierni soldati di ventura pronti ad appoggiare le campagne del “signorotto” che se li acquista.

E se capitano nelle mani di un tizio dalle idee piuttosto estremiste, ecco che di colpo migliaia di utenti potrebbero iniziare a propugnare tesi razziste, pensieri complottistici o fake news no vax. Atteggiamenti che alla lunga rischiano di andare di traverso agli sponsor che, lo ricordiamo, sono il vero e unico business model dei social, dato che nessuna piattaforma si sostiene con le sottoscrizioni degli abbonamenti premium.

QUANDO CONVIENE CANCELLARLI?

Musk ogni tanto fa qualche dichiarazione contro i bot, ogni tanto qualche giornale si occupa del tema, ma poi spunta sempre un motivo per il quale meglio lasciare le cose come stanno. Meglio evitare di eliminarli tutti. Qualcuno. Ma non l’intera popolazione.

La penultima volta il motivo per cui alla fine parte della popolazione fittizia era rimasta riguardava il fatto che, pur nel dilagare dei bot, là in mezzo alle file di internauti fasulli ci sarebbero anche tantissimi account innocui o magari persino utili che a spron battuto postano informazioni su terremoti, maree, fotografie dello spazio su fenomeni celesti, senza che materialmente quegli interventi vengano scritti da un essere umano. Da qui l’idea di monetizzare anche con loro.

Quella era appunto la penultima scusa per lasciarli intatti dove fossero. L’ultima quale deve essere stata? Probabilmente – ed è qui che le varie analisi raccolte sul Web concordano – la concomitanza con le elezioni americane.

Se Musk avesse fatto un repulisti prima delle presidenziali, sarebbe stato accusato di gestire in modo padronale la propria piattaforma (non che non lo faccia) in barba a tutti i suoi tweet sul free speech. Tanto più essendosi schierato apertamente con uno dei candidati. Farlo dopo, invece, gli ha risparmiato forse qualche polemica e gli ha consentito di agire “a bocce ferme”, dopo la proliferazione di utenti fake a scopo elettorale, ha detto in sostanza Flora.

LA SPARIZIONE DEI FOLLOWER RIGUARDA ANCHE PROFILI ITALIANI

E perché sono spariti follower anche a profili italiani? Le ipotesi in campo sono diverse: da un lato, potrebbero essere stati effettivamente acquistati da quei rivenditori che sono stati tirati giù da X e che, a catena, hanno fatto pure cadere i profili che avevano creato in serie. Dall’altro potrebbero essere stati ammaestrati per seguire determinati utenti che intervengono maggiormente su determinati temi per alimentare determinate bolle.

LA REALTA’ ATTRAVERSO LE LENTI DEI SOCIAL

Resta naturalmente il quesito su quanto possa essere deformata la realtà vista dalla lente dei social con queste campagne di proliferazione di bot continuamente in corso, ma per rispondere a quello non serve interpellare analisti e osservatori: ciascuno si sarà fatto la propria idea. Del resto siamo umani, non bot.

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