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Meta, ecco le ultime muskate di Zuckerberg

Meta non è più l'azienda inclusiva dei corsi sulla Diversity e Inclusion, la tutela per le minoranze e gli assorbenti nei bagni per gli uomini in transizione. Licenziamenti improvvisi in stile Musk, note di biasimo rese pubbliche e bonus sempre più alti ai manager per non lasciare scampo alla concorrenza. Il nuovo corso di Mark Zuckerberg per piacere a The Donald?

Bonus manageriali che passano dall’attuale 75%dello stipendio base al venturo 200%. Mentre a livello federale gli Stati Uniti assaggiano la mannaia di Elon Musk, la Big Tech di Mark Zuckerberg, Meta, coccola il proprio management con compensi più elevati collegati alla produttività del prossimo periodo.

I TAGLI CON CUI META HA SALUTATO IL 2025

Il fatto che Meta sia un’azienda privata non la salva comunque da un mugugno generalizzato e diffuso. Del resto aveva iniziato il 2025 annunciando nuovi tagli che riguarderanno il cinque per cento del personale, ovvero circa 3.600 dipendenti tra Facebook, Instagram, Threads e WhatsApp sulle 72.400 unità superstiti dai numerosi tagli degli ultimi anni.

ZUCK PARLA COME MUSK

“Ho deciso di alzare l’asticella della gestione delle prestazioni e di eliminare più rapidamente i dipendenti con scarse prestazioni”, aveva affermato in modo ruvido una settimana dopo la decisione di eliminare il fact cheking dai propri social il Ceo e fondatore Mark Zuckerberg. Una nota che di fatto ribadiva la volontà dell’ormai ex ragazzotto di White Plains dalla faccia pulita e dai modi goffi e impacciati di assomigliare sempre più a Elon Musk, archetipo del nerd della Silicon Valley che riesce comunque a piacere a Donald Trump per via del suo atteggiamento à la wolf of Wall Street.

LO STUPORE DEI DIPENDENTI

Una nota che non era piaciuta affatto, per ovvi motivi, ai licenziati i quali, oltre al danno del provvedimento hanno anche dovuto subire l’onta delle motivazioni che avrebbe reso più difficile loro trovare lavoro altrove. Non è del resto essere accompagnati alla porta a causa delle proprie “scarse prestazioni” attraverso un documento veicolato su tutti i media.

“Meta dichiara pubblicamente che sta tagliando i lavoratori con scarsi risultati, quindi ci sentiamo come se avessimo la lettera scarlatta sulla schiena”, ha dichiarato un ex lavoratore di Menlo Park che è rimasto anonimo a Business Insider. “La gente deve sapere che non siamo degli incapaci”. Ma del resto all’interno del gruppo Facebook i tempi dei corsi sull’inclusione sono ormai finiti.

ALTRE TESTIMONIANZE

Su Blind sono diverse le storie – naturalmente da verificare – di ex dipendenti Meta che sostengono di essere stati licenziati senza giusta causa, in alcuni casi persino nel pieno di un congedo parentale. Alcune testimonianze sono state raccolte da Fortune in un articolo dal titolo evocativo che presenta Meta come the ‘cruelest tech company out there’, ovvero l’azienda tecnologica più crudele del mondo.

“Ho costantemente superato le aspettative per diversi anni, ho avuto un bambino nel 2024 e sono stato licenziato”, ha scritto un altro lavoratore accompagnato alla porta da Mark Zuckerberg  rispondendo a un collega che parlava di “decine di persone con una storia immacolata e una valutazione alta che hanno preso un congedo parentale o medico e sono state licenziate”.

Lasciata a casa anche una lavoratrice che assume di essere stata in congedo di maternità per sei mesi e sostiene di non avere mai avuto “alcun problema di prestazioni inferiori alla media”: per questo sta cercando un parere legale.

META COCCOLA I MANAGER

Mentre i dipendenti vivono con l’ansia della prestazione, Meta coccola però i propri manager. Stride infatti con tutto questo la decisione, comunicata attraverso un documento depositato presso la Securities and Exchange Commission il 13 febbraio scorso, del Comitato per la Compensazione, le Nomine e la Governance di procedere con un incremento della percentuale del bonus target per i dirigenti nominati, che passerà dall’attuale 75% al 200% dello stipendio base. Questa modifica entrerà in vigore a partire dal periodo di valutazione delle performance annuali del 2025.

Il documento stesso adduce la necessità aziendale di allineare la retribuzione totale dei dirigenti con quella delle aziende concorrenti nel settore. Insomma, per Meta ci sarebbe la necessità di restare competitiva e di riuscire ad attrarre manager in gamba per evitare scappino altrove. Resta da capire se, col clima che si respira ora a Menlo Park, l’azienda sarà attrattiva ancora a lungo per i dipendenti semplici.

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