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Ecco come Meta fa la furbetta con Facebook e Instagram

L'Antitrust ha sanzionato per 3,5 milioni Meta Platforms Ireland e la capogruppo Meta Platforms per pratiche commerciali ingannevoli nella creazione e nella gestione degli account dei social network Facebook e Instagram. Tutti i dettagli

 

Ancora una big tech nel mirino dell’Antitrust. L’Autorità guidata da Roberto Rustichelli ha sanzionato per 3,5 milioni Meta Platforms Ireland Ltd. e la capogruppo Meta Platforms Inc. per pratiche commerciali ingannevoli nella creazione e nella gestione degli account dei social network Facebook e Instagram.

COSA CONTESTA L’ANTITRUST

Piazza Verdi ha accertato che Meta, violando gli articoli 20, 21 e 22 del Codice del consumo, non ha informato con immediatezza gli utenti iscritti ad Instagram via web dell’utilizzo dei loro dati personali per finalità commerciali.

Inoltre, l’Autorità ha appurato che il gruppo non ha gestito con precisione la sospensione degli account Facebook e Instagram dei propri utenti. In particolare, Meta non ha indicato come decidesse di sospendere gli account Facebook (se a seguito di un controllo automatizzato o “umano”) e non ha fornito agli utenti di Facebook e Instagram informazioni sulla possibilità di contestare la sospensione dei loro account (si possono infatti rivolgere a un organo di risoluzione stragiudiziale delle controversie o a un giudice). Infine, ha previsto un termine di soli 30 giorni per contestare la sospensione stessa. Queste due pratiche, rileva l’Autorità, sono state cessate da Meta durante l’istruttoria.

IL PARERE DELL’AGCOM

Leggendo il provvedimento di chiusura, si viene a sapere che l’Antitrust ha chiesto il parere all’Autorità Garante per le Comunicazioni “poiché la pratica commerciale è stata diffusa attraverso mezzi di telecomunicazione”. L’Agcom però non ha fornito il documento perché “i profili di contestazione della condotta ‘non appaiono collegati a una qualche pratica commerciale’”. In particolare, secondo l’Autorità guidata da Giacomo Lasorella, “le ipotesi di violazione non integrerebbero gli estremi di una pratica commerciale scorretta, configurandosi piuttosto quali fattispecie di diretta violazione degli articoli 17 e 23 del Regolamento DSA”, normativa di settore di competenza dell’Agcom stessa.

L’ALTRA ISTRUTTORIA IN CORSO SU META

Occorre ricordare che a Piazza Verdi è in corso un’altra istruttoria nei confronti di Meta-Instagram, stavolta in compagnia dell’influencer Asia Valente. Secondo l’Authority, Meta – contrariamente alla diligenza professionale richiesta alle piattaforme di media sociali e alle proprie policy di condotta – non adotterebbe misure per impedire la pubblicazione su Instagram di messaggi potenzialmente ingannevoli. L’influencer infatti pubblicherebbe sul canale social foto e video di ristoranti, di spa, di hotel e di altre strutture turistiche, “con le quali si ritiene possa intrattenere rapporti commerciali, senza utilizzare alcuna dicitura che evidenzi la natura promozionale di questi contenuti”, si legge nel comunicato stampa dell’Agcm. Inoltre, Asia Valente vanterebbe una notevole popolarità basata su un numero consistente di follower, circa 2 milioni, la maggior parte dei quali sembrerebbe non autentica. Dunque, Meta-Instagram non fornirebbe adeguata informazione sull’esistenza e sulle modalità d’uso dello strumento per contrassegnare i contenuti brandizzati né controllerebbe l’effettivo e corretto utilizzo di tale strumento, soprattutto in relazione a contenuti promozionali pubblicati dagli influencer. Nessuna verifica, poi, sull’autenticità delle interazioni sulla propria piattaforma così da evitare la raccolta artificiale di “mi piace” e di follower.

LA POSIZIONE DI META

Meta è “in disaccordo con la decisione presa dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato e stiamo valutando le possibili azioni da intraprendere”. Così un portavoce della società sulla sanzione decisa dall’Antitrust per pratiche commerciali scorrette relative agli account sui social Facebook e Instagram. “Già da agosto 2023, abbiamo apportato delle modifiche per gli utenti italiani che indirizzano i temi sollevati dell’Agcm – prosegue il portavoce – Abbiamo reso ancora più chiaro il modo in cui utilizziamo i dati per mostrare annunci personalizzati su Instagram e fornito agli utenti informazioni e opzioni aggiuntive per fare ricorso in caso di sospensione dell’account. Accogliamo con favore, invece, il riconoscimento da parte dell’Agcm dell’efficacia delle nostre soluzioni per aiutare le persone a tornare in possesso del proprio account”.

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